L'atmosfera che si respira martedì 3 febbraio nell'ampio parcheggio antistante il Mediolanum Forum è colma di attesa.
Fin dalle prime ore della mattina un'immensa folla di metallari ha incessantemente continuato a radunarsi davanti agli ingressi cercando di ottenere quei metri di vantaggio utili a guadagnare l'ambita transenna una volta aperte le porte d'ingresso.
L'evento in calendario che, guardando ai numeri, ha fatto registrare un quanto mai prevedibile sold out, è l'unica data italiana degli
Slipknot, impegnati nel tour di promozione per il loro ultimo album "
.5: The Gray Chapter" che li ha portati nel capoluogo lombardo in una fredda giornata d'inverno.
Con loro, a condividere il palco del Forum, ci sono anche i
King 810, quattro ragazzi originari di Flint, città del Michigan, nota per essere uno dei posti meno vivibili e più percolosi degli Stati Uniti che, oltre ad aver dato i natali alla band, è stata anche inesauribile fonte d'ispireazione per il loro album d'esordio "
Memoirs Of A Murderer", uscito lo scorso agosto e battezzato da questo tour insieme ai fratteli maggiori dell'Iowa.
Qualche piccolo problema tecnico ha causato un ritardo sull'orario di apertura dei cancelli, costringendo i fan a rimanere in coda per quasi un'ora in più rispetto al previsto, ma nonostante questo la fiumana umana vestita di borchie e pelle non si è persa d'animo e ha smorzato la noia dell'attesa intonando a più riprese refrain di celebri pezzi dei loro idoli.
Alla fine tutto è sistemato e finalmente le porte si aprono, il popolo del metallo sciama tra parterre e spalti riempiendo in poco tempo la struttura e permettendo ai King 810 di esibirsi davanti ad un pubblico carico e desideroso di godersi ogni attimo della serata.
"Killem All" e "Murdred Murdred Murdred" aprono lo show presentanto al pubblico italiano una line up compatta dal sound granico sul quale svetta la graffiante voce del frontman
David Gunn che, completamente assorbito dalla performance, si concede giusto un attimo per salutare Milano e presentare i suoi compagni per poi proseguire a rotta di collo nei martellanti ritmi di "Desperate Lovers" suscitando una pronta risposta che si palesa in cori ed urla di apprezzamento da parte di tutto il Forum.
Nonostante la scenografia sia ridotta all'essenziale e ci siano solo quattro musicisti a calcare l'immenso palco, ogni brano si riversa sui presenti come un'incontenibile ondata di pura potenza e così la loro musica diventa protagonosta acclamata da urla ed applausi che accompagnano i King 810 fino alla fine dello show affidata a "Fat Around The Heart" e "War Outside" brani che non fanno altro che confermare il valore della band.
Cala il sipario sul palco e le luci si riaccendono.
Tutto il Forum riprende fiato e si prepara al tanto atteso main event.
Ecco che, dopo circa quarantacinque minuti le luci si spengono e per un secondo tutto tace, poi, la trepidante attesa viene interrotta dalle note "XIX" ed il Mediolanum Forum diventa un'unica voce che richiama i suoi idoli cantando proprio l'opener del loro ultimo album.
Il pezzo finisce, il sipario si alza ed un incontenibile boato accogli gli Slipknot che senza perdere tempo attaccano con "Sarcastrophe".
"Ciao Milano!!!"
Corey Taylor saluta la città meneghina prima di proseguire con "The Hermetic Anathem" e "My Plague" ripescando a piene mani dal passato e suscitando un autentico delirio sotto al palco.
Sopra, tra luci, coreografie, lingue di fuoco ed un'altisonante scenografia, tutta la band spinge sull'acceleratore chiedendo a tutti i presenti di seguirli nell'inarrestabile corsa tra potenti riff ed imponeti sezioni ritmiche. Sono bastati i primi brani per scatenare il pubblico che si butta in un pogo senza remore che, tra una spallata e l'altra spinge un po' troppo allentando le transenne in prima fila e costringendo la band a fermare per un attimo lo show.
E' lo stesso frontman che chiede di fare un passo indietro, lasciandosi scappare tra un sorriso conpiaciuto "Sono bastati tre fottuti pezzi, per farvi distruggere tutto!".
In pochi minuti la situazione si sbroglia e lo spettacolo riparte proprio da dove si era interroto.
"The Devil In I" e "Psychosocial" riportano il Forum di Assago in completa balia degli Slipknot che ancora una volta di più mostrano ai propri fan di essere in ottima forma e di voler condividere ogni attimo dello show con loro.
Mentre sul palco il livello rimane costantemente alto, nel parterre e sugli spalti ci si gode ogni nota tra urla, corna alzate al cielo, inarrestabile pogo e cori.
La track list ripercorre, tra passato e presente, l'intera discografia della band, non lasciando così nessuno insoddisfatto: "Eeyore", "Before I Forget" "Duality" e "Spit It Out" sono solo alcuni dei momenti più acclamati di uno show che, brano dopo brano continua a spostare sempre un po' più in alto il livello di una performance che affida la fine a "Custer".
Ma non è ancora giunto il tempo dei saluti, la band ha previsto tre brani per un encore in perfetto stile Slipknot: alle note di "(sic)", "People = Shit" e "Surfacing" è affidato il catastrofico arrivederci al pubblico italiano che, in questa serata si è goduto al cento per cento l'unica data nel bel paese dei nove volti mascherati dell'Iowa.
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