Con la pubblicazione del loro terzo album
“Close”, i doomsters veneti
Messa stanno ora intraprendendo un tour promozionale per questo notevole lavoro che sta facendo guadagnare un numero sempre più cospicuo di consensi a questo personale quartetto e non poteva essere altrimenti, vista la grande ricchezza e profondità del terzo parto musicale, con molti utenti che oltre alla smaccata componente Metal, citano gruppi come
Dead Can Dance o
Aktuala tra i sentori scaturiti nelle varie sfumature musicali dell’ultimo lavoro in studio.
L’inizio del tour non poteva che essere di casa a Padova al
Pedro, data saltata dal sottoscritto per cause lavorative e dunque ho ripiegato con piacere alla seconda data del tour che vedeva i
Messa tornare a Bologna, al
Freakout, in compagnia di una band locale, gli
Slow Order.
Il
Freakout è un locale piccolino dal sapore (e dall’attitudine) squisitamente underground vicino al centro di Bologna, ma in un posto un po’ defilato, nel quale si respira anche una certa intimità tra pubblico ed artisti presenti.
Gli
Slow Order sono un gruppo che nella cerchia dello Stoner strumentale, nel corso dell’ep e dei due album fatti dal 2009 ad oggi, ha conquistato un discreto numero di consensi; ciò ha portato tra le altre cose al rilascio del loro ultimo lavoro
“Eternal Fire” (del 2019) per la rinomata
Argonauta Records. Niente male visto il buon nome della label ligure, non trovate?
La band d’apertura comunque dal vivo suona uno Stoner Metal da paura, fatto con grande foga e convinzione: il batterista tira delle belle sassate allo strumento, il bassista ha un suono poderoso e il chitarrista, beh si sente e si vede che crede in quello che fa!
Senza dubbio cresciuto a pane e
Karma to Burn, il trio bolognese ha scaldato per bene il pubblico con una colata di riffs martellanti e irresistibili, alternati a parti più leggere e Psych che danno un minimo di respiro con atmosfere acide che offrono varietà ed evitano che il muro sonoro eretto venga a noia.
Perfomance molto sentita che giustamente ha avuto applausi e approvazioni varie dal pubblico presente che è stato scaldato a puntino dalla proposta strumentale eseguita.
In soldoni, davvero una bella sorpresa: un gruppo che merita la vostra attenzione se siete tra gli amanti di una proposta molto di nicchia qual è lo Stoner strumentale.
Dopo una pausa per dare il tempo necessario nel fare il cambio di strumentazione e per scambiarsi qualche impressione sulla band spalla, arriva il momento degli headliner della serata, i
Messa.
Freschi di pubblicazione dell’importante traguardo del terzo album in studio, il gruppo veneto dà, in maniera molto prevedibile, spazio quasi solamente allo sfavillante
“Close”, con una scaletta che dà spazio alle precedenti pubblicazioni solamente in
“She Knows/Tulsi” (sempre uno spettacolo dal vivo vista l’intensità che riecheggia in queste note) e nel bis di
“Enoch”, piacevole sorpresa essendo un pezzo non molto noto, presente nello split album fatto nel 2016 con i
Breit.
La bluesy
“If You Want Her to Be Taken” abbellita dai numerosi assoli, l’adrenalinica
“Dark Horse”, il massiccio mantra sonico
“Suspended” stemperato da un assolo di chiara matrice Jazz, le sonorità etniche che rievocano scenari nord africani nelle misticheggianti
“Orphalese” e
“Pilgrim”, ed infine anche la vigorosa
“Rubedo” mostrano a chiare lettere come i membri dei
Messa siano dei musicisti dalle mille influenze e che non si accontentano di vivacchiare nella loro confort zone, ma si impegnano per trovare nuove vie di fuga artistiche.
Certo, non tutto è oro quel che luccica: a livello sonoro ho sentito alcune lamentele da parte di alcuni dettate dal fatto che in alcune canzoni il basso era troppo forte, mentre nella parte centrale della scaletta, purtroppo, la bella voce di
Sara era effettivamente sovrastata dagli strumenti, un vero peccato visto la validità non solo vocale della cantante, ma anche delle linee vocali presenti nelle canzoni proposte, oltre ad altri piccoli dettagli che ho trovato discutibili, sia per il fatto che non trovo corretto aspettarsi gli stessi suoni "da studio" durante un concerto, sia perché ho ritenuto essere delle piccolezze di poco conto.
Anche se qualcuno ha storto il naso alla fine si può dire che la serata in quel di Bologna sia riuscita, con un pubblico generalmente contento e che di certo non ha lesinato in termini di calore e affetto.
Anche se a livello sonoro non tutto è sempre filato liscio, un po’ per l’atmosfera che si respirava nel locale, un po’ per la bontà del materiale proposto e un po’ per il fatto che
“Close” alcuni ormai lo sanno a memoria, le emozioni e il divertimento non sono certamente mancati.
Vi saluto con tre appelli, rispettivamente a pubblico pagante e alla band:
1)
va bene fare foto o video durante il concerto, ma vi prego, almeno abbiate la decenza di togliere il flash dalla fotocamera, grazie!2) una scaletta un pizzico più corposa non sarebbe affatto dispiaciuta, anzi, dopotutto il fascino magnetico del Doom te ne fa desiderare di più, sempre di più…
3) se ne avete la possibilità andate ad un loro concerto, la serata potrebbe darvi davvero molto
Congedandomi, di seguito vi riporto alcuni dei prossimi eventi in programma nel live club bolognese che potrebbero essere di vostro interesse e le date del tour italiano dei
Messa:
- Venerdì 8 aprile 2022
Bongzilla,
Tons- Domenica 17 aprile 2022
Acid Mammoth,
1782,
Magma Haze- Giovedì 21 aprile 2022
Queers- Sabato 7 maggio 2022
Felsina Death Feast (
Suffering Hour,
Haunter,
Reaper,
Cryptic Shift,
Bedsore,
Skulld,
Hateful)
- Martedì 10 maggio 2022
Yob- 18/3 Padova @ Cso Pedro
- 19/3 Bologna @ Freakout Club
- 25/3 Mezzago @ Bloom
- 26/3 Firenze @ CPA Firenze Sud
- 1/4 Ravenna @ Bronson
- 13/5 Torino @ Bunker
- 14/5 Savona @ Raindogs House
- 20/5 Varese @ Black Inside
- 27/7 Roma @ Traffic Live
- 28/5 Caserta @ Lizard Club
Link utili:
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