Il trio di inviati torinesi si reca al
Cafè Liber per assistere allo show di una delle leggende del thrash tedesco: i
Tankard, da oltre trent’anni sulle scene.
Ma, come mai ci ritroviamo solo in due? Pare che il nostro fraterno amico
Aimax sia stato nuovamente colpito da un attacco di poser-ite, malattia che ultimamente lo ha tenuto spesso lontano dai concerti di vero metal. Rinunciare alla band teutonica per una borghesissima cenetta familiare, è il segno del tempo che passa. Eppure ricordiamo che il nostro uomo percorreva centinaia di chilometri per vedere i più sconosciuti gruppetti heavy, mentre oggi rinuncia anche ai concerti sotto casa. Avrei voluto tacere questa tragedia umana, ma il vice-direttore me lo ha imposto al grido di
“death to false metal” brandendo il martellone dei Manowar.
Veniamo dunque alla serata musicale. Aprono i
Nemesis Inferi, formazione attiva da parecchio tempo. Inizialmente più orientata verso il gothic black metal, con l’ultimo lavoro
“Natural selection” c’è stato un cambio di rotta stilistico. Ora il quartetto pesta forte con un thrash pesante e aggressivo, guidato dai solismi di Fazz e dalla presenza “mustein-iana” del cantante/chitarrista G.M. Gain. Brani come
“Sneak eye”,
“Habemus liar” e
“Invisible fist fucking” mostrano buon tiro e preparazione tecnica. Una prova positiva.
A seguire, i bresciani
Endless Pain, guidati dall’irsuto vocalist Hate. Un approccio più brutale, violento, con growl spietato. Thrash/death monolitico, ben raffigurato dal trittico iniziale
“Dishonor before death" –
"Nel nome del Padre" –
"Good fuckin’ fellas”, tutte tratte dal recente
“Cosa nostra”. Notevole anche l’apocalittica
“The ascents of Golgotha”, vero pugno nello stomaco. In sostanza una band da consigliare agli amanti degli stili estremi.
Breve pausa, ed il quartetto tedesco sale sul palco. Impossibile non puntare lo sguardo sul panciuto cantante Andreas “Gerre” Geremia, colosso da centoventi chili nonché leggendario tracannatore di birra. Lui ed il saltellante bassista Frank Thorwarth sono i
Tankard fin dal lontano 1982 e rappresentano la storia del thrash metal germanico/europeo. Vederli ancora carichi e pieni di energia (alcolica...) è un godimento per i vecchi fans.
Gerre è un vero leader, un intrattenitore che si esibisce in esilaranti siparietti in ottimo italiano, culminati con l’invito ad una ragazza del pubblico a salire sul palco per un surreale balletto in stile “la bella e la bestia”. Canta, si agita, arringa la folla (solito centinaio di fedelissimi..), carica i cori dal primo all’ultimo minuto. Professionalità e attitudine allo stato puro.
La scaletta del concerto ripercorre tutta la carriera della band, ma è inevitabile che la parte del leone la facciano i brani degli esordi: dalla micidiale
“Zombie attack” (uno degli hit della mia lontana gioventù...nda) a
“Maniac forces”,
“The morning after”,
“Chemical invasion” e la celeberrima
“Empty tankard”, ultimo bis. Non sfigurano comunque le canzoni più recenti, su tutte
“A girl called Cerveza” che il carnoso cantante dedica ad una bella bionda delle prime file, casualmente amica del nostro
Ermo (nella vita non c’è solo la musica, vero?..) che ovviamente si è ben guardato dal presentarmi.
E’ vero che il thrash old-school alla lunga può essere ripetitivo, ma è altrettanto vero che dal vivo resta sempre una salutare scarica di adrenalina e desiderio di headbanging. Usciamo sfatti e soddisfatti.
A cura di Fabrizio "Stonerman" Bertogliatti
Foto di Sergio "Ermo" Rapetti
Tankard Setlist:1. Need Money for Beer
2. The Morning After
3. Zombie Attack
4. Fooled by your Guts
5. Not One Day Dead (But One Day Mad)
6. The Beauty and the Beast
7. Stay Thirsty!
8. Rapid Fire (A Tyrant's Elegy)
9. Rules for Fools
10. Maniac Forces
11. Die with a Beer in Your Hand
12. Minds on the Moon
13. R.I.B. (Rest In Beer)
14. MetaltoMetal
15. Space Beer
16. Rectifier
17. Chemical Invasion
18. Alien
19. A Girl Called Cerveza
20. (Empty) Tankard
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