Dopo oltre un decennio di silenzio i francesi
Arkhon Infaustus son da poco ritornati in pista con il successore di “
Orthodoxyn”, il quattro pezzi
“Passing the nekromanteion”, un lavoro che ho trovato decisamente interessante ma passato troppo in sordina.
Ovviamente non poteva mancare il relativo tour di supporto – l’Evropa Unlight Tour - con i nostri
Demonomancy (il loro secondo lavoro
“Poisoned atonement” è fresco di stampa) ad aprire le danze e che ha visto toccare anche la nostra penisola con ben tre date suddivise fra Firenze, Pescara e, appunto, Milano.
Complice un senso dell’orientamento letteralmente scandaloso, riesco ad arrivare al Circolo Svolta a metà dell’esibizione della band capitolina. Pur penalizzati da suoni non brillantissimi, il terzetto sfodera una buona prestazione, il loro black/death è solido, spesso e potente, dimostrando di non esser a proprio agio solo in studio di registrazione. Peccato davvero l’esser giunto così in ritardo.
Un rapidissimo cambio di set, e la band guidata da
DK Deviant – unico rimasto della formazione originale ed ora passato dalla chitarra al basso – si presenta sul palco carica il giusto pronta a scaricare sui presenti la personale miscela di black/death dai contenuti satanici ed osceni.
Sebbene la voce del buon
DK non sia costante durante la performance, la band produce un muro sonoro devastante con il batterista
Skvm sugli scudi, una autentica macchina sulle pelli. Pur durando poco più di un’ora, la scaletta tocca l’intera carriera dei transalpini partendo da
“Dead cunt maniac” e
“Silent voices of perversion” tratte da
“Hell injection” del 2000, con estratti tratti da
“Perdition insanabilis” (“
M33 constelaltion” e
“Whirlwind journey”) ed
“Orthodoxyn” (“Trigrammaton” e “When they have called”) fino alle nuove canzoni contenute nel recentissimo
“Passing the nekromanteion” alternando parti tiratissime a passaggi più cadenzati ed evocativi.
Sebbene nel locale non ci sia stato un grande afflusso di pubblico – credo al massimo una sessantina di anime - gli
Arkhon Infaustus non si sono risparmiati, dimostrando di esser professionali fino in fondo. Speriamo che riescano a recuperare il tempo perduto, perché hanno ancora parecchie carte da giocare.
Set list:
intro
Amphessatamine nexion
Dead cunt maniac
When they have called
The precipice where souls slither
The ominous circle
Silent voices of perversion
M33 constellation
Trigrammaton
Whrilwind journey
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