E' strano, davvero strano quando vai a un concerto più per vedere uno dei gruppi spalla che per il gruppo principale. Intendiamoci, adoro i Sevenfold da quando li scoprii ormai 8 anni fa con l'omonimo prima e con il recupero dei precedenti poi, ma un po' perchè li ho già visti live un paio d'anni fa e un po' perchè l'ultimo album mi ha decisamente deluso, la mia attesa per la performance dei Five Finger Death Punch era decisamente maggiore.
E' quindi con sentimenti ambigui che il sottoscritto e l'ormai onnipresente compare di fotografia Davide arriviamo al Forum di Assago, giusto in tempo perchè si metta a piovere, come da mai obsolete sfighe fantozziane. Corsa verso il forum, ritiro dei biglietti e del pass photo e ci separiamo, lui diretto verso la calca del sottopalco, io diretto verso le comodità di una seconda fila esattamente di fronte allo stage.
Gli
Avatar purtroppo hanno già iniziato la loro performance e, anzi, sono già ad un paio di brani dalla conclusione. Guardandomi un po' intorno e trovando numerosi seggiolini vuoti deduco che non siamo stati gli unici ad avere "problemi" di orario, non essendo riusciti bene a capire gli orari di apertura dei cancelli e di inizio dei concerti. Per quel poco che sono riuscito a vedere e sentire, mi limito a dire che gli (a me sconosciuti) Avatar sono una band discreta ma non eccezionale, senza dubbio padrona del palco e istrionica, soprattutto il pitturatissimo vocalist, ma musicalmente un po' povera e banalotta, con inserti musicali al limite del circense/teatrale che stonavano eccessivamente. Va sottolineata comunque l'enorme disponibilità dei membri della band, che durante i due concerti "principali" si sono intrattenuti attorno al banco del merchandising per foto e autografi, senza mai sottrarsi o mostrarsi infastiditi. Riporto comunque la scaletta scroccata a un collega, mentre attendo con ansia l'inizio della performance della doppietta americana.
Setlist:
Torn Apart
Let it Burn
Ready for the Ride
Black Waltz
Vultures Fly
Smells Like a FreakshowRapidissimo cambio di palco e dopo nemmeno venti minuti salgono sul palco i tanto attesi
Five Finger Death Punch. Il pubblico è visibilmente in delirio, anche se non vedo ancora il pre-annunciato sold-out, dato che la gente arriva a malapena a circondare per metà la zona del mixer. Tant'è, sugli spalti la situazione sembra decisamente migliore, durante il concerto la gente continua a fluire e lo spettacolo ne guadagna decisamente, con la band visibilmente soddisfatta e ben disposta ai, meritatissimi, complimenti al pubblico presente.
Concerto che, eccezion fatta per i primi due minuti dell'opener "
Under and Over It" in cui i suoni sembravano un po' imballati e fin troppo pieni, è stato assolutamente PERFETTO e devastante, come d'altronde mi aspettavo. Gli americani sono completamente padroni del palco, capitanati alla grandissima dal vocalist
Ivan Moody, il quale dimostra anche dal vivo di avere una voce pazzesca, grintosa, potente e versatile, che gli permette di rendere perfettamente sia su brani tirati come "
Burn MF" o "
Burn it Down", sia su brani un po' più "tranquilli" (le virgolette sono d'obbligo) come l'ormai celebre cover di "
Bad Company" o la spettacolare "
Coming Down", davvero emozionale se pensata sulle immagini del video ufficiale.
Scaletta che ha toccato un po' tutta la discografia degli americani, andando a pescare più o meno un paio di brani da ogni disco, fatta eccezione per l'ottimo "War is the Answer" (forse il loro miglior episodio) che ha offerto tre brani.
L'unico peccato è stata l'eccessiva brevità della setlist, come ovvio che fosse non essendo gli headliner della serata, ma è davvero un bruscolino all'interno di un concerto assolutamente grandioso e che, a mio parere, ha oscurato quello successivo degli Avenged Sevenfold.
Setlist:
Under And Over It
Burn It Down
Hard To See
Lift me Up
Bad Company
Burn MF
Coming Down
Never Enough
Far From Home
The BleedingDopo una mezz'oretta abbondante di attesa, complice il complicato cambio palco (vedremo poi perchè), ecco che finalmente arrivano sul palco i tanti attesi
Avenged Sevenfold. Va detta subito una cosa: il pubblico del Forum di Assago è IMPRESSIONANTE, non mi era mai capitato di sentire un pubblico così rumoroso ad un concerto, pur avendone ormai visti parecchi. I cori "Sevenfold! Sevenfold!", le urla, gli applausi, i ritornelli, le strofe, TUTTO è stato emesso ad un volume esagerato, cosa che ha fatto visibilmente piacere e impressione allo stesso gruppo. Dopo solo un paio di brani, M.Shadows ha dichiarato
"Faccio questo da 15 anni e siete senza dubbio il pubblico più rumoroso che mi sia capitato di trovare", aggiungendo più avanti nel concerto
"E' la prima volta che mi capita di suonare in un'arena chiusa, di avere le cuffie infilate nelle orecchie e di non riuscire a sentirmi. Siete incredibili". Si ok, potrebbero sembrare le solite dichiarazioni di facciata da "Siete il pubblico più bello di sempre!", ma vi giuro che l'emozione e il senso di estraniamento del vocalist americano erano tangibili e reali, appoggiate da sensazioni personali davvero identiche.
