Unica data italiana per
Sebastian Bach, ex cantante degli Skid Row, che ha poi intrapreso una carriera solista, pur sempre - come confermerà anche il concerto al Live Club - senza mai dimenticarsi di quelle che sono state le proprie origini.
Per quanto siano ancora in attesa del loro debut album, ecco che il compito di aprire la serata tocca agli
HiFi Society. Divertenti e
schizzati il giusto, pur senza atteggiamenti esagerati, svolgono più che discretamente il loro compito, catturando le attenzioni del pubblico e iniziando a scuoterlo prima dell'arrivo sul palco degli headliner. Oltre ad una manciata di pezzi originali, trai quali si distingue "If You Got Love”, che guardano allo Street Rock e allo Sleaze dei tempi d'oro, gli HiFi Society omaggiano Michael Monroe, proponendosi nella cover di "Michael Monroe" dei Demolition 23.
Non c'era alcun dubbio, ma quando è il
suo momento,
Sebastian Bach prende (e pretende) il totale controllo del palco, e ben presto anche del pubblico, non quello delle grandi occasioni, ma sicuramente ben predisposto per la serata.
L'energia profusa sul palco e la possibilità di veder rispolverati i vecchi successi degli Skid Row, smorzano gli atteggiamenti un po' spocchiosi da rock star (
vagamente bollita a dirla tutta...), ma non completamente, ecco perchè mi tocca confessare di aver sperato che nel far roteare il microfono se lo tirasse - almeno una volta - sul naso.
Ma è il
suo concerto a iniziare subito con una bella mazzata sui denti grazie a "Slave to the Grind". La prima tra le tante hit degli Skid Row di stasera, dove ritroviamo anche una "Big Guns" e la conclusiva "Youth Gone Wild" che travolgono letteralmente un pubblico
affamato, quella "In a Darkened Room" dedicata a Dimebag Darrell, e non possono certo mancare "18 and Life", forse la canzone più attesa ma certo non la meglio cantata da Bach, e "I Remember You", con tutto il suo feeling e le sue inconfondibili melodie.
Oltre a alcuni episodi, come la nuovissima "Temptation", della carriera solista di Bach, trova posto in scaletta "American Metalhead" dei Painmuseum, il gruppo del bassista Rob DeLuca e del batterista (grande prova) Bobby Jarzombek che lo accompagnano in questo tour, un brano già riproposto su "Angel Down" e che per l'occasione diventa "Milano Metalheads", tra le focose acclamazioni dei presenti.
Ecco, basta poco e l'entusiasmo sale, come quando un loquace Bach si mette anche a cantare con i suoi fans un medley di "Wasted Time" e "Breakin' Down".
Peccato che tra una cosa e l'altra il concerto duri meno di un'ora e venti minuti... tuttavia le facce attorno a me sembrano comunque soddisfatte, e credo che alla fine sia questo che conta.
PS. Io me lo ricordavo
molto meglio.
Sebastian Bach Setlist:Slave to the Grind
Temptation
The Threat
Big Guns
Piece of Me
Harmony
18 and Life
American Metalhead
Tunnelvision
Taking Back Tomorrow
In a Darkened Room
Wasted Time / Breakin' Down
Monkey Business
I Remember You
All My Friends Are Dead
Youth Gone Wild
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