(20 novembre 2022) Demilich + Krypts + Assumption @ Centrale Rock Pub (CO)

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Provincia:CO
Costo:non disponibile
Come se non bastasse la presenza dei soli DEMILICH ad attirare la mia attenzione, l'annuncio di KRYPTS ed ASSUMPTION a completare il bill di questo concerto che si prestava a fare la felicitá di tutti gli amanti del death metal piú oscuro mi ha portato ad una sola conclusione: una trasferta ad Erba presso l'ottimo Centrale Rock Pub per assistere allo show delle leggende del death finlandese era obbligatoria.
Visti i nomi del bill e la data del concerto che cadeva di domenica (giorno che poteva magari scoraggiare colori i quali avessero dovuto un viaggio di qualche ora per presenziare), non ero molto ottimista circa l'affluenza ed il riscontro che l'evento avrebbe ottenuto, a dispetto della caratura delle band in cartello, ma fortunatamente mi sono dovuto ricredere..ma ne riparleremo a tempo debito.

ASSUMPTION

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Il compito di aprire le danze tocca ai nostrani ASSUMPTION, freschi freschi del nuovo album "Hadean Tides" che sono certo ritroveremo in ben piú di una lista di fine anno: ero davvero ansioso di testare dal vivo la resa sonora dei nuovi brani, dopo le vibrazioni piú che positive che la band mi aveva lasciato nel lontano 2016 quando aprirono per i leggendari ESOTERIC e dopo due full-length di assoluto livello. Nonostante le 20 siano un orario inusuale per dare inizio ad un concerto, la band si presenta puntuale sul palco e senza troppi fronzoli attacca con "Oration", opener dell'ultimo album e fin da subito si capisce che la band offrirá uno spettacolo intenso nonostante la mezzoretta a disposizione: il Centrale viene travolto da un'ondata di puro doom/death metal di grande spessore, con il growl di Giorgio Trombino a sovrastare il tutto ben accompagnato dal resto del gruppo. La resa sonora é davvero ottima e permette di godere appieno delle sfumature delle canzoni, in grado di alternare momenti pachidermici ad aperture piú melodiche e sognanti. Solidissima la sezione ritmica, ben sottolineata dal basso pulsante di Claudio Troise che insieme riescono a dare maggiore profonditá ai brani. Nessuna pausa o interazione con il pubblico tra un pezzo e l'altro, solo qualche tappeto di tastiera per mantenere alta la tensione e subito si passa a "Submerged By Hadean Tides" prima di lasciare spazio a "Liberation" dall'album di esordio "Absconditus". Il locale nonostante l'ora é giá in via di riempimento ed un pubblico numeroso e partecipe si é assiepato sotto il palco per godere appieno dell'esibizione degli Assumption, che dal canto loro non si sono risparmiati ed hanno offerto una mezzoretta di musica di qualitá eccelsa che é passata fin troppo velocemente. Se qualcuno aveva bisogno di vederli dal vivo per avere la conferma che tra le mura nazionali abbiamo una grandissima e validissima band di respiro internazionale, penso proprio che l'esibizione di questa sera abbia spazzato via qualsiasi dubbio. Spero di rivederli nuovamente, magari con un po' piú tempo a disposizione.

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KRYPTS

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Sempre dalla Finlandia con furore, é ora il turno dei KRYPTS di salire sul palco per dare seguito all'ottima esibizione degli opener: il cambio di registro in termini di sonoritá é netto ma non troppo drastico, dal momento che il gruppo é certamente piú orientato al death metal ma non privo di venature doomy che lo rendono sulfureo ed asfissiante a tratti. L'ultima fatica discografica dei nostri risale a "Cadaver Circulation" del 2019 ma devo dire che il disco regge benissimo la prova del tempo ed ancora oggi suona fresco e dannatamente convincente, ed é quindi piuttosto naturale che il gruppo peschi a piene mani dalla loro release piú recente. Si parte infatti con "Sinking Transient Waters", una manata death metal che parte a spron battutto per poi proporre dei break scavezzacollo che invitano ad un headbanging feroce. La band suona compatta e decisa, e l'utilizzo tutt'altro che parco della macchina del fumo contribuisce anche ad una certa resa visiva della band che suona costantemente avvolta da una nebbia densa che ben si addice alla matrice sepolcrale del death metal dei Krypts. Se da un lato il gruppo non brilla certo per loquacitá, non interagendo in nessun modo con il pubblico e suonando un brano in fila all'altro, dall'altro non lesina certo in brutalitá e botta sonora, sorretta perfettamente dal growl catacombale e leggermente riverberato di Jukka Aho e Ville Snicker che si alternano e supportano a vicenda dietro al microfono. C'é spazio anche per materiale piú datato come "The Withering Titan" estrato da "Remnants Of Expansion", ed in generale l'alternanza tra parti piú veloci e sostenute ad altre piú lente e doomeggianti funziona molto bene dal vivo, soprattutto se il gruppo suona compatto ed affiatato come i Krypts, che possono anche contare sul supporto di un pubblico che piano piano sta riempiendo il Centrale e da sotto il palco non manca di fare sentire la propria soddisfazione e approvazione per lo spettacolo sonoro a cui sta assistendo.

