5 anni, 2 dischi e un cambio di cantante. Tanto è il tempo che è passato dall’ultima volta in cui ho assistito a un concerto degli americani
Killswitch Engage, senza dubbio una delle band di punta del movimento metalcore degli ultimi 15 anni, che coi suoi dischi e il suo stile ha sicuramente contribuito all’evoluzione di un fenomeno dolceamaro, amato o odiato.
Il teatro dell’evento sono i Magazzini Generali a Milano e i gruppi di supporto sono gli
HeArtist e i
Sylosis. Purtroppo però, per problemi logistici non direttamente dipendenti da noi, non riusciamo a seguire l’esibizione dei due gruppi, se non quella dei secondi ma dall’esterno. Ed è un vero peccato, perché dalle chiacchiere dei presenti si è trattata di un’esibizione massiccia e calorosa..vedremo di rifarci.
Il sottoscritto e il fido Davide però riusciamo finalmente ad entrare nei Magazzini, giusto in tempo per l’entrata del combo proveniente dal Massachusetts e fin da subito viene inquadrata la direzione che prenderà la serata: goliardia e distruzione dei timpani, nonostante l’impianto audio dei Magazzini non sia a mio modo di vedere assolutamente all’altezza, distorcendo i suoni in maniera eccessiva e rendendo a tratti davvero difficoltosa e ostica la comprensione delle canzoni.
Problemi tecnici a parte, i 5
KSE propongono un set solido e devastante, condito al solito dall’anima burlona del mastermind
Adam Dutkiewicz che in più di un’occasione intrattiene il caldo e coinvolto pubblico milanese con le sue mimiche facciali e le sue cazzate, perdonate il francesismo.
Dal punto di vista musicale niente da dire: i Killswitch Engage sono una macchina da guerra e il ritorno del figliol prodigo
Jesse Leach dietro al microfono non intacca minimamente la qualità delle composizioni, anche quelle scritte nel periodo in cui Howard Jones era il padrone della scena. Personalmente, ma è una mera questione di gusti, continuo a preferire il vocalist di colore al qui presente Jesse, trovando la sua voce molto più interessante, variegata e potente rispetto a quella del buon Leach, ma ribadisco si tratta solo di gusti.
Per quanto riguarda la scaletta invece ammetto di essere rimasto un po’ deluso, dato che sono state escluse parecchie canzoni che nel 2008 a Wacken avevano assolutamente infiammato la platea, una su tutte “This Fire Burns”. La presenza di qualche fan con tanto di maglietta di CM Punk testimonia che non fossi l’unico ad aspettarsela, ma tant’è. Globalmente comunque non ci possiamo proprio lamentare del tutto, dato che partire con “
The Hell in Me” proveniente dall’ultimo lavoro e finire con la splendida “
My Last Serenade” da “Alive or Just Breathing” è decisamente il modo giusto di fare le cose, soprattutto se in mezzo spiccano capolavori assoluti della band quali “
Fixation on the Darkness”, “My Curse” o la cantatissima
“A Bid Farewell”. Il “problema” è che il tutto è durato davvero troppo poco: 1 ora e 10 per il concerto di un headliner è davvero poca roba, alle 10 e mezza eravamo già tutti in macchina pronti a rientrare a casa e da quel punto di vista la delusione è stata davvero tangibile.
Globalmente però si è trattato di un concerto davvero ottimo sotto ogni punto di vista, perlomeno per quanto concerne la band. Jesse Leach è l’unico possibile sostituto di Howard Jones, per quanto quest’ultimo rimanga a mio modo di vedere il vocalist perfetto per la band, e il resto della ciurma è davvero un ottimo mix di intrattenimento e qualità tecnica e compositiva. Un concerto dei
Killswitch Engage non delude mai e gli americani si confermano come una delle anime del metalcore mondiale.
SetlistThe Hell in Me
A Bid Farewell
Fixation on the Darkness
The New Awakening
Life to Lifeless
No End in Sight
Take This Oath
The Arms of Sorrow
This Is Absolution
All We Have
Rose of Sharyn
Numbered Days
Self Revolution
In Due Time
My Curse
The End of Heartache
Encore:
My Last SerenadeServizio fotografico a cura di Davide De Robertis per Metal.it.
Quoth the Raven, Nevermore..
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