(26 ottobre 2008) Anathema + Demians - 26 Ottobre 2008 (Alpheus, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:20 €
Ennesima calata in Italia per gli Anathema, ed ennesima valanga di forti sensazioni, un vulcano in piena regola che erutta fiamme dense di emozioni, di colori e sfumature che ormai la musica degli Anathema riesce a concentrare in modo intenso in ogni loro scorrere di note musicali. Stavolta non erano di spalla a nessuno, anzi erano supportati dai Francesi Demians, in una sala musicale come quella dell'Alpheus che per quanto mi riguarda si è rivelata all'altezza della situazione. Al mio arrivo l'affluenza non era delle più eccitanti ad essere onesti, ma è stato un piacere vedere la sala riempirsi praticamente quasi del tutto con il lento passare del tempo. Non credo sia stato un sold out, ma vedere nuovamente confermato (se proprio se ne sentiva il bisogno) l'affetto che i fans nutrono per i propri Artisti fa ben sperare per un glorioso proseguio di carriera da parte degli Anathema che da troppo tempo mancano nei negozi con un nuovo disco (fortunatamente l'attesa sta per finire).

Quando i Demians salgono sul palco sotto di esso già si accalca la gente che per tutta risposta sembra rispondere con entusiasmo a questi ragazzi al primo album intitolato Building On Empire. Lo show può quindi partire e diffondersi nell'aria con delle sonorità che richiamano molto gli Anathema, anche se ogni tanto i Demians provano a spingere il piede sull'acceleratore e i riffs di chitarra si gonfiano per tentare di dare più spessore al tutto. Onestamente in alcuni frangenti mi sono apparsi come vuoti e stantii, e non avendoli mai sentiti su disco non saprei dire se pure in quel contesto i risultati sono gli stessi. Le loro canzoni vanno via a mio parere senza sussulti, in alcuni momenti trascinate a forza. Rock alternativo, Rock atmosferico... qualche puntatina nel Metal? Queste sono soltanto inutili definizioni perchè la band ha un bacino stilistico vario ma utilizzato male, e in più mancano di quella molla istintiva che dal vivo rende le canzoni ancora più affascinanti e trainanti. I loro fans ricambiavano entusiasti ovviamente, a me sono sembrati soltanto prolissi e poco incisivi.

E ora il grande momento, l'agitazione sale all'idea di rivedere finalmente gli Anathema qui a Roma, e per di più in versione headliner con un concerto che si è rivelato poi lungo, intenso e "potente", nel suo significato forse più profondo, di certo non come lo si potrebbe intendere in un contesto prettamente Heavy Metal. Fra i giochi di luce, un audio tutto sommato ottimo e una prestazione calorosa e generosa gli Anathema hanno lasciato il segno. Salgono sulle assi del palco vestiti in giacca e camicia, si impadroniscono delle masse e gli riversano addosso fiumi di Musica con la M maiuscola, iniziando dagli storici cavalli di battaglia come Empty, Are You There? e la bellissima Closer, con quel suo andamento delicato e passionale. Impossibile non vedere come tutti fossero in forma smagliante, eccitati e fomentati da un pubblico tutto per loro, e quindi avanti con ad esempio una versione di One Last Goodbye da antologia, in versione acustica proprio per promuovere il loro ultimo Hindsight, disco che rivisita in chiave acustica i loro migliori brani di sempre. Inutile negare l'impatto emotivo che può avere un brano simile in un contesto live, soprattutto quando il pubblico è già scaldato dalla precedente e sfavillante esecuzione di canzoni da brivido.

Fra la gioia dei presenti si va a pescare anche dal passato ed ecco Angelica, magari rivista in una versione più dilatata ma non per questo meno efficace, come per Sleepless, vecchi brani accolti con il giusto tributo da chi non dimentica il passato per comprendere da dove gli Anathema sono partiti e dove odiernamente sono arrivati. E' stato anche eseguito un nuovo pezzo che sicuramente fa ben sperare per il futuro, ma è anche onestamente difficile giudicare immediatamente e in maniera definitiva quella che sarà la prossima via intrapresa da Vincent Cavanagh & co.

Immancabili i bis (e ci mancherebbe altro), ed ecco quindi una devastante Fragile Dreams attesa da tutti con ansia, e mi pare anche giusto, per poi arrivare alla sempre presente (e bene accetta) cover dei mitici Pink Floyd, Comfortably Numb vi dice qualcosa? Perfettamente eseguita ed interpretata. Non è la prima volta che gli Anathema la eseguono a Roma, già al Qube qualche anno fa insieme ai Porcupine Tree fece strage, figuratevi ora che sembra quasi entrata nel loro DNA. Alla fine del concerto la voglia che tutto continui è forte, è come vivere in una bolla sospesa dalla realtà, incredibile come gli Anathema riescano sempre a catturare la mente per trascinarla in altre dimensioni. Sicuramente uno dei migliori concerti della stagione, in attesa che ritornino in futuro a promuovere il prossimo disco.

Foto a cura di Benedetti M. e Predescu A.
Report a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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