Il Friuli si tinge di metal per la prima giornata dedicata al celebre festival di
Majano, tenutasi lo scorso 7 agosto presso il comune friuliano. Protagonisti assoluti di questa prima serata tutta estrema sono gli svedesi
Amon Amarth, di ritorno da alcuni dei festival europei più prestigiosi (MetalDays, Wacken, Leyendas Del Rock e via discorrendo) e gli
Arch Enemy, pronti ad incendiare il palco con quest'unico appuntamento estivo.
A causa dei rigidi controlli imposti dalla sorveglianza e dalle forze dell’ordine, giungo in tempo per poter assistere all’entrata in scena del primo act in cartellone. Accerchiati perlopiù da bandiere e teli neri, scelti ormai da anni come degna scenografia della band, gli
Arch Enemy si presentano puntuali alle 21 sul palco,
Alissa White-Gluz sfoggia da subito una grinta e una tenacia fuori dal comune, qualità, queste, che l’hanno resa celebre nell’ambiente e ammalia la platea presente, ben predisposta ed entusiasta nei suoi confronti, grazie non solo alla sua presenza scenica combattiva, ma altrettanto per il suo innaturale talento.
Nel corso dei (pochi) 45 minuti messi a disposizione della band capitanata da
Michael Amott, gli Arch Enemy danno il via alle danze con il nuovo e criticatissimo singolo di lancio del nuovo disco in uscita a settembre, “
The World Is Yours” e ripescano dalla loro discografia alcuni brani diventati, ormai, veri e propri inni come “
Nemesis”, “
My Apocalypse” o ancora “
Ravenous”, senza disdegnare anche qualche estratto tratto da “
War Eternal”, di cui vengono presentate l’omonima titletrack e “
You Will Know My Name”.
Rispetto la prima volta in cui ho avuto modo di vedere la band live circa tre anni fa in quel di Roncade, si percepiscono già alcuni cambiamenti che fanno veramente la differenza: innanzitutto, il coinvolgimento della bella frontwoman canadese, liberatasi ormai da tempo dalla fastidiosa etichetta di “figura scomoda” del gruppo; in secondo luogo la presenza fissa, confermata da pochi mesi, del grande
Jeff Loomis, il cui apporto all’interno della band dona un aspetto molto più che interessante senza far sfigurare il mastermind Amott, i cui assoli ammagliano ogni singolo spettatore. Incredibilmente bravi in ugual misura il mostro dietro le pelli
Daniel Erlandsson e il bassista
Sharlee D’Angelo, le cui capacità tecniche non sono state mai oscurate dagli altri membri della band.
In un battito di ciglia, il tempo scorre velocemente tanto da accorgermi a malapena del termine dello show. Un vero peccato, perché personalmente non mi stancherò mai di vedere la bella Alissa e soci infuocare il palco live dopo live. Una performance infuocata che sicuramente ha fatto la felicità dei fan accorsi da tutta Italia per godere di quest’unico appuntamento estivo e pronti per rifarsi gli occhi (e anche le orecchie) a gennaio con uno show da non perdere in compagnia di
Jinjer e
Wintersun. Un evento che, credetemi, non vorreste davvero perdere.
A distanza di circa cinque mesi dalla loro ultima esibizione dal vivo a Bologna e circa una settimana dopo la prestazione tenutasi al MetalDays, gli
Amon Amarth tornano a calcare il suolo italico, pronti a regalare un altro show di tutto rispetto. Mezzora dopo il classico cambio palco, le luci si spengono: sono le 22.15 circa e sulle note della tripletta “
The Pursuit Of Vikings”, “
As Loke Falls” e “
First Kill”, pezzo scelto come singolo di lancio dell’ultimo album “
Jomsvikings” (2016), lo show prende vita. Sin dalle prime battute, si denota un grosso feedback da parte del pubblico, entusiasta ed impegnato da subito nei tipici poghi che coinvolgono tutta la sala, ben predisposta a supportare i beniamini vichinghi per tutta la durata della serata: proprio questa vitalità stupisce il vocalist e frontman
Johan Hegg, la cui risposta, concretizzatasi sotto forma di piccolo dialogo in italiano, non può che essere positiva!
Rispetto alla prestazione tenutasi meno di una settimana addietro in terra slovena, gli Amon Amarth in questa sede offrono sì uno show vitale, ma privo della classica scenografia che da sempre accompagna gli svedesi: all’appello mancano, infatti, i lanciafiamme, i fuochi e la moltitudine di effetti pirotecnici utilizzati durante il live, forse assenti a causa dei rigidi controlli imposti dalla sicurezza. Un vero peccato, perché questa lacuna ha privato lo show di quel picco di epicità che rende tale lo show dei vichinghi. Anche per gli svedesi, la scaletta non si discosta molto da quelle presentate precedentemente: il live della band, svoltosi in circa un’ora e 30 minuti, presenta grandi classici (“
Death In Fire”, “
Cry Of The Black Birds”, “
Runes To My Memory”) e brani di nascita più recente, come “
At Dawn’s First Light”, “
Raise Your Horns” e “
The Way Of Vikings”, di cui è stato presentato, per l’appunto, un video ufficiale qualche settimana fa.
Una grande novità arriva, invece, con la presentazione in sede live di “
With Oden On Our Side”, brano assente dalle scalette dei nostri sin dal 2011! Una vera sorpresa che ha fatto la felicità del pubblico presente, i quali non si è risparmiato nell’esecuzione di wall of death e circle of death a più riprese!
Nonostante qualche piccola pecca, dovuta probabilmente a qualche inceppo tecnico, la performance scorre nel migliore dei modi e ci si appresta già alla conclusione dello show: lampi e tuoni ci preannunciano l’arrivo del brano che incarna perfettamente gli Amon Amarth, “
Twilight Of The Thunder God”, un vero e proprio inno vichingo che scatena ulteriormente più casino e raggiunge il proprio apice quando si intravedono alcuni spettatori fare crowd-surfing in mezzo al pubblico! Un live di autentica epicità che ha confermato, ancora una volta, la grandezza e l’immensità di una band che sa il fatto suo… e a noi, poveri fan, non resta che tenere i corni alzati nell’attesa di poter godere nuovamente di un altro spettacolo con gli attributi!
Scaletta:
The Pursuit of Vikings / As Loke Falls / First Kill / The Way of Vikings / Cry of the Black Birds / At Dawn’s First Light / Deceiver of the Gods / Destroyed Of The Universe / With Oden On Our Side / Death In Fire / Father Of The Wolf / Runes To My Memory / War of the Gods / Raise Your Horns / Guardians of Asgaard / Twilight of the Thunder God