Solo poche ore prima del concerto abbiamo saputo della defezione dei
Gamma Ray, alle prese con i problemi tecnici del loro tour bus, ma nel frattempo era già stata individuata la band che li avrebbero sostituti.
Tocca, infatti, ai lombardi
Planethard, salire sul palco del Mediolanum Forum di Assago, anche se il poco preavviso con cui hanno saputo di questa possibilità gli ha impedito di presentarsi con il loro cantante,
Davide Merletto, sostituito nell’occasione da
Alberto Zampolli, frontman degli Outrider.
Ostacoli su ostacoli, che i
Planethard saltano a piè pari, presentandosi così compatti e - almeno parrebbe - non intimoriti di fronte ai tanti appassionati che avevano già iniziato ad affollare il Forum per assistere al concerto degli Scorpions... e vabbè qualcuno pure a quello dei Gamma Ray.
Quello che
Marco D’Andrea e compagni ci propongono è un solido Hard Rock che rispetto agli inizi più “canonici” e ottantiani si è fatto con il tempo maggiormente tagliente e moderno, fino a fare l’occhiolino all’Alternative Metal, anche se poi a chiudere il loro concerto piazzano la scattante e piuttosto datata (del loro album d’esordio “Crashed on Planet Hard” del 2008)
“Kill Me (But First Kiss Me)”. Era toccato invece a
“Awake” (dall’ultimo lavoro “Now” del 2014) il ruolo di opener, affrontata con piglio e senza tremori, mentre poi nel prosieguo
“Play Harder” (a suo tempo singolo del già citato “Now”) e
“The One” ci danno testimonianza di quello che sono a oggi i
Planethard.
I quali, niente da ridire, hanno saputo cogliere al volo un’occasione che raramente si presenta e che soprattutto potrebbe essere di buon auspicio per il loro futuro.
A cura di Sergio "Ermo" Rapetti
Cinquant’anni di carriera … caspita, davvero un sacco di tempo (e una “roba” da far gioire la Fornero!) … e il “bello” è che buona parte di questo lungo periodo l’ho vissuto in “diretta”, apprezzando gli
Scorpions per la loro incredibile qualità e classe espressiva, per la capacità di far evolvere il suono (dagli esordi psichedelici e sperimentali, fino all’esplosione, anche in senso commerciale, del loro tipico
metal melodico) sempre in maniera peculiare e avvincente, in un raro caso in cui creatività e meticolosità (molto teutonica) coesistono all’interno di un sagace approccio alla materia, che non a caso ha garantito alla
band una longevità così imponente.
Un’ammirazione ampiamente condivisa (pure da alcuni “insospettabili”
writer di questa
gloriosa webzine!), per una “voglia di Scorpions” che nei tempi recenti (grazie all’uscita di “
Return to Forever” e alle iniziative a supporto di questo importantissimo obiettivo professionale, ma che è rilevabile anche nella pubblicazione della biografia “
Uragano Tedesco” a firma
Martin Popoff e del lavoro retrospettivo dell’ex
Uli John Roth, senza dimenticare il tour del “nuovo”
MSG con la storica sezione ritmica del gruppo …) è accresciuta in modo significativo e che viene confermata dalla partecipazione massiccia e (come ormai accade sempre più spesso)
trans-generazionale a questo favoloso
show meneghino, ospitato dall’accogliente e molto funzionale
Mediolanum Forum.
Certo che poter contare su classici epocali come “
The Zoo” (ah, quella
talk-box!), “
Coast to Coast”, “
Blackout”, “
Big City Nights”, “
Dynamite”, “
Still Loving You” e “
Rock You Like a Hurricane” (solo per citarne alcuni presenti nella scaletta di stasera …) aiuta sicuramente la riuscita di un concerto dal vivo e tuttavia sono rimasto assai colpito dalla precisione, dalla
verve e dalla disinvoltura con cui i veterani del
metallo tedesco affrontano l’impresa … e non è “solo” una questione di esperienza … l’impressione è siano in ottime condizioni di forma e che, soprattutto, si divertano “ancora” tantissimo nello svolgere il loro “mestiere”, un aspetto per niente scontato dopo una parabola artistica tanto corposa.
L’impianto scenico è abbastanza essenziale (un grande schermo centrale e due laterali, in cui scorre un
mix parecchio suggestivo d’immagini
live ed elaborazioni
video …) e lo spettacolo è prodigo di
cliché (
Klaus Meine che distribuisce continuamente bacchette della batteria e una profusione di bandiere tricolori e di pose “plastiche” …) e ciononostante non si riesce a staccare gli occhi dal palco e la musica scorre veloce (fin troppo …), segno che di fastidiosamente prevedibile e
routinario da queste parti non c’è proprio nulla, nemmeno nelle note dei brani tratti dall’ultimo "
Return to Forever”.
Citare circostanze e situazioni specifiche non è semplice … personalmente, da “maturo” estimatore degli
Scorpions ho adorato il “
70’ medley”, mi sono quasi commosso con “
Make It Real” (gran bei ricordi mi legano a questo straordinario “tormentone” …), “
Still Loving You” e “
Coast to Coast” (uno degli strumentali più emozionanti della storia del
rock …), mi sono “sgolato” con “
Blackout” e “
Rock You Like a Hurricane“, e sono riuscito comunque a gradire l’intensità di “
Going Out with a Bang” e “
We Built This House”, in grado di non sfigurare al cospetto del letale
songbook settanta/ottantiano dei nostri.
Impossibile, poi, non segnalare l’intermezzo
unplugged (
Rudolf Schenker sfodera nell’occasione una singolare
Flying-V acustica!), il momento “glasnost” “
Wind of Change” (cantata da tutto il pubblico e accolta, segno dei tempi, da una distesa di telefonini, laddove una volta c’erano gli accendini …) e il
drum-solo “volante” di
James Kottak (con tanto di accenno a “Rock and Roll” degli
Zeps … un
flashback di quando tentava di emulare il mitico
Bonzo con i Kingdom Come?), un’autentica “forza della natura” che ha conquistato un ruolo importante nelle gerarchie della navigata formazione alemanna e riesce a catalizzare l’attenzione anche in quest’opinabile frangente, il quale finisce per diventare spesso un riempitivo leggermente molesto.
Come terminare la rapida cronaca di un concerto molto coinvolgente e appassionante?
Augurando lunga vita e prosperità a questa generazione inossidabile di
Rockers, anche perché, francamente, in giro di “ricambi” veramente all’altezza non se ne vedono molti …
A cura di Marco "Aimax" Aimasso
Foto di Sergio "Ermo" Rapetti
Setlist:
1. Going Out with a Bang
2. Make It Real
3. The Zoo
4. Coast to Coast
5. Top of the Bill / Steamrock Fever / Speedy’s Coming / Catch Your Train
6. We Built This House
7. Delicate Dance
8. Always Somewhere / Eye of the Storm / Send Me an Angel (Acoustic Medley)
9. Wind of Change
10. Rock ‘n’ Roll Band
11. Dynamite
12. In the Line of Fire
13. Kottak Attack (drum solo)
14. Crazy World
15. Blackout
16. Big City Nights
Encore:
1. Still Loving You
2. Rock You Like a Hurricane