A Segrate (a due passi da Milano) in mezzo a quella che è
una manifestazione culturale più ampia (ovvero
L'INDECOROSA - La Fiera delle Comunità Future svoltasi da giovedì 2 giugno fino a domenica 5 giugno), sabato 4 giugno si è tenuta
L'INDECOROSA - nottata di rovina punk.
Evento davvero molto ricco e intenso che partito verso le 17:00 (seppur la manifestazione musicale da parte delle varie band nella locandina sia cominciata più tardi) è durato fino a notte fonda, trovando l’inevitabile fine alle 4:30 circa di domenica mattina.
Molte ore di musica tirata, veloce e adrenalinica in un contesto che calza a pennello con quanto detto e suonato dai vari musicisti sul palco.
Inutile girarci intorno: il
CSA Baraonda (un po’ come il
Bocciodromo o il
Pacì Paciana tra i tanti) è un posto decisamente (e fieramente) schierato che per sua stessa natura tiene alla larga una determinata fetta di persone, facendoci quindi il favore di non inquinare l’ambiente sereno e gioviale che si respira.
Entrando noto subito con immenso piacere che c’è parecchia gente non solo nei pressi del palco, ma pure in giro per il
Baraonda: c’è chi ascolta la musica, chi saluta e parla con amici che non vede da tempo, chi ancora guarda i banchetti allestiti o chi più semplicemente beve una bella birra fresca e visto il caldo, oltre al pogo, di questa nobile bevanda ne è stata trangugiata parecchia durante la nottata Punk.
Le varie band si sono alternate con cambi mai molto lunghi, nei quali si riprendeva un po’ il fiato: e tutte le band sono state valide, tutte hanno qualcosa di reale e tangibile da dire, oltre che ad essere musicalmente valide. Ovviamente quest’ultima aspetto vale se non si prova un odio atavico per tutto quello che è Punk.
Dall’Oi! stradaiolo e senza troppi fronzoli fatto da gente abituata a ingoiare merda e delusioni come
Sempre Peggio (fantastici!),
Güerra,
Scalpo e
Iena (questi ultimi da Firenze Nord, come ribadito più volte durante la loro esibizione), passando per il Punk dall’attitudine Rock ‘N Roll e da suoni brutali dei
Just War (unica band estera presente, proveniente dalla Repubblica Ceca), per giungere a sonorità ancora più estreme ed affilate con i
Call The Cops con quelle sonorità tremendamente Raw e grezze (cavolo, che sberloni in faccia il Punk di questi bolognesi!) o il Fastcore iper veloce, irruente e selvaggio dei Padovani
Milizia HC (che a fine aprile hanno rilasciato un nuovo feroce album in studio), il pubblico non solo era presente in buon numero ad assistere a questo carico di rancore e odio in musica, ma era attivo e partecipe: si cantava, si saltava, si pogava, c’era del sano stage diving…
Lo devo ammettere però, sarà per le sonorità estremamente veloci, sarà per i testi taglienti come la lama di un coltello, per un messaggio politico/sociale senza il minimo compromesso o per il pogo (con tanto di alcune scarpe volate), ma i miei corregionali sono stati tra quelli che più mi hanno colpito, dico questo ribadendo che tutte le band sono state molto valide e meritevoli di tutto il calore e l’adrenalina del pubblico presente, cito nuovamente però il grezzume sonoro dei
Call The Cops che è davvero difficile da dimenticare, come l'Oi! vissuto dei
Sempre Peggio…
La serata poi è continuata con i
DSA Commando (che hanno scambiato il loro posto da headliner con i
Plakkaggio) e lì il pubblico si è fatto ancora più gremito.
Il complesso di Savona è una realtà molto apprezzata e stimata nella scena Hip Hop Hardcore nostrana e devo dire che ci stavano davvero bene in una simile cornice: anche qui testi stradaioli e da periferia, declamati con forza e convinzione su una base notturna e mai troppa invasiva.
Era la prima volta che vedevo i savonesi dal vivo e sono stati pazzeschi, poi il pubblico in delirio ha fatto il resto.
Non siate prevenuti nei loro confronti, perché i
DSA Commando valgono e valgono veramente tanto.
E alla fine è giunto il turno dei
Plakkaggio, da Colleferro, pubblicizzati come Black Metal Oi!, ma nelle loro canzoni ci si trova pure Hc a secchiate, una sottile linea Heavy Metal e molte citazioni gustose più o meno velate ai due universi musicali.
Dopo un paio di canzoni si sono dovuti fermare per due motivi: il primo è che una cassa rischiava di cadere, ma alla fine grazie al tempestivo intervento di alcuni baldi giovani ciò non è avvenuto e si è risolto tutto senza problemi, il secondo è stato per il fatto che si è rotta l’unica spia del basso, ma per quello si è andati avanti
diritti contro un muro, non prima di raccomandarci di non pogare con le casse.
“Missione Disagio”,
“Granito”,
“Valhalla”,
“Birra in Lattina” tra le tante sono canzoni che dal vivo hanno un tiro pazzesco. Uno dei momenti più emozionanti di tutta la serata è stata
“I Nostri Anni”, rilettura Punk/Oi! della celeberrima
“Gli Anni” degli
883 accolta con un fragoroso boato dai punx e cantata a squarciagola da buona parte di chi era presente.
Finale con il botto (in tutti i sensi!) con la dinamitarda
“B.P.D.” e anche in questa occasione il pubblico non si è di certo risparmiato. Arrivano le 4:30 di domenica mattina senza quasi accorgercene e nonostante la forte richiesta del bis, alla fine questa nottata di rovina punk è giunta al suo epilogo.
Devo ammettere che è stato un evento riuscito alla grande: non solo per la quantità della musica presente, per i picchi qualitativi o per i prezzi modici, ma anche per l’atmosfera che si respirava, per la tanta gente presente (e proveniente chi da Torino, da Roma, da Lugano, piuttosto che da Genova, dal Veneto o da altre parti ancora), per il reciproco scambio tra artisti e pubblico che tra urla, sudore, rasoiate Punk, canti, messaggi sociali, impeto e fisicità Hardcore ha reso realmente speciale questa nottata.
Citando un post facebook dei
Sempre Peggio,
“Si parla sempre di unità, supporto e attitudine: giornate come questa ce ne fanno sentire lo spessore!” e di mio aggiungo non solo che occasioni come questa mi fanno realmente credere che in fondo
“lo spirito continua”, ma anche (senza alcun intento polemico, ma come triste constatazione) che
la community Metal (almeno quella italiana) a volte, per non dire spesso, avrebbe davvero molto da imparare da quella Punk.
Agli organizzatori dico solo di non fare brutti scherzi e di ripetere in futuro tali esperienze.
Dopotutto ne abbiamo bisogno, perché il Rock in fondo non è soltanto “droga, sesso e Rock ‘N Roll” ma è molto, molto di più.
Bene, salutandovi vi lascio i consueti link youtube degli artisti presenti, oltre ai loro contati social.
A presto cari lettori, per parlare ancora di musica, dischi e concerti!
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