"Scream for me Bologna". Sono state queste le quattro parole maggiormente urlate tra la folla di
oltre 20000 metallari che ieri ha riempito l'Arena Joe Strummer di Bologna per la terza giornata del
Rock In Idro.
Le si sentiva ai cancelli d'ingresso, nell'affollatissimo pit e tra l'enorme massa di gente che sotto al sole aspettava l'atteso main event della giornata dedicata al metal: gli
Iron Maiden.
Ospite per la terza volta della città a lei tanto cara, la leggendaria band inglese riporta in Italia il
Maiden England tour e lo fa con una setlist pressochè identica, sono giusto tre le variazioni, ma che indipendentemente da questo fa gola a tutto il popolo dei fan.
Sono da poco passate le 21, sul palco i lavori di allestimento sono terminati, le luci si sono spente e per un attimo tutto tace.
Giusto quella frazione di secondo nella quale non si ha nemmeno il tempo di realizzare che tutto sta per accadere, ma ciò nonostante i polmoni si riempiono d'aria e si preparano ad urlare nel momento tanto atteso, quando i sei escono sul palco.
Ed è così, con un boato urlato a piena voce, che Bologna accoglie i suoi idoli.
L'incontenibile entusiasmo è ricambiato da una tripletta iniziale perfetta,
Moonchild, Can I Play With Madness e The Prisoner: il messaggio è chiaro, i Maiden sono tornati!
Il pubblico è in completa balia della band: cori incessanti, braccia alzate al cielo, il pogo che si scatenza e loro sopra al palco che regalano, tra lingue di fuoco, fuochi d'artificio e scenografie sempre diverse uno spettacolo coinvolgente ed adrenalico in perfetto stile Iron.
Il risultato è sempre lo stesso, gli Iron Maiden sanno cosa i loro fan vogliono e ad ogni show li accontentano regalando esibizioni che strappano emozioni profende.
Lo si percepisce quando a
Bruce Dickinson basta fare un cenno per farsi seguire dal pubblico che sa già cosa fare, ma che, nonostante questo è come se fosse sempre la prima volta, perchè si sa, di Iron Maiden non se ne ha mai abbastanza.
Ed è così anche questa volta.
La performance prosegue con
2 Minutes To Midnight, The Trooper, Run To The Hills, Seventh Son Of The Seventh Son, Wrathchild, Fear Of The Dark, tutti momenti di grande pathos, che mostrano una band ancora compatta e che in sede live non delude mai, fosse anche solo per il fatto che lo show vive sull'ormai collaudata e sempre ben gradita attenzione per i dettagli che da sempre rendono unici i loro concerti sui quali svetta l'indiscusso carisma della coppia
Harris/Dickinson, che nonostante l'età non più troppo giovane, riesce sempre, ad essere all'altezza delle aspettative.
Proprio questa formula basata su show grandioso, carisma magnetico e brani storici riesce a far passare in secondo piano qualche piccola sbavatura nei suoni non sempre perfetti e qualche problemino tecnico velocemente risolto.
Nulla di grave comunque, l'arena Joe Strummer è lì, con gli occhi incollati sul palco fino alla fine, felice di poter assistere all'unica data italiana della band.
Iron Maiden chiude lo show, ma richiamati a gran voce, i nostri tornano per la consueta tripletta di bis consegnata alle note di
Aces High, The Evil That Men Do e Sanctuary.
Tra un'esplosione di cori ed urla la band ringrazia e saluta Bologna lanciando tra il pubblico polsini, plettri e bacchette.
Le luci si spengono e mentre un fiume umano di più di ventimila metallari se ne torna verso casa, la notte di Bologna risuona ancora di urla soddisfatte.
"Scream For Me Bologna"... e Bologna ha urlato! SETLISTMoonchild
Can I Play with Madness
The Prisoner
2 Minutes to Midnight
Revelations
The Trooper
The Number of the Beast
Phantom of the Opera
Run to the Hills
Wasted Years
Seventh Son of a Seventh Son
Wrathchild
Fear of the Dark
Iron Maiden
Encore:
Churchill's Speech
Aces High
The Evil That Men Do
Sanctuary REPORT A CURA DI ELISA PENATIFOTO DI ALICE FERREROhttp://www.aliceferreroimage.com/IL REPORT COMPLETO DELLA GIORNATA LO TROVERETE SUL PROSSIMO NUMERO DI METAL HAMMER, IN EDICOLA AD AGOSTO!