(13 febbraio 2013) Grand Magus + Angel Witch + Enforcer @ Legend Club, Milano, 13/02/2013

Info

Provincia:MI
Costo:non disponibile
La giornata dedicata al metallo di un certo livello è iniziata presto e finita tardi, con le interviste ai protagonisti di cui tra poco leggerete sul nostro glorioso portale, tanta gente simpatica conosciuta, la prontezza di Saverio e di Eagle Booking nel risolvere tutti i nostri problemini (a proposito: grazie ancora ragazzi!) e parecchia fatica nel sopportare il gelo che avvolgeva Milano con sufficiente malvagità.

Sostanzialmente, quella del 13 Febbraio 2013 al Legend Club è una serata per nostalgici, in grado di dispensare emozioni solo a chi possiede un cuore foderato di heavy metal purissimo: doom, speed ma soprattutto classic, di altissimo profilo, con nuove leve e vecchie glorie a condividere il palco. Davvero credo che non si possa chiedere molto di più a un concerto: quello di cui le orecchie hanno goduto è qualcosa di veramente raro.

Partenza affidata ai Caronte, band nostrana autrice di un doom metal marcio e sofferto, che nella mezz’ora a disposizione è in grado di farsi apprezzare dal pubblico presente. Certo, per la serata forse una proposta non proprio azzeccata al 100%, ma spesso i fan del classic amano il doom e dunque applausi e scapocciate salutano i ragazzi italiani e le loro convincenti canzoni con discreta partecipazione.



Velocissimo cambio palco ed ecco arrivare gli Enforcer, una band che negli ultimi anni ho amato davvero tanto. La setlist è serrata, aggressiva, con pezzi tratti da tutti i dischi, suonati alla grande. Olof Wikstrand, già in passato spesso vocalmente impreciso, offre una prestazione generosissima ma penalizzata dal fatto di dover suonare la chitarra: credo che per la musica del combo svedese la formazione a cinque elementi sia assolutamente necessaria, nonostante un set di tutto rispetto. Il pubblico segue estasiato e partecipa volentieri alla festa degli Enforcer, ma qualcosina manca. A me, perché dopo l’intervista l’amore si è tramutato in un signorile distacco e a loro, perché osservandoli bene si intuisce una cosa: sono incredibilmente freddi. Mosse studiate, una per una, ben poca spontaneità e una certa spocchia traspaiono chiare, con l’eccezione del povero Tobias Lindqvist, tra l’altro una macchina da guerra alle quattro corde. E così, mentre i comunque meritatissimi applausi vengono tributati dopo la conclusiva Into The Night, ti accorgi di quanto sia vero che l’apparenza inganna. Questi giovincelli di strada da fare ne hanno ancora parecchia e, forse, non sembrano così consapevoli di quanto sia lungo il percorso e di quanta polvere debbano mangiare per poter entrare in quel Sacro Olimpo del Metallo di cui Steve Harris ha le chiavi, lo zio De Maio si occupa della reception insieme a nonno Iommi e il Muezzin Rob Halford urla negli altoparlanti ad ogni ora del giorno e della notte. Insomma: i dischi non mentono ma l’atteggiamento degli Enforcer non convince ancora, purtroppo.

Setlist Enforcer (a memoria, perdonatemi se manca qualcosa!):
Death Rides This Night
Run For Your Life
Mesmerized By Fire
Katana
On The Loose
Silent Hour/The Conjugation
Scream of the Savage
Take Me Out Of This Nightmare
Into The Night




Un quarto d’ora dopo gli Enforcer, ecco arrivare gli Angel Witch: il pubblico ormai gremisce la piccola location (saremo intorno alle 200 presenze) e la partenza massiccia della band inglese infiamma tutti quanti fin dalla prima nota. Non c’è niente da fare, amici miei, quando i nonni salgono su un palco la differenza si sente tutta. E ben 36 anni dopo aver suonato la prima nota insieme, la band inglese si presenta a Milano con un set perfetto: un’ora di metallo fuso, fatto di canzoni senza tempo, assoli, headbanging furibondo, corna al cielo. Il tutto mentre Kevin Heybourne dispensa lezioni di storia ad ogni movimento, carisma a profusione e suona in maniera incredibile le sue sei corde. Così, mentre il muro di suono paurosamente perfetto di una delle band che hanno contribuito alla nascita e allo splendore della NWOBHM percuote i corpi di tutti i presenti, Angel Witch arriva a farci capire che è già arrivato il momento di salutarci. Mi piacerebbe poter dire a presto, ma non so quali saranno i piani di questi ragazzi. Per quanto mi riguarda, inizio a considerarmi onorato di aver assistito a cotanta prepotenza sonora, se ci ritroveremo on the road non potrò che esserne felice!

Setlist Angel Witch:
Atlantis
Confused
Dead Sea Scrolls
White Witch
Sorcerers
Gorgan
Gullotine
Dr. Phibes
Angel Of Death
Baphomet
Angel Witch




Decisamente in orario rispetto alla tabella di marcia, arrivano gli headliner della serata, i Grand Magus, freschi di pubblicazione del bell’album The Hunt, sesto lavoro da studio che ha sostanzialmente confermato una costanza qualitativa impressionante. Il pubblico sembra molto meno rispetto al set dei Witch ma la partecipazione rimane sentita e convinta. Per me è la prima volta al cospetto dei Magus e devo dire che la personalità della band conosciuta poco prima in fase di intervista è confermata dal live: ragazzi probabilmente addirittura timidi, che tuttavia si divertono suonando e grazie alla musica desiderano comunicare tutto quello che hanno da offrire. Janne JB Christoffersson ha una presenza scenica importante e il suo pugno alzato verso la folla è un richiamo irresistibile per tutti i fan, accalcati in transenna a nutrirsi della magia che le note del combo svedese riesce a regalare. La scaletta scorre fin troppo veloce, tra diversi pezzi nuovi e parecchi pezzi vecchi, anche se non vecchissimi, in un set più che convincente, dove tra l’altro passato e presente della band si fondono alla perfezione senza pause, senza difficoltà e senza fare prigionieri. La stanchezza, dopo una giornata di lavoro, a metà settimana, inizia a farsi sentire verso la mezzanotte, ma si passerebbero ore a godere di cotanto splendore metallico. Classic placcato oro, con venature doom di grande classe e un gusto nordico particolarissimo. Davvero qui siamo di fronte a una delle band più interessanti degli ultimi anni, una band che, senza bisogno di scomodare paragoni improponibili, sicuramente ha qualcosa da dire e merita il successo che sta ottenendo.

Setlist Grand Magus: (anche qui abbastanza ad intuito, ndr)
Sword Of The Ocean
I The Jury
Ravens Guide Our Way
Silver Into Steel
Starlight Slaughter
Wolf's Return
The Hunt
Valhalla RIsing
Iron Will
Hammer Of The North




Location intima ma perfetta per respirare un po’ di atmosfera nostalgica. Bill di grande spessore, zona degli stand carica di cose golose: magliette, dischi e i bellissimi libri della Tsunami Edizioni. Insomma, una vera festa del metal vera, chi ha partecipato sicuramente non si è pentito di esserci stato!
E mentre la macchina corre verso casa, in testa riecheggia una cosa sola:
You're an angel witch, you're an angel witch
Sarà segno che ancora una volta i giovani non hanno superato i vecchi maestri? Probabilmente è così, probabilmente è destino che lo sia…

Un grande grazie a Eagle Booking per la collaborazione!

Servizio fotografico a cura di Francesca Vantellini per metal.it
Report a cura di Alessandro Quero

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