Per l'appuntamento dei BLS all'alcatraz, arrivo in tempo per trovare un pò di amici, e iniziare a bere una birra, preparazione dovuta per assistere al meglio ad un concerto del biondo bovaro. Non vedo neanche mezzo secondo dei Monolord, band doom che avrei visto volentieri; ma le strade di milano sono sempre piene di imprevisti, e poi ci si è aggiunto un amico ritardatario, come suo solito...
Alle 21 precise parte una sorta di mashup tra zeppelin e sabbath (due mai nascosti amori del gorillone biondo )
Da dietro l'immenso telo con il logo della band, si sentono già i preparativi. Finito questo intro, partono a razzo con una Genocide Junkies in gran rispolvero.
Suoni pompatissimi (chiaramente sempre un livello superiore quelli della chitarra del nostro, che la fa da padrone. Come solito, dopo i primi due pezzi i suoni sono finalmente perfetti.
Il concerto parte subito ad alta velocità, e devo dire che questa volta ha fatto una scelta piuttosto strana: per ascoltare un pezzo del nuovissimo Grimmest Hits (che non è una raccolta, come tutti credono, ma bensì la undicesima fatica in studio della band) bisogna aspettare la spessa Trampled down below, che la fanno come settima canzone.
Quindi il biondone si sente sicuro della sua proposta, e il pubblico glielo fa subito capire. Su bleed for me il coro è unanime, e il ritornello lo cantano anche i muri.
Dopo una terzina di brani dal nuovo, arriva il momento più intimo, dove il nostro scioglie la furia, e si concentra prima su una Bridge to cross da lacrima, ed una (a mio avviso non troppo riuscita, stavolta) In this river, con classica gigantografia del compianto Dimebag a far da sfondo al pianoforte griffato BLS.
Il concerto a questo punto è nel suo pieno, il nostro spara le ultime pallottole con sicurezza di tiro. Prima del finale, però, si concede un lungo assolo su Fire it up, dove scende letteralmente tra la folla (per la felicità dei suoi assistenti di palco, costretti a seguirlo con il cavo della chitarra ) per poi finire sulle passerelle che sovrastano il palazzetto.
Il finale tocca alla classica Stillborn, anche qui con il refrain cantato a squarciagola da tutta l'audience.
Tutti sono contenti, gasati e ubriachi di musica (ma non solo). La birra è finita, e il palazzetto chiude (in verità ci fanno uscire, poichè subito dopo l'alcatraz si trasforma in discoteca, come solito nei week end meneghini)
Per me era l'ennesimo concerto del bovaro, l'ho trovato in ottima forma, la band ormai è rodata da parecchio ; anche i due "nuovi" sono inseriti ormai benissimo nella band, e fanno il loro sporco lavoro ad hoc (personalmente preferivo Nunenmacher alle pelli, il nuovo elemento forse è quello che mi piace meno, poca pacca, e alcune toppe le ha fatte)
Unica "pecca": non ha fatto nulla dall'ottimo Order of the black, secondo me uno degli album top della band, ma queste sono considerazioni personali.
Tutto sommato i nostri hanno portato a casa il risultato, e anche questa volta non me ne vado via con l'amaro in bocca, perchè ho assistito ad un concerto memorabile, come tutti quelli dei BLS daltronde.
Scaletta:
Genocide Junkies
Funeral Bell
Suffering Overdue
Bleed for Me
Heart of Darkness
Suicide Messiah
Trampled Down Below
All That Once Shined
Room of Nightmares
Bridge to Cross
In This River
The Blessed Hellride
A Love Unreal
Fire it Up
Concrete Jungle
Stillborn
Saluti dal bar.
Ank
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