Neanche a farlo apposta, la calata italica degli Electric Wizard che disertavano il nostro Paese da diversi anni cade una settimana dopo la nostra superclassifica sullo sludge metal (che se vi siete persi potete vedere qui): coincidenza? Io non credo! Ma lasciamo da parte Adam Kadmon e dedichiamoci alle cose serie ed al report della seconda delle date italiane della band inglese, che si è svolta nella cornice dell'ormai consueto Live Club in quel di Trezzo sull'Adda e che ha visto come band in apertura Humulus e gli Ufomammut.
HumulusSono da poco passate le 20 ed in un Live Club già abbastanza gremito prendono possesso del palco gli
Humulus, terzetto italiano dedito ad uno stoner rock che si rivela sin dalle prime battute fortemente ispirato al lavoro di band come i
Kyuss. La loro musica infatti unisce la ruvidezza analogica dello stoner con qualche velleità più psichedelica che trova espressione nel lavoro della chitarra di Andrea, sempre ben supportato dal basso pulsante di Giorgio e dall'incessante spinta del batterista Massimiliano. Pur non trovando particolarmente coinvolgente la proposta degli Humulus, il pubblico fin qui presente non ha mancato di far sentire il proprio supporto sostenendolo per tutti i quaranta minuti della loro esibizione: i ragazzi hanno profuso grande energia e mostrato di saper tenere bene il palco, ma personalmente la loro musica non mi ha trasmesso quel quid necessario per far scattare la molla e farmi venire la voglia di approfondire gli Humulus una volta tornato a casa. In ogni caso si è trattato di un piacevole antipasto per colmare l'attesa degli headliner e degli Ufomammut.
UfomammutChe gli
Ufomammut siano una delle realtà più interessanti in ambito stoner/sludge in Italia, è ormai cosa risaputa: con una carriera ventennale alle spalle, la band di Tortona sale sul palco con grande convinzione e forte della propria esperienza, ma probabilmente mai si sarebbe aspettata un'accoglienza simile da parte del pubblico sempre più numeroso. Il boato del Live Club infatti saluta l'inizio dell'esibizione degli Ufomammut, che nei quaranta minuti circa a loro disposizione danno un saggio della loro potenza in sede live: il loro sound, già molto efficace su disco, dal vivo acquisisce una rinnovata potenza espressiva per merito di riff psichedelici e pachidermici, dall'incedere avvolgente e dal gusto spaziale. Merito anche di un suono possente e potente di cui la band può usufruire sul palco, che a partire dall'esibizione proprio degli Ufomammut subisce una notevole impennata in termini di volume. Brani lunghi, dei mantra sonori dominati dalle basse frequenze del basso di Urlo le cui vocals filtrate che ogni tanto spezzano la psichedelia dei pezzi aumentano la sensazione di estraniamento che la musica della band è in grado di provocare, complici anche la chitarra effettata di Poia ed il drumming possente e lisergico di Vita. A rendere l'esperienza ancora più totalizzante, sullo sfondo la band proietta immagini allucinanti che si compenetrano con la musica trascendente degli Ufomammut e ricreano la cornice perfetta per godere appieno della musica della band. La risposta del pubblico non si è fatta attendere ed è stata davvero molto calorosa, tanto che gli stessi Ufomammut sono sembrati stupiti e riconoscenti degli attestati di stima ed affetto giuntigli dai presenti al Live Club. Tributo comunque dovuto e ampiamente meritato per una band che da quasi due decenni propone musica di assoluta qualità.
Electric WizardDopo la sbornia sonora ad opera degli ottimi Ufomammut, non c'è nemmeno il tempo di riprendersi che è già venuto il momento di godere degli headliner
Electric Wizard, vero e proprio avvenimento vista l'assenza prolungata dai palchi tricolori della band di
Jus Oborn: l'attesa infatti tra l'audience è palpabile e si percepisce non solo dalla mole di gente che ha riempito quasi interamente il Live Club ma anche dalla scarica elettrica e dall'ovazione che accoglie il gruppo al suo ingresso sul palco. L'inizio è di quelli da urlo con la cadenzata "Witchcult Today" che mette in chiaro fin da principio che la band è in palla questa sera, e che il suo sludge/doom sarà efficacissimo anche grazie a una resa sonora decisamente potente e nitida che esalta il basso di Haz Wheaton e le chitarre di Oborn e Liz Buckingham. La risposta del pubblico non si fa certo attendere e guardandosi attorno sono moltissimi quelli presi bene dalla musica degli Electric Wizard e che si godono la scarrettata di riff sabbathiani e corposi scapocciando a ritmo e lasciandosi trasportare dalla musica. La scaletta pesca in maniera piuttosto equilibrata tra la discografia del gruppo, e fortunatamente concede all'ultimo "Wizard Bloody Wizard" (il disco più moscio e trascurabile della discografia del Mago Elettrico a parere di chi scrive) lo spazio minimo indispensabile con il singolo "See You In Hell": il resto della setlist piglia a piene mani da "Black Mass", "Time To Die", "Come My Fanatics" e "Witchcult Today" ma è ovviamente "Dopethrone" l'album le cui canzoni hanno il potere di incendiare i fan del gruppo, con "Dopethrone" e la conclusiva "Funeralopolis" ad esaltare maggiormente gli astanti. Come detto, strumentalmente parlando l'esibizione degli Electric Wizard è stata impeccabile complice anche un gli ottimi suoni di cui la band ha potuto godere, e l'esibizione è stata resa ancor più appagante per mezzo delle immagini psichedeliche e con spezzoni di film anni '70 dal retrogusto allo zolfo che hanno costantemente accompagnato il concerto degli headliner. E così quando anche l'ultimo riverbero di "Funeralopolis" ha finito per disperdersi nell'aria del Live Club, ci avviamo verso la macchina con un sorriso ebete stampato in volto come un bambino la mattina di Natale, appagati dal cerimoniale che questa sera è stato celebrato al riff.
Avevo già visto gli
Electric Wizard dal vivo nel lontano 2011 al francese Hellfest, e già allora l'esibizione degli inglesi era stata davvero incredibile: il ricordo di questa sera per quel che mi riguarda cancellerà la pur sempre ottima esibizione di 7 anni fa, dal momento che un'atmosfera più raccolta ed uno show da headliner sono forse il modo più appropriato e più efficace per godere di questa enorme band. Speriamo davvero che non ci facciano aspettare troppo per tornare a trovarci!
Setlist:
Witchcult Today
Black Mass
Return Trip
See You In Hell
Incense For The Damned
Satanic Rites Of Drugula
Dopethrone
The Chosen Few
Funeralopolis
Un ringraziamento particolare a
Laura Ciraudo e
Shining Production per la collaborazione.
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