(29 aprile 2014) Gorguts + Misery Index + Nero Di Marte @ Circolo Colony, 29/04/2014

Info

Provincia:BS
Costo:20€

Non capita tutti i giorni (anzi, fino a ieri non era nemmeno mai successo) che i Gorguts di Luc Lemay, band acclamatissima e molto amata in ambito death cervellotico, passino dalle nostre parti, ecco quindi che la data del tour in compagnia di Misery Index e Nero Di Marte è davvero ghiottissima. La caduta infrasettimanale dell'evento non spaventa il Vostro Affezionatissimo, pronto a raccontarvi le gesta di Lemay e soci in quel del Circolo Colony di Brescia, sempre più protagonista nell'attuale scena metal del nord Italia.
Prima di tuffarci nel resoconto musicale, un plauso allo staff del locale che ha organizzato una piccola lotteria per poter raccogliere fondi a favore dei Nero Di Marte, la cui strumentazione è stata rubata recentemente: un bel modo di far capire quanto si è vicini agli artisti.

Nero Di Marte



La serata ha inizio alle 21 con gli italiani Nero Di Marte, il cui nome sta crescendo sempre più in popolarità in Italia e all'estero grazie anche alla recente tournee americana assieme proprio ai Gorguts. Avendoli solamente sentiti nominare, mi accingo a seguire con curiosità la loro esibizione: il gruppo è tecnicamente molto preparato e rimango molto colpito dalla varietà e dalla ricercatezza delle parti di batteria, mentre le chitarre ed il basso ergono un muro sonoro di grande spessore. Come descrivere la proposta musicale degli emiliani? I Nero Di Marte alternano sfuriate accompagnate dal blast beat a momenti più vicini a band come i Neurosis e propongono brani molto dilatati e dai diversi cambi d'umore. Buona anche la presenza scenica, anche se il tipo di proposta della band non è certo da headbanging selvaggio, ma si nota subito come questi ragazzi hanno idea di come si tiene il palco. Personalmente non ho gradito molto la voce del cantante, ma stando alla risposta del pubblico ed al numero di persone che hanno seguito l'esibizione dei Nero Di Marte direi che si tratta di un problema solo mio. In quaranta minuti di concerto, durante il quale vengono suonate tra le altre canzoni anche "Time Dissolves", "Nero Di Marte" e "Convergence", questi ragazzi hanno dato prova del loro talento e per una volta ho visto il pubblico davvero partecipe durante l'esibizione del gruppo di apertura.

Misery Index



Sono le 22 quando fanno il loro ingresso sul palco del Colony i Misery Index, in perfetto orario sulla tabella di marcia. Avendoli già visti in azione un paio di volte sono pronto a godermi un bel massacro death/grind, ma dopo le iniziali "Sleeping Giants" e "Conjuring The Call" mi rendo conto che la band, pur essendo ineccepibile da un punto di vista esecutivo, questa sera non è in palla e sul palco fa solamente il proprio dovere. Sarà che il pubblico non è esattamente quello delle grandi occasioni e che nonostante i pezzi siano pregni di groove i presenti non scatenano mai il pogo nonostante i ripetuti inviti di Mark Kloeppel, ma pare proprio che la band esegua il compitino assegnatoli senza cercare di strafare. Un vero peccato, considerata la scaletta che pesca soprattutto dagli ottimi "Traitors" e "Heirs To Thievery", due album che a distanza di qualche anno suonano ancora freschi e potenti. Come era prevedibile, i Misery Index propongono anche un estratto dal loro imminente nuovo lavoro in studio intitolato "The Killing Gods" che uscirà a fine maggio: e la band propone proprio la tiltetrack, un pezzo che parte piano piano arpeggiato per poi esplodere nella solita bordata death/grind targata Misery Index. Netherton e Kloeppel come di consueto si danno il turno dietro al microfono e l'esibizione scivola via liascia tra "Sleeping Giants", "The Seventh Cavalry", "Conjuring The Call", "Ruling Class Cancelled", "You Lose", "Manufacturing Greed" e l'immancabile chiusura con la terremotante "Traitors". Concerto piacevole, anche se ho percepito una certa freddezza nella band durante la propria esibizione. Speriamo che alla prossima i ragazzi siano più carichi.

