Lo sapevo che sarebbe non sarebbe stata una seratina tranquilla, ma che si rivelasse così pesante, beh, questo è un altro discorso! Ma andiamo con ordine…
Il concerto è programmato per le 20.00 così, bello tranquillo, prendo su la mia fedele Clio color fumo di Londra ed alle 19.20 parto dalla mia lussuosissima dimora per raggiungere il Vidia (locale sempre attento agli eventi musicali “pesanti” che si presentano in Romagna), arrivando all’appuntamento in orario perfetto. Subito dopo aver parcheggiato, e mentre mi stupisco, tra me e me, per ultima ottima fatica dei Paradise Lost, mi accorgo di una cosa strana, a cui comunque non do un’importanza estrema, ovvero si vedono movimenti di tour bus all’orizzonte…ma che strano, penso…
Le porte del Vidia sembrano ermetiche ed immobili, mentre il tempo passa e nel piazzale antistante la discoteca, l’umidità lemme lemme avvolge il nutrito manipolo di deathsters e thrashers che attende trepidamente l’apertura dei cancelli, che condurranno, poi, ad uno degli shows più pesanti a cui ho avuto modo di assistere negli ultimi tempi. I discorsi che si possono sentire sono dei più disparati, dalla visione musicale secondo il verbo Death piuttosto che Grind, a concetti più filosofici sull’uso della parola nell’offesa moderna e via discorrendo…a me non resta che attendere il fatidico momento chiacchierando del più e del meno, con due miei cari amici e musicisti, Spillo ed Alberto, interrogandoci del perché al giorno d’oggi esistono ancora tante persone che amano a giocare ad incularella con il prossimo (vedi ultime le notizie sulle ultime truffe)…mah…
La prima band sta suonando…è un peccato che io sia ancora fuori! Certo, far entrare 3 persone alla volta allunga di molto il tempo di riempimento del locale…che strana usanza quella di far iniziare il primo gruppo praticamente a porte chiuse, ma tant’è…il mio arrivo all’interno del Vidia combacia con l’ultima song proposta dai Viu Drakh, ovvero la cover di ‘Ace Of Spades’, bandiera degli inossidabili Motörhead. Non posso dare un giudizio alla prova di questo simpatico combo, ma la versione Death Metal del cavallo di battaglia della band di Lemmy, mi ha comunque piacevolmente sorpreso.
Prima che inizino i Severe Torture, la italian promoter della serata, Debbie di Get Smart Promotion (a cui va un plauso per aver portato in Romagna l’unica data dei Cannibal Corpse in Italia) mi svela l’arcano mistero del tanto ritardo…i Cannibal Corpse sono arrivati a San Vittore solamente con sette (!) ore di ritardo, giungendo solo alle 20.00 anziché alle 13.00…ecco che mi torna in mente il famoso tour bus iniziale…e che quindi il concerto si protrarrà più a lungo del previsto. Cose che capitano.
I Severe Torture arrivano sul palco quando oramai tutta la folla è dentro (diverse centinaia di persone, per un ottimo colpo d’occhio) e subito l’atmosfera di fa pesante. Death Metal canonico ma ottimamente suonato, con tracks tratte sia dall’ultimo lavoro ‘Misanthropic Carnage’ (‘Impelled To Kill’, ‘Carnivorous Force’ e ‘Mutilation Of The Flesh’, per citarvi alcune songs) che dai lavori precedenti. Un live set di otto canzoni, nel quale spiccano soprattutto le abilità del drummer Seth van de Loo e del bassista Patrick Boleij: due vere e proprie macchine da guerra, ma che per quanto riguarda fantasia e dinamicità ha lasciato un pochino a desiderare, lasciando comunque sorpresa la gente per la compattezza del suono.
