Live di Trezzo, 12/02/2019
Arriviamo al palazzetto che hanno iniziato da qualche minuto i
Soilwork. Non riesco a vedere i primi due gruppi, i tedeschi
Nailed to obscurity e
Jinjer. A detta di chi ha assistito alla loro performance, pare che siano stati un’ottima spalla per i due coheadliner, soprattutto per gli occhi, visto la cantante dei
Jinjer, che oltre che brava pare sia anche una bella figliola. Ma , ahimè, questi orari da oratorio non sono del tutto comodi per un concerto di martedì; e quindi tra impegni e traffico non sono riuscito ad arrivare prima delle 20.10
Ammetto che i
Soilwork non sono una band che adoro, e quindi conosco veramente poco. Devo dire che, quello che fanno, lo fanno molto bene. La loro scaletta è lunga e ben calibrata, a quanto dicono alcuni astanti. Sinceramente dopo una mezz’ora di concerto ero già stanco della loro proposta, ripetitiva e con canzoni secondo me eccessivamente lunghe. Ma, come predetto, non sono nei miei ascolti preferiti questi 6 svedesi. Una cosa che mi ha , come dire, infastidito, sono le intro dei pezzi. Quasi tutti arpeggi di chitarra o basi di tastiera, che venivano proposte da mixer, e non suonate live. La cosa, vista comunque la situazione live, mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Nel senso: sei su un palco, come coheadliner , e proponi delle sovrincisioni come intro. Mah…
Fosse stata una, ci potrebbe stare (come per gli
Amorphis), ma quasi tutti i pezzi iniziavano con questo incipit.
Comunque la loro oretta e mezza se la giocano, come detto, bene. Suoni belli potenti, e canzoni proposte in maniera perfetta.
Poco prima delle 22 salgono i nostri
Amorphis. L’ultima volta che li vidi era ad un festival 2 anni fa, ed ebbero parecchi problemi , riducendo la scaletta della metà. Qui partono subito con dei suoni perfetti, non fosse forse per le chitarre decisamente troppo basse. Ma probabilmente era la mia posizione, che infatti ho subito modificato, mettendomi come solito di fianco al mixer, zona dove i suoni sono solitamente i migliori.
I nostri sciorinano pezzi dall’ultimo (bello )
Queen of time, che faranno da padrone per tutta la scaletta del concerto. La loro proposta, per gli amanti del gruppo, è legata all’ultima fase della loro carriera, non prendendo nulla dall’era 1990/2000, eccezione fatta per la stupenda
Black winter day (che non poteva mancare nella loro scaletta. Il buon
Tomi Joutsen (il cantante N.d.A.) è un ottimo frontman, e ora è nel gruppo da oltre una decade, avendo ormai affinato il suo rapporto con il restante della band. Questa formazione, ora, vanta anche il ritorno al basso di
Olli-Pekka Laine, che fu il primo bassista della band, fino al 2000, anno quasi di svolta, quando apportarono diversi cambiamenti oltre che alla line up, ma anche alla loro proposta, divenendo quasi una band progressive metal, in contrapposizione alle vecchie proposte più dedite all’estremo e al death. Il buon
Olli è anche addetto ai cori, in sostegno all’egregio lavoro di
Tomi.
Il concerto si addentra negli album più recenti, come detto. Non allontanandosi mai dall’ultima decade. Forse l’unica pecca di questo concerto. Io adoro, oltre ai primi bellissimi 2 album, anche l’epoca che va da
Elegy a
Am universum, album assolutamente perfetti; che in questa sede non sono stati menzionati neanche con qualche nota. A parte questa nota, del tutto personale, i nostri hanno portato a casa un’altra ottima performance, con una audience partecipante e estasiata dalle loro note. Per me, tutto sommato, si è trattata di un’ottima serata, con un concerto perfetto, con l’unica pecca di non dare spazio più largamente alla loro proposta, ormai arrivata a 13 album.
Ma sono i soliti pensieri di un vecchio rocker, dedito a borbottare e a cercare sempre il pelo nell’uovo.
Finita l’ultima birra, e salutato gli amici incontrati nella serata (il buon
URIZEN e l’amico
groden, del forum N.d.A.) mi metto sulla strada del ritorno, conscio di aver assistito ad un nuovo ottimo concerto metal.
Saluti dal bar.
Ank
Tracklist Amorphis:
The Bee
The Golden Elk
Sky Is Mine
Sacrifice
Message in the Amber
Silver Bride
Bad Blood
Wrong Direction
Daughter of Hate
Heart of the Giant
Hopeless Days
Black Winter Day Encore:
Death of a King
House of Sleep
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