Dopo un fitto calendario di concerti che per tutto giugno ed inizio luglio ha allietato i padiglioni auricolari della nostra penisola, il mese di agosto (con qualche bellissima eccezione al sud) si preannunciava esente da spettacoli di metallico sapore. Ecco poi la sorpresa, per tutti quelli come me che le vacanze le vedono con il cannocchiale,
Radio Onda D'Urto ha organizzato in quel di Brescia, un bel festival che può lenire la voglia di metallo. Nello specifico, si tratta di una manifestazione che la radio lombarda ha organizzato dal 13 al 30 agosto e che vede i
Testament unica band (e che band!) metallosa del cartellone.
Arrivati in loco, la prima sorpresa negativa è il prezzo del biglietto che passa dai popolari 10 euro indicati sul sito ufficiale, a 12. Alla mia domanda sul perché di tale cambiamento, mi è stato risposto “stasera c'è la SIAE da pagare quindi costa di più”. Ma non lo sapevate prima? Poco male, facciamo il nostro ingresso nell'ampia area che ospita l'evento, attorniata dai diversi posti in cui potersi cibare (pizzeria, paninoteche, ristorante vegetariano, osteria...), tanti “punti birra”, qualche banco con vendita CD e vinili e tantissimi stand che propongono roba etnica, tra cui un fantastiliardo di varietà di pipe da cylum, da crak e di bonghi. Mentre i
Lehmann cominciano a suonare, stiamo ancora mangiando e non riusciamo purtroppo a vedere la loro esibizione visto che, anche per cause lavorative, non siamo riusciti ad arrivare in un tempo “più comodo”. Finite le cibarie ci avviciniamo al palco dove è cominciata l'esibizione dei
Tragodia, band che gioca in casa e che propone un mix di progressive-metal dal tocco gotico che riesce a far felice il pubblico già assiepato davanti alle transenne. Lo show scorre veloce, i suoni sono buoni e la band propone il proprio spettacolo con convinzione, sfoggiando parecchie pose da rocker navigati.
Finito ed applaudito lo spettacolo, c'è tempo per qualche altra birra, con il soundcheck dei
Testament in sottofondo. Mi incontro con il collega
Marco Caforio ed insieme andiamo nel retro-palco per vedere se c'è la possibilità di scambiare qualche chiacchiera veloce con i la band. Incrociamo
Gene Hoglan e
Steve DiGiorgio intenti a bere Redbull e fumare una paglia,
Gene si presta volentieri per una foto e scambiare due battute ma non c'è verso di fare un'intervista. Dagli organizzatori che, contattati telefonicamente in giornata avevano detto “non c'è problema, potete fare quello che volete” ci scontriamo con la realtà di un un “no” secco e piuttosto sgarbato, nonostante non ci fossero altri giornali/webzine o gente che pressava e che i musicisti fossero tranquilli. Pazienza, sarà per la prossima volta.
Lo show comincia col botto:
Rise Up, The Preacher, More Than Meets The Eye. La band è carica e propone uno spettacolo che inizialmente è identico a quello tenuto al Summer Breeze un paio di giorni prima, per poi differenziarsi strada facendo. Dopo aver fatto le foto ed essere stati “invitati” ad uscire dal corridoio fronte-palco in modo abbastanza scorbutico, andiamo a goderci lo show. Nonostante i volumi adeguati, i suoni sono un po' impastati e vanno ad oscurare il lavoro di
Skolnick (pieno di riverbero e poco percepibile) e di
DiGiorgio (piuttosto ovattato) che si presenta con basso fretless a sole tre corde, ma spesse come funi da traino. Questa è l'ultima data della band in Europa prima del ritorno negli States e nessuno si risparmia, i
Testament ci tengono a lasciare un bel ricordo ai numerosi fans presenti (siamo sulle 5.000 presenze) prima di tornare a casa.
Chuck Billy vaga sul palco con la sua asta del microfono colorata come una spada laser di Star Wars ed incita la folla urlando spesso “Italia” e cercando anche di allestire un wall of death, non particolarmente riuscito. I momenti più alti dell'intero show si toccano con
True American Hate, The New Order, Over The Wall, ma tutti sanno che quando la band sparisce dal palco, lo spettacolo non è finito. Dopo pochi istanti eccoli tornare con una distruttiva
D.N.R. e la storica
Alone In The Dark, cantate con foga dei presenti e possiamo assistere ad alcune scene di gioia degne di un bambino che riceve un nuovo giocattolo. Fine dello show, ringraziamenti, un saluto al collega
Cafo e, recuperati i compagni di viaggio alticci, si torna verso casa soddisfatti.
Setlist:Rise Up
The Preacher
More Than Meets the Eye
Native Blood
True American Hate
Dark Roots of Earth
Into the Pit
The New Order
Practice What You Preach
Riding the Snake
Eyes of Wrath
Over the Wall
Disciples of the Watch
Encore:
D.N.R. (Do Not Resuscitate)
3 Days in Darkness
Alone in the Dark
The Formation of Damnation