I
Prophilax, per il sottoscritto, sono come i figli per
Mario Merola: piezz’e core.
Ormai immalinconito nella mesta attesa di un nuovo album (l’ultimo risale addirittura al 2008) e della seconda parte della parodia “
La Passione di Mannaggia” (per chi è digiuno della materia: si tratta di un ri-doppiaggio alternativo in chiave blasfema, volgare e romanesca della pellicola quasi omonima di
Mel Gibson), stavo iniziando altresì a disperare per quel che riguardava il profilo live.
In passato avevo già affrontato trasferte improbabili per assistere ad esibizioni dei Nostri, ma negli ultimi cinque anni, per un motivo o per l’altro, non vi ero mai riuscito. Quella del sabato sera a Brescia, d’altra parte, era un’opzione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
Non devo esser stato il solo ad averla pensata così: al mio ingresso al
Colony, intorno alle 22:30, noto con piacere che il pubblico è già folto e assiepato di fronte ad un maxischermo.
Già, perché come promesso in sede di presentazione dell’evento dallo stesso
Ceppaflex, fondatore e leader della compagine capitolina, prima del concerto tocca ad alcuni video scaldare gli animi degli astanti…
Bella pe’ te!
I VIDEODapprima, con mia somma gioia, assistiamo alla famigerata proiezione della seconda parte del già citato “
La Passione di Mannaggia”; così, la saga alternativa del Nostro Messia preferito (?) trova completamento in questo video tanto dissacrante quanto spassoso. Mi asterrò dal tratteggiare la trama o dal citare le battute più riuscite -non vorrei urtare la sensibilità dei nostri lettori credenti, ammesso che ve ne siano-; vi basti sapere che tutti gli spettatori erano letteralmente coricati dal ridere, e che anche in questa sede trovano ampio spazio le incursioni del compianto
Germano Mosconi, giornalista veneto divenuto famoso per i fuorionda a base di bestemmie ed improperi.
Cult.
A chiudere nel migliore dei modi ci pensa il meraviglioso “
Puttanic” -non c’è bisogno che vi indichi il film da cui trae ispirazione, vero?- classico intramontabile della cinematografia mondiale che viene recitato a memoria da tutti, manco fosse l’Ave Maria -paragone balzano, ne convengo-.
Appena congedatici dal
Capitano Ano, dal
Mozzo Zozzo e dall’ineffabile
Padre Clio ci spostiamo poi di fronte al palco, pronti ad assistere al ritorno dei
Prophilax nel nord Italia.
Semmai pulimo lunedì…
IL CONCERTOEccoli lì, a 23:30, i paladini della pornografia ed alla turpitudine applicate al rock: i
Prophilax.
Si attacca subito con “
Analità”, classico immancabile che scalda il pubblico e lo introduce alle novità di line up. Novità che si sostanziano in una bassista alta, magra e bionda chiamata
Viola Milano (ehm…), la quale si dimostra a proprio agio sotto il profilo strumentale, palesando tuttavia qualche lieve impaccio a livello di presenza scenica. Da un lato ho apprezzato la volontà di non andare troppo sopra le righe, lasciando così il proscenio al duo “titolare”; dall’altro mi pare che l’affiatamento col resto della band necessiti ancora di un’oliatina, com’è peraltro normale che sia.
Nulla di grave: il lato sinistro del palco è comunque dominio incontrastato di
Ludovico -o
Sbohr, se preferite-, chitarrista da paura (e non mi riferisco alle smorfie, né alla incommentabile maglietta).
Ceppaflex, dal canto suo, svaria in lungo e in largo, cercando in tutti i modi di coinvolgere il pubblico e dimostrandosi frontman ed intrattenitore tanto scazzato quanto irresistibile.
Chiude la formazione l’ormai veterano
David Folchitto (per gli amici
Spermon), drummer che ho sempre apprezzato e che trovo ogni volta più preciso ed affidabile.
Spiace per l’assenza di un tastierista in carne ed ossa, ma tant’è. Ci pensa comunque il membro -no pun intended- occulto
Christian Sventrakul Ice a far filare lisci campionamenti, cori e mixing, a questo giro meglio bilanciato di altre volte (anche se la voce di
Fabio meriterebbe, a mio umile avviso, ancor più risalto).
La setlist non delude: a fianco di vecchie glorie come “
Preda del Raptus Anale”, “
Ceppa Secca”, “
Dora in Poi”, e “
Fateme Pijà la Patente” vengono proposti nuovi cavalli di battaglia, fra i quali citerei i possenti mid tempo “
M’Arrazzo col Trans” e “
Silicojone”, la frenetica “
Clero…Ttura de Cojoni” e la recentissima “
Fatti una Famiglia”, anticipazione del nuovo album -finalmente!- “
Pornado”, in uscita nei prossimi mesi.
Un posto d’onore viene poi riservato agli estratti del monumentale “
Il Quinto Escremento”: autentici inni del calibro di “
Don Mignotte”, “
Pornografia”, “
Abbasta che Respireno” e “
Me Prude er Culo” -in realtà già proposta nel progetto
Pizza e Fichi del lontano 1992- vengono intonati a squarciagola dalle prime file, e risultano, almeno alle mie orecchie, i momenti più alti dell’intera esibizione.
Oddio, non che “
Fotturion” (eseguita alla perfezione) e il cavallo di battaglia “
Dora Daccela Ancora” siano da meno…
Ma come, già terminato lo spettacolo?
Se non bestemmio guarda…
Citazioni a parte, non posso che ritenermi soddisfatto della serata, davvero ben riuscita ed organizzata. Un plauso a tutti quindi, e soprattutto ai
Prophilax stessi, paladini dell’analità e della buona musica che non si prende troppo sul serio.
Un brindisi alle pannocchie in culo!
Perdonatemi, a sto giro va così…
Live report di
Marco CaforioFoto di
Giulia Bianchi (che ha dovuto far le foto col tablet perché mi ero dimenticato la macchina seria, porella)
PROPHILAX setlist:
1 –
Analità2-
Mandami in Radio col Beep3-
Silicojone4-
Don Mignotte5-
Fateme Pijà la Patente6-
Preda del Raptus Anale7-
Pompotron8-
Clero…Ttura de Cojoni9-
M’arrazzo col Trans10-
Dora in Poi11-
Fatti una Famiglia12-
Pornografia Unica Via13-
Ceppa Secca14-
Abbasta che Respireno15-
Me Prude er Culo16-
FotturionENCORE
17-
Dora Daccela Ancora