Eccomi alla serata conclusiva del
Luppolo in Rock, quella più attesa e non solo perché dopo potrò tornare a far riposare queste vecchie ossa stanche sul mio divano, ma anche perché il bill della domenica sera è da paura, con
Heathen (non pensavo di aver la possibilità di vederli dal vivo),
Exodus (ecco l'occasione di ascoltare dal vivo i pezzi di "Persona Non Grata") e i
Testament (sempre un bel vedere e poi con Dave Lombardo alla batteria...)
Ma prima di lasciarsi
thrashinare dalle bordate sonore delle tre band californiane, sono due delle più brillanti e storiche formazioni italiane ad aprire le danze.
Gli
Skanners sfruttano appieno la mezzora messa a loro disposizione, Claudio Pisoni e soci sono ormai quarant'anni che lasciano il segno con le loro uscite discografiche ed esibizioni dal vivo, quindi non poteva essere altrimenti, e ci trascinano subito all'inferno con "
Welcome to Hell", ma poi dopo aver "
scosso un po' la nazione" ci invitano al loro "
Metal Party", nel quale loro stessi e i presenti sguazzano volentieri.
Attitudine. Qualità. Ottimi Brani.
Aggettivi che si possono tranquillamente estendere agli
Extrema, che hanno il compito di traghettarci dal Hard&Heavy degli altoatesini alle torride atmosfere Thrash che marchieranno a fuoco il resto di questa domenica bestiale. La formazione guidata dall'inossidabile
Tommy Massara (ormai l'unico componente della line-up originale) è ora fronteggiata da
Tiziano Spigno, cantante che non avevo ancora visto all'opera ma che mi convince sin dalle prime battute di "
The Call" ma anche abile a intrattenere il pubblico. Spaccano gli estratti di "
The Positive Pressure" come "
Money Talks" e quella "
This Toy" abile nel coniugare Motorhead e Thrash Metal, ma lasciano il segno anche l'autocelebrativa "
From the 80's" e la conclusiva "
Life" che già chiudeva "Tension at the Seams".
Gli
Heathen si presentano al
Luppolo in Rock senza il loro storico chitarrista, Lee Altus, indisponibile per motivi personali e sostituito per l'occasione da
Kyle Edissi (dagli Invicta) che si dimostrerà all'altezza, ma per fortuna troviamo il loro cantante
David R. White, che su "Breaking the Silence" si faceva ancora chiamare David Godfrey, un cambio di nome che all'epoca mi confuse non poco le idee. Ma ho sempre avuto ben chiaro che fosse un ottimo cantante e stasera lo scopro altrettanto bravo nel tenere il palco e certo non fiaccato dal tempo che passa e dalle lunghe pause che hanno caratterizzato un percorso musicale che gli
Heathen stasera provano a riassumere con una decina di episodi. Si parte con le mazzate delle nuove "
The Blight" e "
Blood to Be Let", ma fortunatamente non mi fanno rimpiangere l'assenza di "
Death By Hanging" e nemmeno di "
Goblin's Blade", le due canzoni che più ho ascoltato dal loro esordio.
Setlist:
The Blight
Blood To Be Let
Arrows Of Agony
Goblin’s Blade
Dying Season
Control By Chaos
Sun In My Hand
Empire Of The Blind
Death By Hanging
HypnotizedIl caldo sta finalmente iniziando ad essere meno imponente... ma sul palco invece le cose continuano a farsi sempre più serie. Inizia, infatti, la
lezione di violenza dei maestri
Exodus, anche se in realtà prima è il momento della più recente "
The Beatings Will Continue". Quanto è poi il momento di "
A Lesson in Violence" il ricordo va alla prima volta che vidi gli
Exodus, nel 1985 di supporto ai Venom e a come mi incazzai perché non suonarono "Metal Command".
Vabbè, non la suoneranno nemmeno stasera, ma la scaletta come potrete sbirciare più giù è zeppa di classici, e ce ne è per tutti i gusti. Chi manca, ma era scontato, è Lee Altus qui sostituito da Brandon Ellis (dai The Black Dahlia Murder) mentre ovviamente non mancano
Steve ‘Zetro’ Souza e tantomeno
Gary Holt che ormai gli
Exodus condividono con gli Slayer. Dietro il drum kit
Tom Hunting non si risparmia e pare essersi lasciato alle spalle i problemi di salute che lo avevano tormentato. Ammetto di aver pensato più a godermi il concerto che a pensare al report che avrei dovuto scrivere, ed anche il mio block notes è rimasto intonso, e mi sono lasciato trascinare del
valzer tossico degli
Exodus per un gran concerto che alla fine mi ha pure stupito nello scoprire come la scelta per il bis sia andata sulla cover di "
Beating Around the Bush" degli AC/DC.
Setlist:
The Beatings Will Continue (Until Morale Improves)
A Lesson in Violence
Blood In, Blood Out
The Years Of Death And Dying
And Then There Were None
Clickbait
Deathamphetamine
Blacklist
Only Death Decides
Prescribing Horror
Bonded By Blood
The Toxic Waltz
Strike Of The Beast
Beating Around The BushVisto come è andata con gli Exodus, in attesa dei
Testament recupero penna e blocco note, tuttavia quanto la band sale sul palco, c'è giusto il tempo di scrivere "
si, c'è Dave Lombardo alla batteria" che ripongo il tutto e vengo ipnotizzato dal carisma di
Chuck Billy e dalle bordate soniche che i nostri si mettono a scaraventare dagli speaker. Ok, la resa sonora non è il massimo, ma quando nella scaletta ti "tocca" ascoltare chicche come "
Practice What You Preach", "
First Strike Is Deadly" o
"Over the Wall"... beh tutto il resto è noia.
Ok, non è vero, anche i pezzi tratti dai dischi più recenti sono all'altezza dei classici, certo che al cuore non si comanda e l'accoppiata finale all'insegna di "
Into the Pit" e "
Alone in the Dark" mi fa tornare indietro nel tempo e perdere quel poco di voce che mi restava.
Il tempo è passato e gli anni hanno lasciato il segno sui tre musicisti superstiti della formazione originale, ma
Chuck Billy,
Eric Peterson e
Alex Skolnick sono sempre all'altezza del proprio passato, tanto quanto i musicisti che li accompagnano e oltre l'acclamato
Dave Lombardo non dobbiamo dimenticarci che al basso ora c'è un certo
Steve DiGiorgio.
Setlist:
Rise Up
The New Order
The Pale King
Children Of The Next Level
Practice What You Preach
WWIII
True Believer
D.N.R.
Night Of The Witch
The Formation Of Damnation
Souls Of Black
First Strike Is Deadly
Over The Wall
Into The Pit
Alone In The DarkE anche per quest'anno cala il sipario del
Luppolo in Rock, e nella mia consueta passeggiata notturna (e continuando a canticchiare "
Aloooone in the Daaaark..." per tornare nel centro di Cremona, sono già lì a pensare quali band troveremo il prossimo anno.
Perché ormai questo è un appuntamento cui non ho alcuna intenzione di mancare.
Foto a cura di Sergio Rapetti