Seppur con un po’ di ritardo, eccovi il report di uno dei concerti più attesi del 2013: quello degli incommensurabili Arcturus. Band che io adoro come poche altre cose al mondo ma che, per sopravvenuti impegni dell’ultima ora, non ho potuto ammirare nell’esibizione dello scorso 2 novembre. Sorvolando sulle questioni personali (e sulle bestemmie che ne sono derivate), ci pensa l’inviato Massimo Storti a erudirci sulla serata del Tempo Rock... Buona lettura.Sabato 2 Novembre 2013 è stato il giorno designato dalla band norvegese per il grande ritorno in Italia, per amore dei loro fan che non li vedevano da parecchio tempo in patria.
Con loro, nell'arena centrale del Tempo Rock, si sono esibiti altri 3 gruppi:
Artaius,
No More Fear,
Riul Doamnei.
Artaius (Progressive Folk Metal)
Nuova band italiana che ha inciso il primo album proprio quest'anno. Non si rivelano particolarmente capaci tecnicamente, ma riescono comunque a intrattenere il pubblico con un repertorio molto divertente e vario.
Purtroppo, il tempo loro attribuito è piuttosto limitato (circa 20 minuti); peccato, sarebbe stato bello approfondire maggiormente le loro capacità. Probabilmente non mancheremo di farlo per piacere personale e per un prossimo show! Nel frattempo, promossi.
No More Fear (Melodic Death Metal)
Una volta conclusa l'esibizione degli
Artaius prendono possesso del palco i
No More Fear, gruppo a parer mio un po' fuori luogo all'interno del contesto della serata. Suoni discreti, esibizione abbastanza precisa anche se, per i miei gusti, il repertorio risulta essere molto ripetitivo e a lungo andare perde il suo fascino e rischia di stancare l'ascoltatore. Ovviamente ciò non avviene se ci si diletta nell'headbanging o nel pogo, per i quali il gruppo si presta molto bene. In effetti, in mezzo al pubblico le teste iniziano poco alla volta a roteare con gusto.
Caratterizzata dal sound della loro terra siciliana, la band trova comunque un interessante compromesso musicale, con tocchi di tarantella e assoli alla “mandolino”. Speriamo di incontrarli di nuovo, magari con una miscela sonora ancora più interessante e variegata.
Riul Doamnei (Symphonic Black Metal)
Gruppo veneto con due album e due EP all’attivo. La loro esibizione si rivela una piacevole sorpresa: pur concentrando la parte scenografica dell'esibizione esclusivamente su di loro (e in particolar modo sul cantante-chitarrista, forse anche troppo) riescono a intrattenere il gruppo con brani avvolgenti e molto ben suonati. Sebbene abbiano preso molto da gruppi storici quali i
Dimmu Borgir, il loro repertorio si dimostra abbastanza innovativo. Mi auguro di poterli rivedere in futuro.
Arcturus (Avant-garde Progressive Metal)
Finalmente il gruppo che tutti aspettavano, quei bellissimi norvegesi degli
Arcturus. Non c'è che dire, son proprio dei maestri! Il pubblico li applaude nel preciso momento in cui salgono sul palcoscenico, e in particolar modo il cantante
ICS Vortex e il tastierista
Steinard Sverd Johnsen. La band comincia a suonare, e subito dimostra la bravura tecnica, compositiva e scenica di cui è capace; non una nota fuori posto, pezzi ben riprodotti e
Vortex che inizia a divertirsi con il pubblico indossando una maschera, prendendo ingenti sorsate da una bottiglia di “non-so-che-di-alcolico”, ballando e coinvolgendo il pubblico con i cori delle canzoni.
Scaletta comprensibile e prevedibile; pezzi prevalentemente dai due capolavori
La Masquerade Infernale e
Sideshow Symphonies.
Una setlist di tutto rispetto e suonata alla perfezione, quasi da album; peccato per la sbornia prorompente che ha assalito
Vortex verso la metà del concerto, ma non è stato un problema: lo spettacolo si è rivelato comunque entusiasmante.
Il pogo, molto attivo tra il pubblico più o meno per tutto il concerto, si fa piuttosto intenso al risuonare delle prima note di
Alone (mamma mia che pezzo). Verso le 00,30 l'esibizione giunge al termine, e la band si avvicina al pubblico, che saluta calorosamente con tanto di strette di mani, lancio di plettri e bacchette e un bell'inchino. Gli spettatori sono estremamente soddisfatti, io compreso; tuttavia, la serata non è finita. La band, infatti, ricompare successivamente per i fan, che richiedono autografi e foto per terminare la serata con un piccolo souvenir…
Hellhammer a parte, che si concede di starsene un po’ più sulle sue rispetto agli altri. Dopo un’esibizione del genere lo perdoniamo!
Non ci resta che sperare vivamente che la prossima calata italica degli Arcturus giunga il prima possibile. Noi di certo non mancheremo!
Report a cura di Massimo Storti1-
Evacuation Code2-
Ad Absurdum3-
Nightmare Heaven4-
Deception Genesis5-
Alone 6-
Chaos Path7-
Deamon Painter8-
Painting My Horror9-
Master Of Disguise10-
Hibernation Sickness11-
Shipwrecked Frontier Pioneer12-
Raudt Og Svart
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