Rieccomi sul piazzale di Rho, certo una location non particolarmente entusiasmante, ma quantomeno ben organizzata, anche se pure in quest'occasione l'acceso al piazzale si è trasformato nel solito
gioco dell'oca: tante tappe e diverse attese.
Ad ogni modo riesco ad assistere già alle prime battute di quella che sarà una lunga giornata: sul palco ritrovo (presero parte al Gods del 2010) gli svizzeri
Amphitrium, con il loro Death Metal largamente influenzato dal Thrash, che affrontano con ferocia ed anche un pizzico di goliardia.
Anche per la formazione che li segue sul palco è la seconda occasione in cui li vedo dal vivo, per quanto più di recente dato che gli
Zico Chain avevano aperto la data italiana dei British Lion di Steve Harris (che li abbia adottati?). Certo su un palco
enorme ed in pieno giorno le cose si fanno più complicate, inoltre non mancano problemi al basso di Chris Glithero, così per un paio di pezzi lo suonerà un roadie. Ad ogni modo il loro Hard Rock moderno si lascia apprezzare. Eppoi sono i musicisti che più spesso hanno frequentato il pit ma anche gli stands nel piazzale.
L'acustica non era certo stata il massimo finora, ma quando tocca ai
Voodoo Six il sound sembra finalmente prendere il verso giusto, permettendoci di gustare quella che è stata la sorpresa più positiva ed inaspettata della giornata: un gruppo in forma e dall'ottima presenza scenica, sopratutto grazie al bassista Tony Newton (che ricordo nei Dirty Deeds) e ad una manciata di grintose ed accattivanti canzoni all'insegna di un granitico Hard Rock, quello che hanno piazzato anche nel loro ultimo album: "Songs to Invade Countries to", il cui
battagliero artwork campeggia in bella vista alle spalle del gruppo inglese.
Quando è invece il momento dei
Ghost, a troneggiare sul palco sono i Nameless Ghouls ed il loro frontman Papa Emeritus II.
Affascinanti e malvagi. Entusiasmanti. Ma solo per pochi minuti, dato che con lo scorrere del loro set (che si avvia sulle note di "Infestissumam") inizio a distrarmi e successivamente ad annoiarmi. Fortunatamente le cose tendono a migliorare sul finire del loro concerto, che poi si chiude con "Monstrance Clock". Va da sè che in piena luce del giorno, questa misteriosa formazione perde gran parte del suo fascino, tuttavia a me sono parsi piuttosto sopravvalutati. Ma non escludo che in futuro possano farmi cambiare idea. Vedremo.
Non mi farò certo degli amici, ma anche lo spezzone di concerto concesso ai
Mastodon non riesce ad attirare la mia attenzione. Non è la prima vota che li vedo dal vivo e non è nemmeno la prima volta che mi lasciano questa impressione, ed a contribuirvi concorre la resa sonora più deficitaria della giornata. Già le canzoni del trio guidato da Troy Sanders non sono particolarmente dinamiche ma oggi il mixer le ha completamente affossate.
Durante il passaggio di consegne tra Ghost e Mastodon, si era, comunque, rivelato piacevole e divertente lo spazio concesso ai
Rezophonic, che hanno trovato accoglienza (assieme ad altre realtà della scena underground italiana) sul palco del Red Bull Tourbus, praticamente il tetto di un pulman, dove diversi musicisti (tra i tanti l'ex Royal Air Force J.L. Battaglion e Cristina Scabbia) e non (il calciatore Massimo Paci), ovviamente guidati dal batterista Mario Riso (anche lui ex R.A.F oltre a mille altre realtà) hanno ricordato che c'è altro oltre alla musica (sia cover sia pezzi del loro repertorio): l'impegno per la realizzazione di pozzi d’acqua nel Kajiado, nell'Est Africa ai confini fra Kenya e Tanzania.
Grandi aspettative per i
Megadeth, e sul palco trovano posto tre maxi schermi, dove vari filmati, mai troppo banali ed anzi con degli espliciti messaggi, accompagnano una scaletta che ci propone gli immancabili classici, ma anche qualche imperfezione da parte dei musicisti, alle quali non è esente nemmeno Chris Broderick. Tuttavia il gruppo (che bello ritrovarvi Dave Ellefson) compreso Dave Mustaine, non dà segni di insofferenza ed interagisce con il pubblico, che si
accontenta di uno sound nuovamente deficitario e di qualche brano non propriamente all'altezza della storia dei Megadeth.
Fortunatamente stasera Mustaine canta meglio di quanto avvenuto nelle loro più recenti calate in terra italica, ed anche il duetto con Cristina Scabbia su "A Tout Le Monde", non viene vanificato dal banco mixer.
SetlistIntro: Prince of Darkness
Trust
Hangar 18
Kingmaker
She-Wolf
A Tout Le Monde
Countdown To Extinction
Sweating Bullets
Public Enemy No. 1
Super Collider
Cold Sweat
Symphony Of Destruction
Peace Sells
Holy Wars
Ecco che a chiudere la serata sono chiamati – ed a gran voce dall'intera audience - gli
Iron Maiden.
I suoni migliorano... ma solo un poco e la cosa mi lascia davvero perplesso, ad ogni modo gli Iron Maiden e sopratutto Bruce Dickinson partono ben decisi, giocando e
vincendo facile con una setlist piena di classici ben datati e rodati - anche se (e per quanto mi piacciano non poco) mi chiedo cosa c'entrassero "Fear of the Dark" e "Afraid to Shoot Strangers" in questa scaletta - ed i soliti siparietti, che siano quelli gestiti dall'ormai scafato singer, quelli in cui sono invece le varie incarnazioni di Eddie a
ruleggiare sul palco, o gli immancabili effetti luce e pirotecnici.
Seppur talvolta non riesca a sfuggire ad una fastidiosa sensazione di Deja-Vu (no... non la canzone di "Somewhere in Time") non posso certamente evitare di esaltarmi alle note di "Phantom of the Opera" o di "The Prisoner", per poi intristirmi per l'assenza di "Hallowed by thy Name".
Che dire... avrei tranquillamente lasciato a casa sia "Can I Play With Madness" sia "Run to the Hills" a favore di qualche chicca in più, come "Revelation" e "Still Life", ma non si può certo avere tutto dalla vita.
Con l'immancabile "
Goodnight from Iron Maiden, from Eddie ... and from the boys!" si chiude, infine, il sipario su un bel concerto, che sigilla così la tappa italiana del Sonisphere.
E vedremo poi che cosa ci porterà il 2014.
SetlistIntro: Doctor Doctor
Moonchild
Can I Play with Madness
The Prisoner
2 Minutes to Midnight
Afraid to Shoot Strangers
The Trooper
The Number of the Beast
Phantom of the Opera
Run to the Hills
Wasted Years
Seventh Son of a Seventh Son
The Clairvoyant
Fear of the Dark
Iron Maiden
EncoreAces High
The Evil That Men Do
Running Free
Foto e report a cura di Sergio Rapetti