Quando c'è un concerto gustoso, le mie orecchie iniziano a vibrare.
E per l'occasione si parla nientepopodimeno degli
Anathema, con una spalla eccelsa quali sono gli
Alcest, band dal sapore black metal/avangarde francese.
Arriviamo all'Alcatraz, e scopro una sorpresa, dai simpatici poliziotti all'ingresso: non si possono più portare catene (intesa quella del portafoglio, non è che giro come un vichingo con le catene da traino per le mule....). Vabbè mi dicono che per stavolta me la fanno passare, tirandomi un buffetto sulla guancia e dandomi uno zuccherino alla frutta.
Comunque, logistica a parte, entriamo che gli
Alcest hanno appena iniziato. Prima volta che vedevo il quartetto. Devo dire che sanno veramente suonare i ragazzi. Complice un'acustica perfetta, i nostri hanno sfoderato del loro meglio, tra feedback e atmosfere serrate. Io, dico la verità, possiedo solo il primo (magnifico) album:
Souvenirs d'un autre monde, di cui scopro che non hanno fatto praticamente nulla.
Si sono concentrati molto sull'ultimo (come giusto che sia, visto la loro ora di concerto, essendo il tour di promozione di
Kodama, ed avendo loro una media non inferiore ai 7 minuti a canzone...).
Comunque il loro show fila via liscio, e ce lo godiamo per benino, accompagnandolo con una bella birretta fresca, bevanda tonica, che fa dell'ascoltatore un perno importantissimo per la riuscita di una seratina a base di sonorità metalliche. (8€ per na birra, li possino....)
Scaletta degli
Alcest:
Intro (onyx)
Kodama
Là où naissent les couleurs nouvelles
Oisseaux de proie
Aclosion
Autre temps
Percées de lumière
DéliveranceCambio palco, e alle 21 precise salgono i nostri.
Ora: io li conosco da anni gli
Anathema, ma non mi sono mai addentrato nella loro line up. In pratica sono una famiglia.
Abbiamo i tre fratelli Cavanagh: Daniel (chitarra e voce), Vincent (voce e chitarra) e Jamie (Basso); inoltre, anche batterista e corista sono fratelli. Insomma, una bella famigliola...
A parte questo squarcio sulla loro storia, il concerto parte con un video tratto da
A fine day to exit (il video della titletrack) nell'attesa che i componenti prendessero posto.
Il concerto parte subito con un pezzo dall'ultima fatica della band,
The Optimist. Molta l'elettronica, qui, ma non a discapito delle loro atmosfere solite. La band ci da dentro, anche per loro suoni e atmosfere si mantengono. Il livello audio è più che buono, in un Alcatraz a metà (nel senso che hanno utilizzato solo una parte del parterre solito che usano per i concerti). Il concerto è filato via con diversi momenti presi dall'ultimo album, ma spaziando molto, in parte, anche nel resto della loro discografia.
Dico in parte perché l’unica mancanza sono i pezzi della loro discografia death doom, quindi quella di inizio carriera. Ma posso capire che, ormai, è abbastanza fuori dalle loro corde, visto la sterzata stilistica presa ormai da diversi anni. Si sono focalizzati molto sulle canzoni degli ultimi due album (Distant satellites e The Optimist). Personalmente avrei gradito qualche canzone in più da
Judgement e
Alternative. Ma comunque il pubblico ha gradito molto. A livello tecnico e sonoro anche loro non hanno avuto problemi, e il loro livello artistico è molto alto, con i due fratelli
Cavanagh (Daniel e Vincent) che si alternano sia alla voce, che alla chitarra, che ai synth e alle tastiere. Insomma un concerto veramente bello, di atmosfera, e che non ha lasciato nulla di intentato, se non, come già detto, la prima parte di carriera totalmente abbandonata.
Dopo un’ora e mezza di musica sono usciti, per rientrare quasi subito per fare un encore, che è durato una bella mezz’ora. Qui ha trovato spazio anche un pezzo solista di Daniel, del suo album credo in uscita, solo piano e voce (che non si distanzia per niente dalle atmosfere degli ultimi lavori della band, comunque. Anzi: pare una canzone presa dall’ultimo lavoro della stessa…)
Finale con un intro decisamente importante, visto che sono andati a scomodare addirittura i
Pink Floyd, con
Shine on your crazy diamond (con un Daniel alla chitarra un po’ tirato, se devo dire la verità, ma d’altronde riproporre il bending di Sir.
David Gilmour non è la cosa più semplice del mondo….), per aprire la loro stupenda
Fragile Dreams, e con questa salutare l’audience di Milano.
Scaletta degli
Anathema:
Intro
(A fine day to exit video)
San Francisco
Untouchable, Part 1
Untouchable, Part 2
Can't Let Go
Endless Ways
The Optimist
The Lost Song, Part 3
Ariel
Deep
Pressure
Lightning Song
A Simple Mistake
CloserEncore:
Firelight
Distant Satellites
A Natural Disaster
Back to the Start
The Exorcist
(Canzone dell'album solista di Daniel Cavanagh)
Glory Box
(cover dei Portishead)
Fragile Dreams
(con intro di "Shine on You Crazy Diamond" )Che dire, esco dall’alcatraz più che soddisfatto, sia dai francesi Alcest che dagli Anathema. Comunque un’ulteriore conferma che l’Alcatraz sfruttato per la sua larghezza, quindi usato per metà, offre un’acustica molto migliore, soprattutto per sonorità di questo tipo.
Ho dato una sbirciatina anche allo shop, e devo dire che c’era ampia scelta sia di indumenti che di dischi, con prezzi non troppo esagerati. Le esagerazioni le hanno tenute solo per le birre, a quanto pare.
Saluti dal bar.
Ank