Ecco che la Rock'n'Roll Arena di Romagnano Sesia si trova a essere teatro della calata delle orde barbariche provenienti dal Nord, e il locale regge alla grande al loro urto selvaggio, con tutto il gradimento dei presenti che si trovano di fronte a tre interessanti formazioni, i più noti Finntroll e Týr ma anche gli Skálmöld, che hanno il compito di aprire le
danze.
Gli
Skálmöld avevano già catturato la mia attenzione in occasione del loro primo album "Baldur" (doppiato poi l'anno scorso da "Börn Loka"), e dal vivo fanno anche di meglio. Salgono, infatti, convinti e compatti sul palco proponendosi in un Viking Metal con una buona resa nelle doppie (anzi, anche triple...) voci. Certo, gli occhialini del bassista Snæbjörn Ragnarsso suonano poco
viking ma a livello musicale gli islandesi non perdono colpi, con canzoni potenti e mai banali, come ad esempio nel caso di "Miðgarðsormur", articolata e con tanto di attacco tipicamente Thrash, o la conclusiva "Kvaðning". Ed il fatto che scendano dal palco tra i consensi dei presenti, è una prova della bravura di questi ragazzi, dai quali è quindi lecito aspettarsi molto in futuro.
Dalle Far Oer ecco i
Týr, una formazione conosciuta e rispettata, con una nutrita e apprezzata discografia alle spalle che spazia dall'esordio "How Far to Asgaard" sino al recentissimo "Valkyrja", e che rispetto all'opener act si propone su di un Heavy Metal più tradizionale, dai toni epici ed evocativi. Inoltre la scelta di cantare in inglese è un bell'aiuto al sottoscritto nel comprendere i titoli delle varie canzoni (cosa molto meno agevole sia con gli Skálmöld che in occasione degli headliner). Ma se le aspettative per la loro prova erano alte, alla resa dei conti manca ancora qualcosina per esserne totalmente soddisfatti. Infatti, i quattro musicisti faroesi risultano un po'
freddini, soprattutto nell'atteggiamento di Heri Joensen, cantante e chitarrista che preso possesso del centro palco non ha più
mollato l'osso.
Nemmeno i Týr rinunciano a omaggiare le proprie terre natie ("Sinklars Vísa") e tantomeno a prendere velocità sostenute con pezzi come "Another Fallen Brother" o "Shadow of the Swastika", dispensando dosi di Metal colante ed epico fino alla chiusura del loro concerto, incarico assegnato alla titletrack dell'ultimo album, "Valkyrja", che stranamente risulta il pezzo più debole della loro setlist.
Dettagli comunque, che nulla tolgono al valore del gruppo e alla loro prestazione.
Ok. Le orecchie appuntite da Troll - un
pochetto pacchiane - forse se le potevano pure risparmiare, ma non certo la carica e tutta quella aggressività che hanno contraddistinto la loro performance.
I
Finntroll partono subito assalendo le prime file che rispondono con la stessa intensità, e se pur si saltella qua e là ("En Mäktig Här", "Skövlarens Död", "Jaktens Tid") una della caratteristiche messe in mostra stasera dai Finntroll è quella di saper picchiare e lo fanno pure con la giusta dedizione, con le mazzate di "När Jättar Marschera" o della cattivissima "Nattfödd". Uno scatenato e frenetico Mathias "Vreth" Lillmåns guida i compagni attraverso una setlist che prende il via proprio dalla titletrack del loro ultimo album "Blodsvept" sino al momento dei bis, con l'immancabile "Trollhammaren" cantata praticamente da tutti i presenti, quando la formazione finlandese si congeda da Romagnano, lasciandosi alle spalle
tanto sudore ed un ottimo ricordo.
Folk Metal - tanto Metal - at its best.
Quello di stasera è stato un gran bel concerto dove abbiamo avuto l'occasione di vedere in azione tre valide formazioni sul palco di un locale che si conferma come una delle migliori location per questo genere di appuntamenti.
Alla prossima.
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