Un pubblico così alza davvero l'asticella, dando un supporto morale e pratico ad un concerto che già di per sé ha detto molto: prima di tutto ha detto che gli Avenged Sevenfold non meritano gli insulti che i numerosi loro detrattori gli rivolgono spesso gratuitamente. I ragazzi SANNO SUONARE ed è innegabile, hanno un ottimo gusto in fatto di musica e fin dai loro esordi hanno dimostrato di essere originali nella loro proposta metalcore, fatta eccezione per l'ultimo album.
E a proposito di ultimo album, due cose sono emerse: la prima è che i brani non fanno così tanta presa sul pubblico come quelli degli album passati. Ok, non c'è stato ancora tanto tempo per metabolizzarli e siamo d'accordo, ma la sensazione è che siano eccessivamente piatti, vuoti, troppo derivativi e non "da concerto", fatta eccezione per l'ottima opener "
Shepherd of Fire", davvero trascinante, e per il ritornello di "
Hail to the King", ma solo perchè ruffianissimo. La seconda cosa è che
"This Means War" dal vivo è ancor più identica e sputata a "Sad But True", con la tentazione visibile da parte dei più vecchietti del pubblico di cantare la hit dei Metallica. Tant'è.
Impressionante è invece il trasporto del pubblico sui brani degli album più rappresentativi della discografia degli americani, "Nightmare" e "Avenged Sevenfold". Dal primo vengono tratte l'omonima "
Nightmare", l'accogliente "
Welcome to the Family", dedicata dalla band a chi per la prima volta assisteva a un loro concerto, "
Buried Alive" e l'emozionante "
Fiction", dedicata al compianto Jimmy "The Rev" Sullivan, con tanto di luci puntate sulla batteria vuota a fine canzone.
Dal secondo la tiratissima "
Critical Acclaim" e soprattutto quell' "
Afterlife" che vince senza dubbio la palma di miglior brano della serata dal punto di vista del coinvolgimento del pubblico e di resa.
In mezzo anche un guitar solo con tanto di jam finale, un po' fine a sé stessa onestamente, prima della conclusione che prevede l'onnipresente
"Bat Country" e la doppietta finale post-encore presa direttamente da "Waken the Fallen", ovvero "
Chapter Four" e "
Unholy Confessions", che ci consegna un
M.Shadows ancora in grado di sostenere brani in scream, nonostante i problemi di voce evidenziati nel concerto in Austria.
Molto bella anche la scenografia, con il simbolo degli Avenged (il teschio-pipistrello) in versione 3D.
Insomma globalmente un concerto ottimo, sicuramente migliore dell'ultimo a cui ho potuto assistere, quello con Portnoy nel tour di "Nightmare" di qualche anno fa, anche se ribadisco che i brani del nuovo album sono davvero, davvero mosci e inadatti. Spero vivamente che gli A7X tornino agli standard degli album precedenti, altrimenti corriamo davvero il rischio di perdere per strada una band dal potenziale infinito.
Setlist:
Shepherd of Fire
Critical Acclaim
Welcome to the Family
Hail to the King
Doing Time
Buried Alive
Fiction
Nightmare
This Means War
Afterlife
Guitar Solo/Drum Solo/Jam Session
Requiem
Bat Country
Chapter Four
Unholy ConfessionsGlobalmente una serata davvero ottima, sia dal punto di vista musicale sia da quello scenico, con un pubblico davvero sugli scudi che ha spinto tutte le band al limite. Come anticipato "vincono" la fantomatica sfida i Five Finger Death Punch, un po' per il gusto della prima volta e un po' per l'assoluta devastazione portata sul palco del Forum di Assago.
Un ultimo commento finale sul sold-out: io non l'ho visto. Ok, c'era un sacco di gente, ma dal mixer in poi c'erano almeno 5 metri buoni di spazio vuoto e anche nelle prime file c'erano numerosi seggiolini vuoti. A mio modo di vedere un altro centinaio, se non più, di persone ci sarebbero state senza dubbio, ma sono davvero dettagli di fronte ad una partecipazione strepitosa.
Colgo l'occasione per ringraziare Live Nation e in particolare Silvia per la disponibilità e la gentilezza.
Report fotografico a cura di Davide De Robertis per Metal.it.
Quoth the Raven, Nevermore..