Gorguts



Dopo aver passato tutta la serata da solo al banchetto del merch a ricevere i fan che lo hanno accolto con grande affetto, Luc Lemay sale sulle assi del palco del Circolo Colony alle 23 per dare inizio al momento clou di questa sera: il concerto dei Gorguts, oggi alla loro prima calata italica nella loro carriera (ma non resterà l'unica, continuate a leggere..). A giudicare dal numero di persone presenti sotto al palco ed al numero veramente alto di coloro che indossano una tshirt del gruppo, i canadesi erano molto attesi e da noi possono godere di un seguito nutrito e fedele.
"Le Toit Du Monde" da il LA al concerto, ed è subito chiaro come i Gorguts saranno i protagonisti assoluti della serata: nonostante il tasso tecnico elevatissimo, la band suona con precisione e compattezza, con un affiatamento davvero encomiabile ed anche una presenza scenica di tutto rispetto. Persino il nerdoso Kevin Hufnagel sul palco diventa un altro e si prodiga in mosse e headbanging furiosissimi. Luc Lemay è chiaramente l'elemento catalizzatore, in quanto padre e padrone della sua creatura, e si districa con una naturalezza sbalorditiva tra growl ancora potentissimo nonostante gli anni e partiture di chitarra da mal di testa. Un vero mostro. Il pubblico (in buon numero pur essendo il concerto di martedì sera) segue con grande attenzione e partecipazione lo show e mostra una conoscenza approfondita della musica della band. Per quel che riguarda la scaletta, grandissimo spazio all'ultimo pargoletto "Colored Sands", che viene riproposto quasi nella sua interezza: "Le Toit Du Monde", "An Ocean Of Wisdom", ""Forgotten Arrows", la titlatrack, "Enemies of Compassion", "Ember's Voice" e "Reduced To Silence" occupano tre quarti dell'esibizione dei Gorguts, che suonano i brani di fila senza perdere tempo in chiacchiere; un rapido cambio di chitarra da parte di Lemay è il preludio ad un cambio di registro, ed infatti ecco che la band getta in pasto ai presenti dei pezzi da novanta come "Orphans Of Sickness" (dal mai troppo lodato "The Erosion Of Sanity"), "The Carnal State" (dedicata da Lemay ai Nero Di Marte) ed infine la conclusiva "Obscura". Un concerto davvero intenso e di grande levatura tecnica, come era peraltro lecito aspettarsi da questo gruppo fantastico. A voler cercare proprio un difetto, avrei preferito una setlist meglio distribuita sulla discografia dei Gorguts (un delitto tralasciare "Considered Dead" e liquidare "The Erosion Of Sanity" con una sola canzone, ma mi rendo conto che la band dopo anni di inattività voglia promuovere il nuovo materiale e che i Gorguts attuali siano profondamente diversi da quelli di inizio anni Novanta) ma dopo un concerto come questo c'è solo da spellarsi le mani a furia di applaudire una band tanto valida ed un Luc Lemay davvero disponibile e alla mano, che subito dopo l'esibizione è tornato immediatamente dietro al banco del merch ad intrattenersi coi suoi fan.
Ah, dimenticavo: a giugno i Gorguts saranno nuovamente in Italia, a Pisa, di spalla ai Death To All (mi rifiuto di chiamarli Death). Chi non ha potuto esserci questa sera è avvisato: se potete, andateci perchè i Gorguts dal vivo sono qualcosa di indescrivibile.

Setlist:

Le Toit du Monde
An Ocean of Wisdom
Forgotten Arrows
Colored Sands
Enemies of Compassion
Ember's Voice
Reduced to Silence
Orphans of Sickness
The Carnal State
Obscura

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