L'ultimo mese del 2022 è iniziato con il botto visto che il cartellone proponeva uno dei concerti più attesi dagli amanti del death melodico di Goteborg: i padrini
At the Gates a supportare gli
In Flames di
Anders Fridèn all'Alcatraz di Milano.
A completare il bill altre due band svedesi: gli
Orbit Culture e gli
Imminence per una serata che si preannunciava rovente a dispetto delle temperature decisamente rigide del capoluogo lombardo.
A dispetto del traffico da manicomio siamo riusciti ad arrivare in tempo e non perderci nemmeno una nota ma - detto questo - mi sia consentito un inciso polemico: un live in una venue situata praticamente in centro città non può iniziare alle 18,20 se si vuole realmente dare la possibilità alle band meno note di ritagliarsi una fetta di notorietà crescente...
Detto questo alle 18,30 il quartetto capitanato da
Niklas Karlsson dava il calcio d'inizio alla serata e, dato il poco tempo a disposizione, infilava i cinque pezzi previsti senza troppi preamboli.
Il death melodico appena sporcato da inflessioni groove proposto ha incontrato subito il favore dei presenti grazie soprattutto all'immediatezza di brani quali "
Vultures of North" o "
Strangler" ed alla buona capacità di tenere il palco del chitarrista e cantante del combo.
Con "
Saw" tratto dall'EP "
Redfog" termina l'esibizione degli
Orbit Culture che hanno sicuramente dato l'avvio alla serata nel migliore dei modi.
ORBIT CULTURE setlist:
Vultures of North
North Star of Nija
Strangler
Carvings
Saw Un veloce cambio di scenografia (eufemismo: in pratica è stato sostituito il telo con logo e nome della band...) ed è la volta degli
Imminence dare il via al loro show.
Non avendoli mai sentiti (confesso) prima ero curioso di scoprirli, soprattutto dopo aver visto il bizzarro look del frontman
Eddie Berg apparso con camicia e bretelle ma soprattutto armato di violino (!).
Niente da dire sulla capacità di tenere il palco, sulla bravura dei cinque ragazzi e sulla insolita presenza del violino in una proposta metalcore ma non è decisamente la mia tazza di thè.
Conta poco però il mio giudizio sul genere musicale, gli Imminence grazie alla setlist proposta hanno sicuramente convinto la parte di pubblico più giovane ed energica, e ben predisposto anche i più smaliziati al "piatto forte" della serata che stava per essere servito sul palco.
IMMINENCE setlist:
I Am Become a Name…
Ghost
The Sickness
Erase
Chasing Shadows
Paralyzed
∞
Heaven in Hiding
TemptationLuci spente.
Pubblico - ormai numeroso - in attesa fremente.
Band sul palco.
"
Spectre of Extinction" rompe il silenzio e Milano dà il bentornato agli
At The Gates, una band a cui tutti noi che amiamo il death melodico svedese dobbiamo qualcosa.
Tomas Lindberg non avrà più la voce di qualche anno fa ma quando urla l'anthemico "
Go!" che dà il via a "
Slaughter of the Soul" tutte le anime dei presenti si esaltano con lui!
La scaletta dei nostri è "furba" il giusto e lascia spazio al capolavoro della band con ben 4 brani (sui 10 totali!); oltre alla citata titletrack gli
At The Gates infiammano la platea con "
Cold", "
Under a Serpent Sun" e naturalmente con l'immortale "
Blinded By Fear".
C'è bisogno di dire in che condizioni di esaltazioni fosse l'Alcatraz durante queste pietre miliari?
Ecco, vi lascio immaginare.
Gli altri brani dello spettacolo della band pescano soprattutto da "
At War With Reality", snobbando l'ultimo disco "
The Nightmare of Being" rappresentato solamente dall'opener del concerto.
Mi è rimasto il rammarico di averli visti per soli 40 minuti, un tempo davvero troppo esiguo per un gruppo così fondamentale per il genere.
Pazienza...ci consoleremo a breve con gli
In Flames!
AT THE GATES setlist:
Spectre of Extinction
Slaughter Of The Soul
At War With Reality
Intro Der Widerstand
To Drink From the Night Itself
Cold
Under A Serpent Sun
Heroes and Tombs
Intro El Altar Del Dios Desconocido
Death and the Labyrinth
Blinded By Fear
The Night EternalL'Alcatraz è ormai praticamente pieno, pronto ad accogliere una band che -amata o odiata- ha sempre saputo catalizzare l'interesse del pubblico della musica pesante.
Piccola digressione personale:
se avrò la possibilità di recensire il nuovo disco degli
In Flames "
Foregone" annunciato in uscita a febbraio, vi racconterò il mio rapporto con la band di
Anders Fridèn.
Pronti, via ed è "
The Grand Deceiver", uno dei singoli presentati in anteprima dal nuovo album a dare il via allo spettacolo del sestetto di Goteborg.
La band è in forma impeccabile, una vera macchina da battaglia, ed
Anders dà il massimo sia come vocalist che come animale da palcoscenico, tra battute, interazioni scherzose con il pubblico e considerazioni personali.
“
Per una band è facile fare un disco e andare in tour, poi fare un altro disco e andare in tour, e aspettarsi sempre che il pubblico sia lì a riempire i concerti. Era la nostra routine. Ma poi, per due anni, voi non c’eravate più, non c’era più nessuno là fuori. Ora siamo tornati noi e siete tornati anche voi, questa sera riempite il club e questo significa tanto per noi, significa tutto.”
"
E grazie anche al pubblico italiano,tra i primi a credere negli In Flames, decenni fa".
D'incanto torno a più di 20 anni fa e gli "
Infiammati" fanno altrettanto non risparmiando una stilla di sudore: d'altronde quando rovesci sul pubblico QUESTO poker di brani
"Behind Space"
"Graveland"
"The Hive
"Colony"poi potresti anche smettere, chiudere tutto e raccogliere i dovuti ringraziamenti.
Gli
In Flames invece proseguono tra vecchi e nuovi brani per la gioia di fan di primo pelo e affezionati navigati, chiudendo un'esibizione terremotante con "
Take This Life" e lasciando il palco tra gli applausi e le urla di ringraziamento di TUTTI, MA PROPRIO TUTTI I PRESENTI!
Esco dall'Alcatraz, non sento più il freddo, il traffico non esiste, ho 24 anni e canticchio tra le labbra:
"
We should have been
So much more by now
Too dead inside
To even know the guilt"
IN FLAMES setlist:
The Great Deceiver
Pinball Map
Cloud Connected
Behind Space
Graveland
The Hive
Colony
Only For The Weak
Leeches
Foregone Pt. 1
Wallflower
State Of Slow Decay
Alias
The Mirror’s Truth
I Am Above
Take This LifeSi ringraziano
VERTIGO HARD SOUNDS ed
ALCATRAZ MILANO per l'organizzazione dell'evento.