Nuovamente al Circolo Degli Artisti, e anche stavolta per un appuntamento live con un pezzo da 90 della storia del Metal estremo, i Cannibal Corpse. Chi ha assistito in passato ad un loro concerto può anche tranquillamente smettere di leggere, sa già quello che starò per dire, tanta pesantezza, precisione, passione, e voglia di distruggere tutto, abbinata ad un'instancabile voglia di fare e di suonare, sono convinto che se fosse stato per loro avrebbero tirato fino alle sei di mattina. Quello che più mi ha colpito è stata l'enorme quantità di pubblico presente, in parole povere sold-out, con gente costretta alla ritirata verso le proprie case. Inutile dire che se le premesse sono queste vuol dire che il Death Metal attira ancora gente, almeno dal punto di vista dei numeri.
Ma ora bando alle ciance (così no?), i primi a salire sul palco sono i nostrani Cold Void, band che si esprime tramite un discreto Black Metal formale. Mi scuserete se non potrò dare un giudizio esaustivo, ma il gruppo ha iniziato a suonare relativamente presto, e complice una mia devastante influenza sono arrivato all'appuntamento con molta calma... anche se questo mi ha permesso di assistere alle ultime due canzoni della loro esibizione. Come dicevo prima si tratta del tipico Black Metal, riffs gelidi, tirati, repentine sfuriate, insomma non devo farvi certamente io la lezione. Comunque sia un concerto filato via tranquillamente, senza infamia e senza lode.
Da segnalare come al solito una resa sonora, quella del Circolo Degli Artisti, veramente sempre su livelli ottimi, durante il turno degli Disavowed veramente sembrava di stare sotto le bombe. Dopo un cambio di palco veloce e sbrigativo è il turno degli Urkraft, band Danese fautrice di un Death Melodico a dire il vero abbastanza scontato e derivato.
Sarà che non sono proprio un appassionato di questo filone musicale, ma gli Urkraft, che tra l'altro fanno parte pure della scuderia Earache (capito si?) di certo non fanno molto per farmi cambiare idea in merito. Analizzando la loro prestazione si è potuto vedere un complesso senza dubbio affiatato, compatto e deciso. Vengono estratte canzoni soprattutto dall'ultimo The Inhuman Aberration, disco di cui ne stanno curando in questo periodo proprio la promozione dal vivo, basta dare un'occhiata sul sito ufficiale per rendersi conto di come comunque sia diano molto spazio al palco... resta il fatto che a me non hanno convinto, e non mi sembra nemmeno di aver visto un pubblico in delirio per loro.
E' da questo momento che si inizia a fare sul serio, e a farsi male soprattutto. Da quando i Disavowed hanno iniziato a suonare, fino a quando hanno smesso, è stato un vero e proprio muro di suono. Precisione chirurgica, potenza e tanto groove, questa la ricetta vincente di questi incalliti deathsters. Lo stile è prettamente Americano. Ma quello che alla lunga spicca ed è impossibile non notare è senza dubbio Romain Goulon, altro che batterista, una vera e propria macchinetta, ad un certo punto era pure difficile riuscire a capire se era lui a suonare, un metronomo in carne e ossa. In 30 minuti più o meno la band Olandese da un'ottima impressione, soprattutto per quanto riguarda la compatezza e la forza con cui crede nei suoi mezzi.
Ma il momento topico che tutti aspettavano si sta per realizzare ora... le luci si abbassano e la tensione sale, sino a quando si presentano sul palco i seminali Cannibal Corpse, e veramente qui non si risparmiano le cartucce, vengono tratte canzoni più o meno da tutta la discografia, sparate a mille in faccia agli ascoltatori, che scalmanati è dire poco.
Un pogo irrefrenabile, forse il miglior modo per omaggiare una band di tale portata, che tanto ha significato per il Death Metal tutto, ma non solo. Dal punto di vista tecnico non credo ci sia molto da dire, dopo anni di tours e dischi dimostrano una padronanza degli strumenti veramente elevata, che rende tracce come I Cum Blood, Decency Defied e Devoured By Vermin dei veri e propri macigni. George 'Corpsegrinder' Fisher come al solito si è dimostrato un vero e proprio frontman, con il suo ormai famigerato growling che accompagnato dall'headbaging forsennato e continuativo ne fa un mostro da palcoscenico.
Ovviamente anche gli altri non si sono tirati indietro, donando una performance arrogante e cazzuta. Le ultime produzioni non vengono dimenticate, ed ecco quindi The Wretched Spawn e I Will Kill You, suonate con forza e convinzione. Il concerto procede con "calma" e "serenità" sino alla mitica, e tanto attesa, Hammer Smashed Face!!! Il tripudio e il caos allo stesso tempo.
Non ho altro da aggiungere, anche stavolta i Cannibal Corpse si sono dimostrati all'altezza della situazione, regalando al pubblico presente uno show intenso ed esplosivo.
Cannibal Corpse setlist
unleashing the bloodthirsty
murder worship
decency defied
i cum blood
fucked with a knife
covered with sores
born in a casket
the wretched spawn
i will kill you
vomit the soul
disposal of the body
make them suffer
dormant bodies bursting
pit of zombies
five nails throught the neck
devoured by vermin
hammer smashed face
stripped, raped and strangled
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