E
KISSenefrega... se gli anni passano.
Sopra e sotto il palco, la passione, la voglia di suonare e quella di poter prendere parte ad un evento musicale restano sempre vive.
Poi per i
KISS è ancora più facile rispetto ad altri gruppi: loro hanno il carisma, il cerone, le maschere e anche le grandi canzoni, quelle che non si possono dimenticare.
Passa quindi in secondo piano se la voce di
Paul Stanley non è più (da tempo direi.. ) al Top: ci pensano le scenografie, i botti, qualche reggiseno gettato sul palco, il sangue (finto, ovviamente) che cola, le carrucole e le pedane mobili che avvicinano i musicisti al proprio pubblico, a catturare le attenzioni dei presenti.
Quelli che stasera hanno risposto all'appello e riempiono il
Pala Alpitour di Torino, dove prima dei
KISS suonano gli energici
RavenEye, purtroppo, per i soliti impegni lavorativi, riusciamo ad ascoltare solo le battute conclusive del set di questa formazione inglese, che in questi pochi minuti riesce comunque a confermare tutte le buone sensazioni suscitate dall'esordio "Nova".
Introduzione di Sergio Rapetti
Non sono in grado d’identificare in maniera precisa il momento in cui il
Rock n’ Roll si è trasformato da “pericoloso” fenomeno sociale, corruttore delle giovani menti, a “spettacolo per famiglie”, ma è comunque simpatico osservare l’eterogeneità del pubblico presente stasera al
Pala Alpitour di Torino, capace di abbracciare almeno quattro generazioni di
musicofili (
beh, qualcuno dei più piccoli magari lo diventerà, mentre stasera si limita ad assecondare, non senza qualche presumibile malumore, i desideri dei genitori …).
Il fatto che si tratti dello
show di un pilastro importante della nobile storia di questo genere enfatizza sicuramente questa varietà anagrafica, anche perché, ammettiamolo, assistere a un concerto dei
Kiss non è mai una faccenda “banale” neanche se li hai già visti dal vivo diverse volte e conosci abbastanza bene un “copione” che si ripete, sebbene con piccole variazioni, da tempo immemore.
E allora
venghino siore e siori, bambine e bambini belli, che lo spettacolo va ad incominciare ... e poco importa se l’audio della
venue sabauda sia poco nitido (almeno dalla tribuna … mi dicono che nel parterre la situazione fosse migliore …) e la voce di
Paul Stanley non sia esattamente quella dei giorni migliori.
Le sue capacità di consumato
entertainer sopperiscono alle piccole
impasse vocali e in ogni caso l’attenzione non si affievolisce mai, anche grazie al consueto profluvio di effetti scenici (fuochi d’artificio, fiamme, raggi laser, piattaforme semoventi, ecc.), a un
Gene Simmons sempre magnetico e al lavoro di due ottimi esecutori come
Eric Singer e
Tommy Thayer, che continuare a definire semplici comprimari è ormai oltremodo ingeneroso.
E poi, non “dimentichiamola”, c’è la
musica, compressa in una scaletta di “tutti classici”, una sequenza pressoché ininterrotta di grandi canzoni che in moltissimi casi sono entrate con pieno diritto nell’immaginario collettivo di tutti gli estimatori del settore, compresi quelli che hanno censurato le scelte “opportunistiche” e commerciali di una
band che anche in tali frangenti ha dimostrato uno spiccato talento e un raro gusto espressivo.
Descrivere i singoli momenti dell’esibizione è abbastanza superfluo … potrei dirvi che “
Deuce”, “
Shout It Out Loud” (che ha pure il merito d’istigare il lancio sul palco del primo reggiseno della serata!), “
Lick It Up” (con la consueta citazione di "
Won´t get fooled again" targata The Who), “
I Love It Loud” (proposta con l’ausilio di un giovanissimo membro del
Kiss Army sul palco!) e “
Crazy Crazy Nights” sono emozionanti capisaldi di un modo unico di proporre arte sonora e divertimento, oppure riferirvi di quanto sia appassionante vedere per l’ennesima volta
Gene “volare” e “sputare sangue” durante il suo assolo e l’esecuzione di una devastante “
God of Thunder”, ma credo che la cosa non vi sorprenderà per nulla.
Potrei altresì riferire di come, seppur ampiamente “prevista”, sia emozionante l’esecuzione di “
Psycho Circus” con
Paul posizionato sulla pedana mobile al centro della platea, e di come il suo ritorno sul palco sia il preludio all’arrivo di un’altra gemma sonica come “
Black Diamond” (cantata da un pimpante
Eric Singer), ma anche qui non direi nulla di nuovo.
Si potrebbe, infine, sottolineare la straordinaria efficacia
transepocale di autentici “inni” come “
Rock and Roll All Nite” (con tanto di esplosione di coriandoli,
Tommy e
Gene a sorvolare le teste delle prime file grazie all’ausilio di bracci meccanici e
Stanley che officia il “rito” della frantumazione della chitarra), “
I Was Made for Lovin' You” (uno di quei brani spesso aspramente criticati che però tutti conoscono e cantano!) e “
Detroit Rock City” e tuttavia sono certo che si tratti nuovamente di considerazioni parecchio scontate.
Preferisco, quindi, segnalare una dirompente interpretazione di “
War Machine” e la presenza in scaletta di una non notissima “
Flaming Youth”, suonata mentre sugli schermi posti al centro e ai lati del palcoscenico scorrono delle suggestive immagini d’epoca … ed ecco che scatta il
flashback … primi anni ottanta, un
Kissomane quattordicenne attende con ansia il momento in cui i suoi idoli sarebbero stati ospiti addirittura del
nazional-popolarissimo Festival di Sanremo … la conseguente delusione per un “evento” che invece si rivelò un breve e un po’ “imbarazzante” collegamento con lo
Studio 54 di New York (dove il gruppo si esibiva, tra l’altro, senza
Ace Frehley …) brucia ancora nei suoi ottenebrati ricordi.
Oggi siamo stati certamente più fortunati … siamo stati ancora una volta testimoni “diretti” di come i
Kiss continuino a essere una potentissima “arma di diffusione globale” del “grande vecchio”
Rock n’ Roll in tutto il globo terracqueo …
Dio ce l’ha dato e guai a chi lo tocca!
Setlist---- Rock and Roll (Led Zeppelin - recording)
1. Deuce
2. Shout It Out Loud
3. Lick It Up
4. I Love It Loud
5. Firehouse
6. Shock Me
7. Guitar Solo
8. Flaming Youth
9. Bass Solo
10. God of Thunder
11. Crazy Crazy Nights
12. War Machine
13. Say Yeah
14. Psycho Circus
15. Black Diamond
16. Rock and Roll All Nite
Encore:
1. I Was Made for Lovin' You
2. Detroit Rock City
---- God Gave Rock 'n' Roll to You II (recording)