A pochi mesi dal loro passaggio in Italia assieme ai Volbeat, gli
Iced Earth tornano dalle nostre parti per un paio di date, e una di queste ci porta nuovamente alla sempre accogliente Rock'n'Roll Arena di Romagnano Sesia.
Ad accompagnare la
creatura di Jon Schaffer, un paio di formazioni di diversa estrazione musicale - per quanto entrambe metallare fino al midollo - e provenienza.
I primi a salire sul palco sono, infatti, gli australiani
Elm Street, che abbiamo ben accolto sulle nostre pagine in occasione del loro disco d'esordio "Barbed Wire Metal" e che anche dal vivo ribadiscono la loro completa devozione agli Eighties, un Heavy Metal ruvido e anthemico, con il cantante e chitarrista Ben Batres che prova sin da subito ad aizzare il pubblico che sta già riempiendo la sala, strappando consensi, ma forse non tutti quelli richiesti, almeno inizialmente visto che il feeling tende a crescere verso il finire del loro breve set, come testimoniano le reazioni suscitate sia dall'inedito "Face the Reaper" sia da "Barbed Wire Metal" (vera speed song) o "Elm's Street Children", due caposaldi del loro album e per i quali avevano anche realizzato un video.
Niente male questi Elm Street, soprattutto in grado di confermare anche dal vivo le buone impressioni che avevano suscitato con la loro prima uscita discografica.
Giusto il tempo per sistemare il palco che tocca ai
Warbringer, e anche se la formazione californiana si presenta con alcune defezioni rispetto alla line-up
ufficiale, il loro Thrash vecchia maniera non perde colpi, anzi i Warbringer mettono in mostra anche la giusta attitudine soprattutto nella figura del vocalist John Kevill (con tanto di maglietta dei Manilla Road) che pur con il sorriso sulle labbra non cede mai di fronte alle sfuriate di brani come l'opener "Living Weapon" o "Living In A Whirlwind" o "Hunter Seeker", quest'ultima tratta dal loro album più recente, e quarto nel loro carniere, "IV: Empires Collaps".
Una bella mazzata tra i denti.
Tocca quindi agli headliner, in tour per promuovere l'appena uscito "
Plagues of Babylon", un album che conferma il buon stato di forma del gruppo, stasera ribadito anche dal vivo, seppur con alcune piccole riserve.
Una delle principali curiosità per questo concerto era ovviamente quella di vedere alla prova anche dal vivo il cantante Stu Block, che ha il compito sicuramente non semplice di far dimenticare Matt Barlow. Ebbene... Stu stasera ha cantato alla grande, sia i suoi pezzi sia i classici, anche quelli
impegnativi come "Dark Saga", "A Question of Heaven" o la sempre stupenda e intensa "Watching over Me", tuttavia è evidente che non ha ancora assimilato il carisma e la tenuta del palco che sono necessari per poter fare la differenza.
E a proposito di presenza scenica, anche quella di Troy Seele e Jon Schaffer lascia un po' a desiderare, con entrambi i chitarristi piazzati un po' in disparte ai lati dello stage, lasciando così campo libero al bassista Luke Appleton, mai domo per l'intera serata e in grado di cavarsela con disinvoltura anche al microfono, prendendosi ottimamente cura dei cori.
La scaletta è ovviamente sbilanciata sull'ultimo album, con la stessa titletrack ad aprire le danze, ma molti dei classici – farceli stare tutti sarebbe impossibile, ma a mio parere è mancata perlomeno "Violate" - rispondono all'appello, compresa l'immancabile "Iced Earth" che apriva il loro primo album, uscito nel lontano 1991.
Già, un sacco di anni sulle spalle, ma se il trend è quello che Jon Schaffer e soci sono stati in grado di proporci in questo primo scorcio del 2014, gli
Iced Earth hanno ancora molte cose da dire e da dare anche per il futuro.
Iced Earth Setlist :Plagues of Babylon
Democide
Dark Saga
V
If I Could See You
Disciples of the Lie
Jekyll & Hyde
Among the Living Dead
Red Baron/Blue Max
Blessed Are You
Vengeance Is Mine
Cthulhu
My Own Savior
The End?
A Question of Heaven
Encores:Dystopia
Watching Over Me
Iced Earth