DEMILICH

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Partiamo da una piccola considerazione personale: per quanto mi riguarda, "Nesphite" é un album di una bellezza ineguagliata ed ineguagliabile che andrebbe annoverato tra i grandi classici del death metal mondiale. Il fatto di aver trovato un locale come il Centrale bello pieno quando é giunto il momento di assistere allo show dei Demilich mi ha rincuorato e mi ha fatto capire che non sono l'unico ad avere una cosí alta considerazione della band, andando fortunatamente a far svanire l'idea che mi ero fatto che ci saremmo trovati in quattro gatti ad assistere ad una delle pochissime calate italiche della band, stasera alla sua seconda apparizione sul suolo italiano se non vado errato. Un altro elemento di assoluta sopresa é stato trovarmi dinnanzi un Antti Boman, chitarrista e cantante della band, in versione showman: dopo due esibizioni in cui l'interazione con i presenti é mancata del tutto (coerentemente con il tipo di concerto che é stato proposto), vedersi il robusto frontman dei Demilich fare il mattatore ed intrattenere il pubblico a suon di battute mi ha davvero stupito, laddove mi sarei aspettato di trovare un limpido esempio di nordica glacialitá. Ovviamente la scaletta era sostanzialmente obbligata e poteva riservare poche sorprese (come lo stesso Antti ha sottolineato con spontanea ironia), ma poter ascoltare dal vivo brani come "The Echo (Replacement)", "The Cry", "(Within) The Chamber of Whispering Eyes", "When the Sun Drank the Weight of Water" o "The Sixteenth Six-Tooth Son of Fourteen Four-Regional Dimensions (Still Unnamed)" é stato davvero appagante: la band infatti, supportata da una resa sonora ottima per tutta la serata, ha eseguito con grande fedeltá e precisione i brani come su disco, riuscendo a riportare dal vivo l'aura malata e schizzata dei brani che a mio avviso ad oggi rappresentano ancora un unicum nel panorama death metal e che mi fanno amare incondizionatamente i Demilich e "Nesphite". C'é spazio anche per qualche chicca dimenticata ripescata dal periodo dei demo della band (perdonatemi, non mi ricordo i titoli) cosí come per una traccia piú recente nel pieno stile del gruppo finlandese, con un pubblico che ormai riempie quasi del tutto il Centrale che apprezza moltissimo, con qualche accenno di pogo nelle prime file negli sprazzi piú tirati dei cervellotici brani che la band propone.

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Gli amplificatori si spengono e la gente piano piano si avvia verso l'uscita del locale, ed é tempo di tirare le somme: visto il bill, le mie aspettative erano alte e devo dire che sono state ampiamente ripagate. Mi ha fatto davvero piacere constatare che per quanto i nomi coinvolti fossero di nicchia, l'affluenza é stata davvero buona ed anche superiore a quello che mi ero inizialmente immaginato. Un grandissimo ringraziamento e plauso infine a Nicoló e Necrotheism Production per la disponibilitá e per il loro lavoro: negli ultimi anni sono stati in grado di portare in Italia realtá di grande spessore in ambito underground come Mortiferum, Cerebral Rot, Spectral Voice, Suffering Hour ed appunto Demilich, il mio unico rammarico é quello di non vivere sufficientemente vicino da poter presenziare ad ognugno di questi eventi. Ma sono sicuro che in futuro le nostre strade si incroceranno nuovamente.

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