(09 agosto 2008) XIV Agglutination Festival 2008 - 9 Agosto 2008 (Sant'Arcangelo, Potenza)

Info

Provincia:PZ
Costo:20 euro
(di Metalmazza; foto Metalmazza) – L’Agglutination Metal Festival è considerato come un appuntamento di fondamentale importanza per il popolo metal del Sud Italia. Un evento che annualmente conferma le proprie peculiarità migliorando esponenzialmente col passare del tempo. La quattordicesima edizione, dopo la presenza dei Gamma Ray lo scorso anno, ha rimarcato con l’avvento dei Dark Tranquillity, l’importanza di un festival che diventa sempre più grande, raccogliendo consensi da tutta l’Italia.

L’apertura del festival è stata affidata ai Nefertum, successivamente, si sono esibiti i Denied, seguiti dai Savior From Anger, formazioni di notevole qualità che abilmente hanno mostrato il proprio valore sul palco del festival lucano.

Ecco poi il momento dei DGM. La band laziale, reduce dall’ottimo “Different Shapes”, mostra grande grinta e coinvolge il folto numero di fan presenti con il loro progressive metal che fonde aggressività e melodia, evidenziando una forte personalità ed una notevole abilità tecnica. Eccellente la prova di tutti i componenti della band, in particolare quella del cantante Mark Basile entrato di recente nei ranghi dei DGM.

Con l’ingresso di Trevor dei Sadist ha il via lo show della Metal Gang, che parte con “Symphony Of Destruction” dei Megadeth, eseguita con Fabio Lione e Olaf Thorsen dei Vision Divine, a seguire ecco “Black Night” dei Deep Purple con Roberto Tiranti dei Labyrinth, poi tocca a Pino Scotto infiammare il pubblico con “Wrathchild” degli Iron Maiden. Lo show passa da “Paraonid” dei Black Sabbath cantata da Morby dei Domine, attraversando “Enter Sandman” dei Metallica, “Wasted Years” degli Iron Maiden, “Highway Star” dei Deep Purple, “Long Live Rock’n Roll” dei Rainbow, elevandosi al massimo con “Walk” dei Pantera, concludendosi con “Highway To Hell” degli AC/DC.

Un acuto di Morby saluta l’ingresso dei Domine, assolutamente impeccabili. La possente “Thunderstorm” apre le danze e rimarca la forma smagliante di Morby, ottima anche la prestazione di Enrico Paoli con la sua splendida chitarra. I Domine sono un rullo compressore inarrestabile e diffondono il proprio sound epico con assoluta scioltezza. Il concerto ripercorre tutti i momenti più importanti del percorso artistico dei Domine, culminato dallo stupefacente “Ancient Spirit Rising”. Morby duetta col pubblico nella straordinaria “Icarus Ascending”, seguita dalla mastodontica “Hurricane Master”. La conclusione è affidata a due delle tante perle targate Domine, la maestosa “Dragonlord” e la massiccia “Defender” richiesta esplicitamente dal pubblico.

L’avvento dei Dismember è uno dei momenti più attesi del festival, il loro ingresso sul palco è accolto da una sontuosa ovazione.
La band svedese risponde con la propria musica, dotata di rabbia, cattiveria e brutalità, ma anche di tecnica e personalità. Matti Karki mostra orgogliosamente la bandiera svedese, la sezione ritmica picchia duro senza fermarsi un istante con Tobias Christiansson al basso e Tomas Daun alla batteria, eccellenti anche le chitarre di David Blomqvist e Martin Persson, incisive, taglienti e graffianti.
I Dismember ripassano tutta la propria carriera, partendo da “Like An Ever Flowing Stream”, attraversando “Indecent And Obscene”, “Massive Killing Capacity”, “Death Metal”, “Hate Campaign”, arrivando a “Where Ironcrosses Grow”, “The God That Never Was” e “Dismember”, dischi che confermando il valore assoluto del gruppo scandinavo.

L’esibizione dei Vision Divine è contornata da una palpabile curiosità per via del recente avvicendamento alla voce tra Michele Luppi ed il rientrante Fabio Lione, presente nei primi due album della band “Vision Divine” e “Send Me An Angel”. Alla splendida “The Secret Of Life” tratta dall’album capolavoro dei Vision Divine “Stream Of Consciousness”, è affidata la partenza del concerto, Olaf Thorsen e compagni suonano con grande energia, mettendo in luce uno straordinario dinamismo sul palco. Il sound dei Vision Divine, è reso più epico dalla voce di Fabio Lione che dona un’ulteriore dose di emozionalità ad ogni brano, evidenziando inoltre un’eccellente presenza scenica. Anche Olaf Thorsen è in forma smagliante, con il suo stile versatile e con il suo tocco di chitarra raffinato ed elegante. I Vision Divine donano ampio spazio all’ultimo “The 25Th Hour” ed al precedente “The Perfect Machine”, ma donano lustro anche ai loro primi due lavori, eseguendo “Vision Divine”, “Send Me An Angel” e la stupefacente “New Eden”, un brano capace di esaltare considerevolmente il pubblico dell’Agglutination.

Si spengono le luci, per la prima volta sul palco dell’Agglutination si registra la presenza dei Dark Tranquillity.
Le luci si riaccendono di colpo, illuminando una scenografia ad effetto. Mikael Stanne e compagni suonano evidenziando una tecnica mostruosa, ma soprattutto un’eccellente personalità. Martin Henriksson e Niklas Sundin alle chitarre e Michael Nicklasson al basso, sono inarrestabili, la loro sinergia ed i loro sincronismi solo assolutamente perfetti. Mikael Stanne è indomabile, nella sua eleganza mostra grande grinta e notevole carisma.
Colpisce dei Dark Tranquillity, la fedeltà con il quale vengono riproposti in chiave live i brani in studio. Momenti intensi contornano“The Lesser Faith”, avvolgente e melodica, “Icipher” incanta e coinvolge, mentre “Damage Dane” è un vortice di brutalità rabbiosa. Lo show dei Dark Tranquillity raggiunge il picco più alto con “The Wonders At Your Feet” tratta da “Haven”, ma la band scandinava rimarca i migliori momenti anche del loro classico “The Gallery”, passando con “Hedon” e “Zodjiakyl Light” per lo strabiliante “The Mind’s I”, senza trascurare con la psichedelica “Thereln” lo spiazzante “Projector”.
Dopo un breve momento di sosta, lo spettacolo trova la propria fine con “Final Resistance” ed il saluto dei Dark Tranquillity al pubblico dell’Agglutination.

L’Agglutination Metal Festival, si conclude con il dono alle band partecipanti, di una targa ricordo da parte dell’organizzazione. Un plauso in conclusione a Gerardo Cafaro, padre e fondatore dell’evento, per l’impegno, la costanza e la dedizione.
Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 ott 2008 alle 19:30

comunque le foto sono mie! :-D

Inserito il 01 ott 2008 alle 16:18

Graz ma tu c'eri? :|

Inserito il 01 ott 2008 alle 15:22

Idem.