Live report del concerto di Rage, Helloween e Crimes of Passion presso l'Alcatraz di Milano, 31 Gennaio 2016A volte il fato, si sa, può essere bastardo.
A volte pure la febbre può essere bastarda, facendoti saltare un concerto che aspettavi da un po’ di tempo. Fatto sta che, mortacci sua, mi sono perso il concerto degli
Helloween e dei
Rage.
Fortuna vuole che i miei due fidi scudieri del bel canto (cit.) siano riusciti comunque a raccontarci e raccontarvi com’è andata, coadiuvati dai sapienti commenti di un paio di utenti del nostro forum (grazie Ero e grazie Jeff!).
Crimes of PassionNon pervenuti. O meglio..sì, ma lasciamo perdere. Pietosi, li si può solo definire così. Spompati, senza grinta e soprattutto scordati. Può piacere il genere proposto o meno, si può concordare o meno sulle qualità, ma alcuni dettagli sono davvero oggettivi e inopinabili. E’ impossibile per una band che suona in un concerto di una certa rilevanza presentarsi in questo modo. Piacevoli su disco, ma assolutamente bocciati in sede live. In attesa di tempi migliori.
RageIl delirio, ovviamente in senso positivo. Band completamente rinnovata....e si sente!!! Il nuovo batterista Vassilios Maniatopoulos fa decisamente bene il suo lavoro..certo, Terrana e Hilgers erano un'altra storia, ma il giovane greco non li fa del tutto rimpiangere, sfoderando una prestazione assolutamente di livello, pur faticando un po’ sulla doppia cassa. Per trovare il pelo nell’uovo c’era forse un volume dei piatti un po’ basso, ma è veramente una quisquilia.
Marcos Rodriguez, il nuovo chitarrista, davvero molto positivo. Uno che pubblicava video di cover del suo gruppo preferito su YouTube, viene notato da Peavey e chiamato a sostituire Smolski..un sogno che si realizza, e si vede! Si diverte ( e diverte) come un matto, domina la scena e....SUONA DA PAURA!!! Rifà i soli di Smolski senza alcun problema e arricchisce i pezzi a modo suo. Giovane ma con due palle che ne valgono venti. Bravura e simpatia, binomio che soprattutto in sede live non guasta mai! Così come ogni tanto qualche frase in italiano buttata là per accattivarsi l’audience..davvero bravo!
Il caro vecchio Peavey invece è stato il solito schiacciasassi. Preciso, cattivo, energico, imponente, divertendosi ancora come un ragazzino pur avendo ormai superato la cinquantina.
E cinquanta sono stati anche i minuti del concerto, minuti volati via tra ricordi e pezzi nuovi, con “Higher Than The Sky” sul finale, come da copione. Rage sempre una garanzia, inossidabili.
Setlist:
Black in Mind
Sent by the Devil
End of All Days
Back in Time
Down
My Way
Until I Die
Don't Fear the Winter
Higher Than the SkyHelloweenE il piatto forte si dimostra fortissimo: le zucche hanno semplicemente SPACCATO tutto. Ma proprio tutto. Sinceramente non ci si divertiva così ad un concerto da un bel po' di tempo ormai. Mr. Big, Extreme e altre band viste negli ultimi 18 mesi ci avevano lasciato con l'amaro in bocca per un verso o per l'altro ma questo è stato un concerto davvero pazzesco. Scaletta eccelsa che ha pescato equamente tra brani vecchi e brani del nuovo corso, andando a prendere il meglio delle due anime della band. Anche le canzoni nuove riescono nel difficile compito di fare presa sul pubblico, grazie a un bel tiro dal vivo, a differenza di quello schifo di “Nabatea” vista al PPM di qualche anno fa. Dio che schifo.
Gli Helloween, dall’alto della loro lunga esperienza, hanno capito un concetto artistico elementare: se fai la scenografia bianca, le luci risaltano di più. Il bianco non fa metal? Frega un cazzo, fa figo! Così come fa figo una batteria tamarrissima quasi completamente bianca (piatti compresi), dietro alla quale l’ormai acquisito Daniel Loeble si destreggia alla grande, pur non raggiungendo i livelli dei vecchi Ingo e Uli. Notevole il solo di batteria, iniziato con la colonna sonora di Terminator e continuato con rullate e colpi di cassa a raffica.
Gruppo in palla totale, precisissimi, divertenti, allegri. Un Gerstner con una pettinatura e un abbigliamento più adatto ad un live dei Tokyo Hotel o a un remake di Edward Mani di Forbice ma poco importa, perchè il "ragazzo" ha perso quell'aria da "passavo da qui e mi hanno chiesto di fare un paio di pezzi con loro" che aveva fino a qualche tempo fa. Peccato che ogni tanto faccia note un po’ a casaccio e venga da chiedersi il perché..ma sarà la deriva burtoniana.
Weikath invece è sempre lo stesso. Quelle facce assurde durante i soli le fa SOLO lui. Ormai è una specie di parodia, nei soli cazzeggia più che suonare (Gerstner invece nei soli spacca i culi ai passeri) ma senza di lui non esisterebbero gli Helloween. Si diverte e fa divertire, a metà concerto scappa letteralmente dal palco per fare tre tiri di sigaretta in fretta e furia, stava sbottando senza nicotina. Fuori di testa! Al microfono è pressoché nullo, ma onestamente..chissenefrega? Noi a Michael vogliamo bene così.
Deris.. sinceramente non capiamo chi continua a criticarlo. Ok, non ha la voce di Kiske nè di Hansen. Ok, l'abbiamo capito. Ma lui non è Kiske e non è Hansen. E' Andi c'ho-il-cazzo-grosso Deris e non deve dimostrare di essere chi non è. Un mattatore, tiene il palco da paura, fa divertire e canta bene. Chiaro, scordiamoci gli acuti micidiali di Hansen ma sinceramente io manco li voglio se non da lui stesso, anche perché il buon Andi rischierebbe soltanto di rimediare delle magre figure. Invece canta col suo stile e dosa le note in maniera adeguata e intelligente, quale il grande frontman che è, palesemente più efficace sui pezzi da Master Of The Rings in avanti ma comunque a suo agio coi pezzi storici. Ottima anche l’intesa col buon Markus, del quale tutti sembrano dimenticarsi ma che con Micael è pur sempre il membro più agée della band.
Stupendo il siparietto con uno del pubblico, quando fa cenno alle dimensioni del suo cazzo e dal pubblico gli fanno segno "Meno, meno!!"..Andi continua a ridurre fino a che non mostra tipo due centimetri, a quel punto dal pubblico gli dicono “Sì! Così!” e lui manda affanculo tutti. Chapeau!
Insomma un concerto memorabile. Grazie Helloween!! E' stata una serata eccezionale!!
Setlist:
Eagle Fly Free
Dr. Stein
My God-Given Right
Steel Tormentor
Mr. Torture
Waiting for the Thunder
Straight Out of Hell
Heroes
Drum Solo
Where the Rain Grows
Lost in America
Power
Forever and One (Neverland)
Halloween / Sole Survivor / I Can / Are You Metal? / Keeper of the Seven Keys
Encore:
Before the War
Future World
(with Sasha guitar solo as intro)
Encore 2:
I Want OutRingrazio ancora vivamente
Davide De Robertis, Marco Plateroti, Claudio “Ero” Di Stefano e Davide “Jeff” Morando per l’enorme contributo volto alla stesura di questo report.
Si ringrazia inoltre la Live e Rosario Leo per la consueta gentilezza e disponibilità.
Photo report a cura di Davide De Robertis per Metalhammer.it.
Quoth the Raven, Nevermore..