Un evento degno di nota è stato quello di sabato 16 marzo al Tempo Rock di Gualtieri (RE) che ha ospitato live i leggendari
Testament, con una grandissima affluenza di gente di tutte le età che si è mossa da gran parte del nord Italia ed oltre per assistere a questo concerto che è stato, ricordiamolo, l'unico della band sul suolo italiano.
Giunti con un buon anticipo riusciamo a piazzarci in quella che si rivela poi un'ottima posizione per seguire la serata sia per visibilità palco sia per resa audio, mentre il locale si riempie a vista d'occhio e sul palco giungono gli scozzesi
Bleed From Within; giovani e carichi propongono nella mezz'ora loro dedicatagli brani della loro ultima fatica
"Uprising" e qualche pezzo dei precedenti due album, di stampo deathcore con spunti melodic death, riescono a conquistare e coinvolgere buona parte del pubblico, che per la maggior parte non conosceva la formazione se non di nome (come il sottoscritto) ma applaude comunque al termine di ogni pezzo, anche parte di quelli che li descrivevano come la solita band moderna quindi modaiola..non male a conti fatti.
SetlistUprising
Last of our Kind
The Novelist
Oblivion
Legacy
It Lives in Me
Mentre la sala è quasi piena fanno il loro ingresso sul palco i tedeschi
Dew-Scented, formazione Thrash metal dalla forte influenza death, che fin dai primi brani "
Hubris" e "
Sworn to Obey" si impossessa della scena, potenti e con un'esperienza ventennale dimostrano di essersi mertitati in pieno il loro posto nel tour, senza timore degli headliner propongono una decina di brani violenti e compatti che senza sosta vengono sparati nelle orecchie di un pubblico sempre più coinvolto in poghi ed apprezzamenti (tra cui parte degli spettatori presenti solo per loro!), degne di nota le più celebri "
Turn to Ash" e "
That's Why I Despise You", come del resto tutto la scaletta, con una buona tenuta di palco grandi assoli e senza errori e, probabilmente con i suoni migliori di tutta la serata, ci fanno capire che forse troppo spesso si tende ad ascoltare sempre le stesse formazioni a discapito di altre che meriterebbero molte più attenzioni, o almeno per quanto riguarda i live, un ottima prova del quintetto tedesco che ci fa sperare di avere una nuova possibilità di vederli dal vivo!
Setlist:Hubris
Sworn to Obey
Turn to Ash
Soul Poison
That's Why I Despise You
Storm Within
Cities of the Dead
Never to Return
Thrown to the Lions
Acts of Rage
Ormai il Temporock è pieno, personalmente mai visto così pieno in realtà, ed il pubblico, con cori ed altre manifestazioni, dimostra l'impazienza per l'arrivo degli headliner della serata, che altri non sono se non una formazione leggendaria del thrash metal, un' icona del degli ultimi 30 anni del genere, ovviamente nessun'altro che i grandissimi
Testament, che una volta giunti sul palco senza fronzoli ne moine danno il via ad uno show davvero con le palle, alla faccia dei problemi di salute del mitico frontman
Chuck Billy, che ci è sembrato tutt'altro che fuori forma (con quel suo microfono/spada-laser poi, come un amico ha sottolineato), o almeno per la maggior parte del live, mentre incitava il pubblico al battito di mani a tempo e al canto rivolgendo loro il microfono e lanciando plettri quà e là; un
Alex Skolnick fresco e letale su ogni assolo nella sua classica posa ed una macchina ad orologeria come
Gene Hoglan alle bacchette che diventano martelli pneumatici sulle pelli, rendono davvero il concerto carichissimo ed una performance esaltante, resa solida dall’ottimo lavoro dei sempre troppo poco citati
Eric Peterson e Greg Christian alle sei e alle quattro corde; ma d'altronde cosa ci si può aspettare da una band che ha affrontato innumerevoli palchi in tutto il mondo e che ha ancora voglia di dare così tanto, se non uno spettacolo che ha dato pane per i denti di tutti gli spettatori? Qualcuno sfortunatamente si è lamentato del fatto che sotto palco non si sentisse bene la voce, altri che non si sentissero bene i soli ecc… Personalmente dalla mia posizione (a lato non molto distante) ho potuto godere pienamente dell’interezza di ogni brano (nel caso spero che i Testament sappiano chi si portano in tour per gestire il proprio impianto audio!). Dell ultimo lavoro “
Dark Roots of Earth” sono stati proposti in effetti pochi brani rispetto alle mie aspettative (ma ancora troppi per certi amici amanti dell’old school!) ma il pubblico ben reagisce e si lancia sin dalla prima
“Rise up” in una serie di poghi e crowd surfing fino all’ultima “
The Formation of Damnation”, ed esplode letteralmente durante il momento
”The New Order” / “D.N.R.” / “3 Days in Darkness”. Solite lamentele a parte della minoranza che si sfoga a posteriori, si può notare l’appagamento sul viso dei presenti che chiede altre canzoni tra gli applausi, parte di loro presente addirittura fin dal mattino per incontrare i propri idoli personalmente a cui Chuck ha anche regalato materiale dal merchandise; anzi è importante sottolineare come tutti gli artisti che si sono esibiti abbiano sempre mantenuto un atteggiamento cordiale ed alla mano con staff del locale e pubblico, e non è cosa da poco.
SetlistRise Up
More Than Meets the Eye
Burnt Offerings
Native Blood
True American Hate
Dark Roots of Earth
Into the Pit
Practice What You Preach
Riding the Snake
Eyes of Wrath
Over the Wall
The Haunting
The New Order
D.N.R. (Do Not Resuscitate)
3 Days in Darkness
The Formation of Damnation
Insomma una serata che ha lasciato tanta soddisfazione, coi
Testament d’altronde si va sul sicuro, e anche un pizzico di curiosità su ciò che ci riservano per il futuro, grandi!
Report e servizio fotografico a cura di Luca Simonazzi per Metal.it.
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