Per la seconda parte del loro
Winter's Gate European Tour 2018 che percorrerà l'intera Europa, i melodic death metallers finnici
Insomnium hanno scelto gli svedesi
Tribulation come gruppo di supporto ed hanno toccato il nostro paese in 3 date.
Un appuntamento assolutamente imperdibile data la caratura delle due band ed infatti alla serata di ieri al
Legend Club di Milano - un locale che a dispetto delle dimensioni ridotte ospita spesso grandi eventi - c'eravamo anche noi ed ora vi racconteremo com'è andata.
Piove sin dalle prime ore del mattino su Milano, in questo ennesimo colpo di coda dell'inverno che non vuole saperne di cedere il passo alla primavera, ma non potrebbe esserci tempo più adatto per il concerto della serata: al Legend ci attendono gli
Insomnium dell'ultimo struggente lavoro "
Winter's Gate" (
la nostra opinione) e le atmosfere horrorifiche-gotiche di
Johannes Andersson e dei suoi
Tribulation e del loro "
Down Below" (
qui la nostra recensione).
Il locale alle 20 conta già un buon numero di presenze, a contraddire la mitologica affermazione che le bands di supporto sono riservate ai soliti quattro gatti: se la proposta è valida (ed i
Tribulation lo sono, decisamente) il pubblico risponde adeguatamente.
Puntualissimi alle 21, in un mare di tenebre rischiarato solo da luci verdi che sottolineano le loro atmosfere raccolte e quasi mistiche
Jonathan Hultén e compagni danno il via al loro show.
TribulationNon appena le prime note di "
Lady Death", dall'ultimo lavoro "
Down Below", fendono l'aria si capisce che la gente è qui anche per gli svedesi nonostante sia passato poco più di un mese dalla loro ultima apparizione italiana. E la band risponde senza risparmiarsi pescando a piene mani da quasi tutta la propria discografia tralasciando solamente il disco d'esordio "
The Horror".
Dopo l'opener è la volta della doppietta “
Melancholia” e “
In The Dreams Of The Dead” direttamente da "
The children of the night":
Hultèn è il vero e proprio mattatore grazie alla sua energia dirompente che lo fa sembrare in ogni parte del (piccolo) palco. Impeccabile anche la prova di
Andersson dietro il microfono che non sbaglia praticamente niente. I
Tribulation non danno tregua e da "
The Formulas of Death" estraggono "
Rånda" e la strumentale "
Ultra Silvam" che -personalmente- ha regalato più di un brivido.
Si ritorna ancora all'ultimo full length con "
Nightbound" e la bellissima ed immancabile "
The Lament" che viene cantata da più gente di quanto mi aspettassi, prima di chiudere con "
Strange gateways beckon" un'esibizione impeccabile e priva di punti deboli.
Alla bravura del quartetto devo dire si è aggiunta una regia impeccabile, che ha fornito suoni eccellenti sia come volume che come bilanciamento.
Setlist
TRIBULATION:
Lady Death
Melancholia
In The Dreams Of The Dead
Rånda
Ultra Silvam
Nightbound
The Lament
Strange Gateways BeckonInsomniumDopo un breve cambio di scenografia sul palco, alle 22,10 circa tocca agli
Insomnium ricambiare con la loro violenta e gelida disperazione l'affetto di una platea che ormai ha praticamente riempito il Legend.
La band di
Niilo Sevanen per chi vi parla è quello che si dice uno dei gruppi della vita, per cui ogni loro show è una fonte di forti emozioni.
L'esibizione dei quattro ragazzi della terra dei mille laghi - come già ampiamente annunciato- parte con l'esecuzione nella sua intera durata di "
Winter's Gate", la loro ultima fatica, un concept basato sul racconto breve scritto dallo stesso bassista e cantante del gruppo.
Le atmosfere drammatiche di tutta la composizione, le parti strumentali e l'esecuzione perfetta di
Hirvonen,
Friman e soci fanno volare i 40 minuti di durata della "canzone" (in realtà composta da 7 movimenti) ed il pubblico segue in uno stato quasi ipnotico dimenticandosi persino di cantare con la band!
Piccola considerazione: nonostante io ami visceralmente quest'ultimo disco come tutta la loro discografia, continuo a pensare che sia troppo intimista, troppo introspettivo per essere davvero efficace in sede live.
La seconda parte dello show scorre su binari più classici e la band può scatenarsi liberamente e coinvolgere fino in fondo il pubblico -grazie anche ad un
Sevanen in forma smagliante e completamente padrone della situazione- con canzoni prese da quasi tutta la loro discografia.
In rapida successione gli Insomnium regalano "
The Primeval Dark", "
While we sleep" (cantata davvero da tutti!), la MIA "
Mortal Share" dal mai troppo lodato "
Above the weeping world", "
Down with the sun", "Weather the Storm", l'anthemica "
Ephemeral" da "
Shadows of the Dying sun", la malinconica e disperata "
The Promethean Song" per poi concludere -richiamati a gran voce da tutti- con "
Only the one who waits" che purtroppo mette il punto esclamativo ad un concerto memorabile.
Per trovare il classico pelo nell'uovo devo dire che (opinione condivisa da parecchi) il volume durante la loro esibizione era forse eccessivo; bazzecole comunque se rapportate alla qualità complessiva dello spettacolo offerto.
Questa serata ci ha regalato due bands in grandissima forma e soprattutto in grado di rendere anche in sede live le atmosfere dei loro dischi, una prerogativa propria solo dei migliori.
Ha anche smesso di piovere.....meglio di così.....
Setlist
INSOMNIUM:
Winter’s Gate, Part 1
Winter’s Gate, Part 2
Winter’s Gate, Part 3
Winter’s Gate, Part 4
Winter’s Gate, Part 5
Winter’s Gate, Part 6
Winter’s Gate, Part 7
The Primeval Dark
While We Sleep
Mortal Share
Down With The Sun
Weather The Storm
Ephemeral
The Promethean SongEncore:
Only One Who WaitsGALLERIA FOTOGRAFICA COMPLETA