Sono una persona fortunata.
Ho sufficienti disponibilità economica e follia da partire per una trentasei ore in solitaria in Belgio per vedere un concerto.
Ho un sedere tale che poi così in solitaria non è stata...visto che un mio amico residente in Belgio in forse fino all'ultimo si è poi convinto a venire e mi ha addirittura fatto da taxista la sera del concerto e da guida per la città il giorno successivo.
Ma non divaghiamo troppo.
Partiamo dall'unica, tragica, nota negativa.
Il
FOREST NATIONAL è una hall da concerti magnifica, palco immenso, 8000 posti a sedere, perfetta. Ed era pieno per 1/4...cioè...
Laura Pausini (per la gioia del capo) farà un concerto SOLD OUT qui (
e mi pare giusto, NdGraz)e un ensemble come la
TRANS SIBERIAN ORCHESTRA un desolante parterre e qualcuno sulle tribune. Quindi smettete immediatamente di leggere questo report e andate a vedere quali date ancora devono fare in Europa quest'anno e prenotate... perchè ho come l'impressione difficilmente si ripresenteranno nel vecchio continente nei prossimi anni.
Ma, in fondo, sono affari vostri, io c'ero e lo ricorderò a vita.
Adesso lavoro un po' di fantasia
Al Pitrelli, chitarrista che ha marchiato a fuoco con i suoi assoli
DEAD WINTER DEAD e
THE WAKE OF MAGELLAN si ritrovaorfano, in questo tour europeo, dei creatori sia dei
SAVATAGE che della
TRANS SIBERIAN ORCHESTRA:
il paroliere
Paul O'Neill e il compositore
Jon Oliva, colpevoli tra l'altro, di aver sempre smorzato ogni speranza di reunion dei Savatage negli ultimi lustri.
E come nel proverbiale "Via i gatti, i topi ballano" ci deve aver pensato solo mezzo secondo per cogliere l'occasione e far contenti migliaia di fans in giro per l'Europa. Se in America la T.S.O. è una macchina macina dollari che lavora solo un mese e mezzo all'anno facendo, di fatto, canzoncine di Natale, qui in Europa può sfogare il suo lato più sinfonico e più rock.
E le partiture dei SAVATAGE sono, a modestissimo parere di chi scrive, da sempre il migliore connubbio di queste due nature così apparentemente distanti.
E poi, sentire le canzoni dei Savatage con tutti gli intrecci vocali, tutte le orchestrazioni, così magistralmente eseguite rigorosamente dal vivo, è un'esperienza che ha del trascendentale.
Un ottetto d'archi, un violino solista (non è Roddy Chong ma di sicuro non le manca la bellezza...e l'attitudine), due tastieristi (una figa per fare bella presenza, e sua maestà
Vitalij Kuprji per fare note) 10 cantanti, 5 maschi e 5 femmine (queste ultime si occupano anche delle coreografie) che si alternano al microfono solista facendo a gara per tecnica, carisma e presenza scenica (e non stiamo parlando di perfetti sconosciuti...
Jeff Scott Soto, Andrew Ross, Chloe Lowery, Rob Evans e Kayla Reeves tanto per citare i più famosi) e poi, diligentemente tornano a far gruppo e armonia vocale nel coro. E poi...poi i Savatage al gran completo
Chris Caffery e
Al Pitrelli alle chitarre,
Johnny Lee Middleton al basso e
Jeff Plate alla batteria.
Non vi basta? allora vi elenco le tracks del periodo Savatage eseguite...giusto per farvi salire la scimmia
- 1990 / This is the time
- Handful of rain
- The Hourglass
- Gutter Ballet
- Believe
- All that I Bleed
- Mozart & Madness
- The Mountain
- Christmas Eve (Sarajevo 24/12)Non vi basta, allora vi dico che hanno eseguito anche dei grandi classiconi della trans siberian orchestra come
Christmas Jam, un xmas medley, il canon rock, wizard in winter, due o tre estratti da
Beethoven's last night (devastante
After the Fall) , altri due dall'ultimo album
Night Castle (commovente le performances di Sparks)
Non vi basta ancora? E allora rilancio con
O'Fortuna dai Carmina Burana, L'Inno alla Gioia dalla nona sinfonia di
Beethoven ,
Le nozze di Figaro e un piccolo tributo all'inno nazionale belga...
Non vi basta? Niente flashbomb e flare ma giochi di luce, laser e fumi da far invidia a Lady Gaga...
Non vi basta? L'intensità delle performances (e un debole per le composizioni in oggetto, lo ammetto) mi ha fatto letteralmente commuovere con tanto di lacrimoni a rigare le mie guancione paffute in almeno tre occasioni.
Pubblico partecipe ma non particolarmente caloroso, esperienza che per il sottoscritto rimarrà marchiata a fuoco nel cuore e nella memoria..e che va a scalzare senza nessuna fatica il ricordo di due anni fa all'Hammersmith Apollo di Londra.
Sono una persona fortunata, perchè potrò raccontare ai miei nipoti di una musica che scioglie il cuore e tocca l'anima, e questo week end di gennaio sarà un bellissimo esempio in tal senso.
Live report a cura di Davide Jeff Morando