E' la prima serata d'estate a dare il benvenuto a Milano ai
LIMP BIZKIT, la band nu-metal che forse più di tutte ha diviso l'opinione del metallaro medio all'inizio degli anni 2000.
E' una serata fresca, nonostante le torride temperature della settimana appena conclusasi, e forse anche per questo motivo non tutti hanno optato per una serata al chiuso di un locale. Il pubblico infatti non è quello delle grandi occasioni, e sebbene l'
Alcatraz di Milano sia organizzato con il "
palco A", gli spettatori riempiono la struttura solamente fino al mixer, lasciando alle spalle dei tecnici molto spazio vuoto.
I presenti però, uno dei pubblici più eterogenei visti finora ad un concerto "metal" (tra cui si notano anche
J Ax degli
Articolo 31 e il fratello
Grido dei
Gemelli DiVersi), sono tutti molto carichi e caldi, e nonostante l'aria condizionata si percepisce che in pochi andranno a casa senza aver sudato. E si scatenano fin da subito, da quando
Wes Borland, chitarrista eccentrico e leader musicale della band, sale sul palco tutto pitturato di nero e con una maschera di lampadine sul volto, seguito dal bassista
Sam Rivers, dal batterista
John Otto, da
Dj Skeleton e dal frontman
Fred Durst.
L'inizio è convincente, più da parte del pubblico che da parte della band, che forse non si aspettava una accoglienza e una risposta così calda e contagiosa da parte dell'audience meneghina. Ma ben presto anche i cinque musicisti si fanno coinvolgere dal giusto "mood" e il concerto diventa quello che tutti avevano sperato che fosse: una successione di classiconi, suonati con convinzione dal gruppo e ottimamente recepiti dal pubblico, grazie ad una resa sonora e ad una acustica perfetta nel locale.
La band propone tutti i suoi pezzi più famosi (manca solo "
Rollin'" per fare en-plein), pescati dai primi tre album con particolare attenzione al vendutissimo "
Chocolate Starfish & The Hot Dog Flavoured Water", ma persino le hit più vecchie del gruppo come "
Counterfeit" e "
Pollution" ottengono una risposta ottima dal pubblico, e per l'ora e mezza in cui calca il palco tiene in scacco l'audience con una prova maiuscola e soddisfacente.
Unica pecca della serata la mancanza annunciata di
Dj Lethal, il dee-jay del gruppo fuori per problemi di droga e alcool, poiché il suo sostituto si limita al compitino senza aggiungere qualcosa di nuovo.
Forse non tornerà più la band di dieci anni fa, quella che vendeva milioni di dischi e divideva le masse, ma vedere i Limp Bizkit dal vivo è sempre un bello spettacolo e una garanzia di divertimento.
Ecco la setlist della serata:
Pollution
Golf Cobra
My Generation
Livin It Up
My Way
Hot Dog
Broke
Bring It Back
Nookie
Jam di chitarra e cover varie (SLAYER, METALLICA, PEARL JAM)
Smells Like Teen Spirit (cover dei NIRVANA)
Re-arranged
Killing In The Name Of (cover dei RAGE AGAINST THE MACHINE)
Behind Blue Eyes
Faith
Counterfeit
Take A Look Around
Break StuffSi coglie l'occasione per ringraziare Live Nation Italia per la disponibilità.
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