Vio-Lence + Xentrix + Whiplash + Artillery, tutto in una sera sotto l'immortale icona di quel programma leggendario che era
Headbangers Ball, tramite il quale ho visto e conosciuto tantissime band, da quelle più classiche a quelle più estreme, quando l'unico canale per accedervi era la televisione, prima che MTV diventasse un'emittente per ragazzine infoiate.
Qui sotto puoi vedere il video report completo, con video shooting della serata, molte altre foto assieme ai protagonisti, il racconto di tutta l'esperienza.
Altrimenti per il report canonico prosegui pure con la lettura :)
Poco importa che non fosse prevista una data italiana per questo poker d'assi, l'occasione era pressochè irripetibile sia per una certa anzianità dei protagonisti (nonchè la mia), sia per la situazione della musica dal vivo ancora molto in bilico (le ultime tre date scandinave del tour sono state cancellate pochi giorni prima dello svolgimento a causa della bancarotta del promoter locale), sia per la presenza del cantante originale degli
Xentrix Chris Astley che ha sostituito solo per questo tour
Jay Walsh, in attesa del secondogenito. Fa piacere vedere che dopo tanti anni la band vada ancora d'accordo tanto da poter chiedere un "favore" simile e non vi nascondo che questo ha totalmente cancellato il mio disappunto per non poter vedere dal vivo
Bobby Gustafsson, separatosi poche settimane fa dai
Vio-Lence.
Aarburg è un grazioso e piccolo paesino svizzero, plumbeo quanto pulito, ed il
Musigburg è un locale davvero raccolto confortevole, di fronte alla stazione, con due piani e delle ottime birre a prezzi davvero competitivi anche per gli standard italiani (anzi, anche meno!). Ci rechiamo al locale dopo una breve visita alla cittadina elvetica verso le 19, il tempo di dare uno sguardo al merchandise che salgono sul palco gli
Artillery; la band di
Michael Stützer è ancora decisamente competitiva anche in studio, "
X" è uscito su Metal Blade l'anno scorso e da che alla voce c'è
Michael Bastholm Dahl col suo timbro più pulito e melodico trovo che la band danese abbia intrapreso una seconda giovinezza, sebbene i fasti della furia giovanile di "
Fear of Tomorrow" o "
Terror Squad" siano irripetibili.
Il buon Dahl ha un'ottima presenza scenica e si cimenta alla grande anche nelle storiche "
By Inheritance" o "
Khomaniac", l'acustica è ottima sin dall'inizio e la platea risponde immediatamente alla grande, l'entusiasmo è alle stelle sin dalle prime battute; "
The Challenge", "
Terror Squad" e "
When Death Comes" fomentano il pubblico e la band stessa, senza dubbio quella che ha cercato più l'interazione con i fan. Tre quarti d'ora di show intenso e preciso, siamo solo all'inizio e già ci pregustiamo un proseguio di concerto che sarà indimenticabile.
Tra foto, abbracci e congratulazioni agli Artillery, subito in sala tra i presenti a salutare i loro sostenitori, il quarto d'ora di cambio palco passa in un lampo ed è già la volta di
Tony Portaro e soci; da anni ormai i
Whiplash sono "roba sua" e per l'occasione è accompagnato in questo tour dall'esagitato bassista
Will Winton, che gli dà anche una bella mano dietro il microfono, e dallo scatenato
Charlie Zeleny alla batteria che è veramente una bestia, una mietitrebbia, protagonista di una prova a dir poco intensa e furiosa dietro la batteria.
Delle quattro band presenti oggi, senza alcun dubbio i Whiplash sono quelli che puntano maggiormente su impatto, potenza e velocità, senza tante concessioni a soluzioni più articolate o cambi di tempo. Il pubblico, che intanto ha riempito la sala pressochè completamente, dimostra di apprezzare dato che alla fine saranno proprio loro la band più acclamata, con ovazioni per il grande Tony che non ci aspettavamo così disinvolto alla sei corde.
La scaletta da' enorme risalto a "
Power and Pain" con "
Stage Dive", "
Spit on Your Grave", "
Last Man Alive" e "
Power Thrashing Death" a cui è destinata la conclusione dello show nel tripudio generale; non possono ovviamente mancare "
The Burning of Atlanta" e "
Walk the Plank", insieme ad "
Insult to Injury" e ben due brani dal sottovalutato "
Thrashback" ovvero "
This" e "
Killing on Monroe Street", il tutto per 55 minuti di ferocia ed esaltazione totale che congedano Tony Portaro ed i suoi ragazzi, prima dell'amichevole assalto dei fan.
Setlist
Last Man Alive
Killing on Monroe Street
The Burning of Atlanta
Insult to Injury
Sword Meet Skull, Skull Meet Sword
Walk the Plank
This
Stage Dive
Spit on Your Grave
Power Thrashing Death Altri velocissimi quindici minuti ed è la volta degli
Xentrix, non vi nascondo la mia emozione perchè "
Shattered Existence" ed il successivo "
For Whose Advantage?" rappresentano per me due dei più alti esempi di thrash metal mai incisi, insieme a dischi ben più famosi come "
Ride the Lightning" o "
The New Order".