Dopo i Severe Torture è il momento dei teutonici Dew-Scented, band nelle cui file milita Leif Jensen, A&R di Century Media, e che aspettavo con ansia in formato live, in quanto ‘Inwards’ è un album spettacolare di Modern Thrash/Swedish Sound che sicuramente merita rispetto. I 5 musicisti sembrano affiatati, ed il muro di suono è veramente notevole, anche se non perfettissimo a livello pasta, soprattutto nelle prime due songs, poco importa perché lo show prende subito una piega favorevole per il combo tedesco, in quanto la gente sembra aver preso in simpatia Leif e compagni, anche se stesso Jensen sembra veramente giù di voce, non riuscendo quasi mai a raggiungere gli screaming propri del platter…è un vero peccato, perché il giunonico front man sa il fatto suo sul palco, risultando un personaggio molto carismatico sin da subito. Il live set passa in rassegna un paio di songs dal platter del ’99 ‘Ill-Natured’ e praticamente tutto il recente ‘Inwards’, lasciando un gustoso sapore in bocca ai kids.
Ma ora sale l’attesa per i Cannibal Corpse, band che ha sempre portato, con la sua musica, il vessillo del Death Metal ad altissimi livelli, sempre senza compromessi.
Le 23.45, minuto più, minuto meno. L’inferno. Un muro impressionante di note, un suono pieno e maligno viene vomitato dai woofer delle casse, inondando tutta la pista…l’effetto è devastante, la batteria di Paul Mazurkiewicz ti perfora il cervello, le chitarre della coppia Owen/O’Brien ti frustano e ti torturano, il basso di Alex Webster ti pulsa dentro, e la voce di un ispiratissimo Jeorge ‘Corpsegrinder’ Fisher ti scarnifica. Il combo lesina nulla, suonando un set di circa 1 ora e 10 minuti circa, compresso ed al fulmicotone, in grado di infiammare la platea, fino a portare l’adrenalina a livelli altissimi (si è sfiorata la rissa per poco, grazie al lesto intervenire della sicurezza) e fino a distruggere ogni cellula celebrale. Cosa posso, dirvi…songs come ‘A Skull Full Of Maggots’, ‘Butchered At Birth’, piuttosto che ‘Guttet’, ‘Gallery Of Suicide’, o ancora ‘Disposal Of The Body’ e la conclusiva ‘Hammer Smashed Face’ sono alcune delle devastanti songs a cui mi è capitato di assistere…un totale annichilimento del corpo, mentre un trattore in piena corsa ti piomba addosso, disperdendoti nell’ambiente un po’ qua ed un po’ là. Concerto mastodontico, senza sbavature, senza un riff fuori posto, sicuramente molto fisico, brutale e rabbioso, ove l’headbanging è stato senz’altro lo sport più praticato! Chiunque dei presenti penso che abbia capito che i Cannibal Corpse sono ancora al top della forma, con ancora molto da dire, senza dubbio.
PURTROPPO, CON MIO SOMMO DISPIACERE, MI ACCORGO CHE LA MIA STUPENDA MACCHINA FOTOGRAFICA DURANTE IL CONCERTO DEI CC MI HA ABBANDONATO!!!…sick, sick…neanche lei è riuscita a resistere ai Signori dell’Undead Metal…
L’orologio si blocca all’1 e 10, mentre esco dal Vidia in piena confusione mentale…ma non sono il solo, facce più sofferenti escono da quelle porte che non si volevano aprire, 5 ore fa.
Per il resto posso dire che è stato un peccato iniziare così tardi, con la conseguenza di prolungare l’orario di chiusura dello show così a lungo, ma questa capisco che è stata una necessità dell’ultimo minuto (poteva andare peggio…i Cannibal avrebbero potuto anche non arrivare in tempo per lo show)
Ora ho solo due unici pensieri…il primo è che non sono riuscito ad immortalare con le foto il pesantissimo show dei Cannibal Corpse (ne chiedo perdono, ma cause di forza maggiore me l’hanno impedito!), l’altro è che la nebbia mi aspetta ed il mio letto è ancora lontano…monto in macchina, accendo il fedele mangianastri…forza Paradise Lost, accompagnatemi durante il tragitto.
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