(07 dicembre 2016) Mark Boals sings Trilogy + Stage of Reality + Timestorm + Metal for Kids! United - 7 Dicembre 2016 (Jailbreak, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:10 euro
E’ stata davvero una grandissima festa.

Questo il riassunto della serata romana che ha fatto da apripista all’evento Mark Boals sings Trilogy, che si sta consumando in questi giorni lungo la nostra penisola per festeggiare il trentennale di uno dei dischi storici di Sua Maestà Yngwie Malmsteen; a completare il tutto la presenza di Aeternum, Timestorm ed un’anteprima del prossimo Metal for Kids! United, che ha visto diversi musicisti alternarsi sul palco ad eseguire brani storici del panorama metal mondiale.

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Iniziamo con le scuse agli Aeternum ma il sottoscritto per giungere al Jailbreak, circumnavigando la città, è incappato in 750 diversi incidenti col Grande Parcheggio Anulare completamente bloccato, idem la tangenziale, idem pure le stradine di campagna…insomma un delirio, col risultato che sono giunto al locale ad esibizione terminata, speriamo di rifarci.

Mi consolo immediatamente con un colpo d’occhio eccellente e rimango stupito dalla massiccia presenza del pubblico che evidentemente a volte risponde alle chiamate e consente una cornice adeguata. Il tempo di una birra e mi trovo catapultato nell’esibizione dei terremotanti Timestorm, formazione capitolina che nel 2000 debuttò sulla storica Elevate Records con “Shades of Unconsciousness”, al momento unica testimonianza in studio della band di Faber Troy, ideatore del Metal for Kids! United, che stasera ha curato peraltro l’organizzazione insieme a Titta Tani, anch’egli successivamente doppiamente protagonista sul palco, e la Brothel of Sound.



I Timestorm partono fortissimi con “Lost in the Net”, opener anche del disco, ed un esuberante Claudio Vattone al microfono che fomenta il pubblico sia con una prova vocale di spessore sia con una spiccata capacità intrattenitiva. A completare la lineup c’è anche Paolo Campitelli dei Kaledon alle tastiere e la mezzoretta a loro dedicata vola via in un attimo, lasciandoci una positiva curiosità in vista del loro prossimo disco.



Altra ottima prova è quella degli Stage of Reality di Andrea Neri che con il loro potente hard rock hanno davvero esaltato l’audience, a questo punto della serata sempre più numerosa. Ottima acustica, resa della band in sede live precisa e coinvolgente, davvero una prestazione esemplare che non ho visto proprio tantissime altre volte nelle centinaia di concerti della mia vita, grandi complimenti a questi ragazzi a partire dal “nuovo” cantante Damiano Borgi ed al resto della band che attendiamo al varco, anche in questo caso più che fiduciosi, con il nuovo lavoro che dovrebbe uscire nei primi mesi del prossimo anno.

Giungiamo dunque all’appuntamento principale della serata, quello di Mark Boals che ci ricanta tutto “Trilogy”: ad accompagnarlo in queste date c’è una formazione da applausi, rappresentata da Leonardo Porcheddu alla chitarra, Titta Tani alla batteria, Dino Fiorenza al basso ed il maestro Mistheria alle tastiere, che altro dire? Solo applausi per loro, che hanno offerto uno spettacolo letteralmente esaltante, di grande impatto sia scenico sia esecutivo, ma su questo direi che non c’era dubbio alcuno.

Ad aprire le danze è “Rising Force” e questo punto già capiamo che Mark Boals in questi anni si è fatto ibernare e man mano che deve esibirsi si scongela, perché sembra catapultato direttamente fuori dagli anni ’80: la sua prestazione lascia increduli, quando registrò “Trilogy” aveva quasi 30 anni ed oggi che ne ha quasi 60 sembra uguale, in formissima, lunghi capelli biondi, magro…insomma, quasi da invidia. A questo punto inizia “You Don’t Remember I’ll Never Forget” (letteralmente brividi) e sono 40 minuti magici che culminano nella strepitosa “Dark Ages”, dove Mark fa tremare il tetto del Jailbreak, e la conclusiva meravigliosa “Trilogy Suite Op. 5” in cui i quattro cavalieri dell’apocalisse danno fondo, come se si fossero risparmiati finora, a tutta la loro abilità, lasciando la platea in delirio. Non un cedimento, non un’incertezza, non una pausa di stanchezza.

Non possiamo far altro che applaudire a profusione, ma ancora non è finita, anzi con “I’ll See the Light Tonight” e “I Am a Viking” i cinque (anzi sei, c’è anche il grande Diego Reali sul palco a questo punto) mettono la ciliegina sulla torta ad una serata trionfale.
L’orario è tardo ma inizia a questo punto una jam session totale che vede alternarsi sul palco una miriade di musicisti straordinari, dal già citato Diego Reali altro mostro della sei corde, Titta Tani che passa al microfono, David Folchitto, Andrea Martongelli, Erk Scutti che si è fatto notare oltre per le doti artistiche anche per un futuro da presentatore, Max Aguzzi, Marco Palazzi, Enrico Sandri, Giovanni Noè ed altri mille (perdonatemi! siete stati troppi :) che hanno dato il loro contributo per una festa davvero riuscita: tanti pezzi tra gli altri dei Symphony X, Nightwish, Rainbow, Scorpions per una chiusura alle 3 di notte che ci ha donato una fantastica serata di festa, divertimento e metal.

Complimenti a tutti i presenti per l’organizzazione impeccabile, gli ottimi suoni, l’esibizione dei musicisti tutti ed un Mark Boals davvero stellare, forse megli che di 30 anni fa.

Questa sera a Roma il metal sembrava più vivo che mai.


(FOTO DI RICCARDO ARENA)

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Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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