Vedere Chris Astley così in forma, sia fisicamente sia alla chitarra e voce, è una gioia per le orecchie e per il cuore tanto che mi faccio tutto lo show (così come quello dei Vio-Lence dopo e degli Artillery prima) in primissima fila, con i gomiti appoggiati al palco.
I "vecchi"
Dennis Gasser alla batteria e
Kristian Havard alla chitarra non sembrano affatto risentire degli anni che passano, i brani sono eseguiti in maniera impeccabile a velocità più sostenuta rispetto a quella originale. Ah già, ma quali brani?
Con tutto il rispetto per due album davvero buoni come "
Bury the Pain" e "
Seven Words", gli Xentrix hanno deciso di suonare la scaletta PERFETTA, con cinque brani da "Shattered" e cinque da "Advantage": meglio di così sinceramente non si poteva fare.
Un turbinio di emozioni e di fomento, tra una "
Balance of Power", "
Crimes", "
Dark Enemy", "
Questions", "
The Human Condition", la stessa "
For Whose Advantage?", apoteosi totale su "
Reasons for Destruction" e la conclusione affidata ovviamente a "
No Compromise" dove ho perso per sempre, oltre al mio orecchio destro, la voce ed una parte del mio cuore.
Nonostante, al contrario degli Artillery, un'ìnterazione col pubblico pari a zero a parte sorrisi e ringraziamenti (
Chris Shires al basso soprannominato Mr. Smile tanta la sua felicità nel suonare) forse gli Xentrix sono stati quelli che più mi hanno impressionato per coesione e precisione, un'esibizione davvero perfetta che il pubblico ha colto, sfociando in un'ovazione per la band inglese dopo un'ora e poco più di THRASH METAL di primissimo livello, con buona pace di tutti quelli che pensano ed ascoltano solo i grandi nomi.
Setlist:
Black Embrace
Balance of Power
Questions
Reasons for Destruction
The Human Condition
Kept in the Dark
Dark Enemy
For Whose Advantage?
Crimes
No Compromise Veniamo al dunque.
Sono andato a questo concerto per loro, fortuna ha voluto che la
Continental Concerts gli abbia abbinati altri tre gruppi che amo, specie gli Xentrix, ma sarebbero bastati i
Vio-Lence per far muovere il mio pesantissimo culo.
"
Eternal Nightmare" ed "
Oppressing the Masses", al pari dei primi due della band inglese, sono tra i miei dischi thrash preferiti di sempre.
Se ci mettiamo il fatto che ho sempre avuto un'estrema ammirazione per
Sean Killian, la sua voce ed i suoi testi, e che dopo il trapianto di fegato che gli ha salvato la vita pochi anni fa, trovarmelo a 50 centimetri davanti a me in forma, con la sua timbrica uguale identica ed un carisma infinito, beh è qualcosa che ha rasentato il sogno.
Di "quei" Vio-Lence ci sono ancora ovviamente
Phil Demmel, sorrisone pure lui, e l'incredibile
Perry Strickland, uno dei batteristi più dinamici e sottovalutati dell'intera scena. A completare la lineup,
Ira Black a sostituire Gustafsson, molto simpatico e sicuramente assai più tecnico dell'ex Overkill, ed una leggenda come
Christian Olde Wolbers al basso, uno che ha suonato in dischi come "
Obsolete" ed "
Archetipe" dei
Fear Factory, forse il meno "disponibile" allo scambio col pubblico ma che alla fine del concerto ci ha omaggiato comunque di una splendida cortesia, porgendoci il suo plettro direttamente in mano.
Anche qui la setlist è eccellente, è stato proposto tutto "Eternal Nightmare" con la sola eccezione di "
Bodies on Bodies", partendo con una tripletta da brivido come "
Eternal Nightmare", "
Serial Killer" e "
Calling in the Coroner". Da "Oppressing" hanno trovato spazio "
I Profit", "
Officer Nice" e sorprendentemente "
Mentally Afflicted", peraltro una delle mie preferite, purtroppo senza la title track che avrei decisamente gradito, magari al posto di una tra "
Flesh from Bone" "
Upon Their Cross" (quest'ultima strepitosa nella sua veste live) tratte dal loro ultimo EP "
Let the World Burn".
Ovviamente a chiudere il loro capolavoro "
World in a World", con un moshpit impazzito e tutti gli onori per loro e per gli altri tre gruppi che stasera hanno celebrato una serata davvero memorabile per chi c'era ed impresso nella mente e nel cuore del sottoscritto uno dei più bei concerti che abbia mai visto in 35 anni di militanza metallica.
Si ritorna in Italia con quella sensazione di nostalgia che si ha dopo tre settimane di vacanze estive ed invece sono passate solo 24 ore ma l'esperienza vissuta al Musigburg rimarrà scolpita nel mio animo per tutta la vita.
Si ringrazia
Niklas della
Continental Concerts e
SkiD Vanvoorden per la deliziosa accoglienza e per la collaborazione nella realizzazione di questo live report.