Negli ultimi tempi il black metal sta tornando sempre più in auge e Milano, dopo il concerto monstre di Emperor + Mahyem + Necromass di dicembre, offre una due giorni denominata
Black Over Milan al Legend.
Vedendo chi sarà l'headliner della seconda giornata (
Batushka versione del cantante), la salto a piedi pari. Già visti e francamente basta una volta.
Mi sono fiondato subito sulla prima, dato che i
Gorgoroth sono, piaccia o meno, una leggenda del black metal. A differenza di molti altri gruppi black, penso ai
Marduk, ai
Dark Funeral ed ai
Mayhem, per citare quelli più famosi ancora in attività, le apparizioni live sono più limitate e il fatto che abbiano deciso di intraprendere questo minitour in giro per l'Europa era un'occasione da non perdere.
Io e Tiziana ci rechiamo al locale di buon ora, accompagnati dalla pioggia e da già una discreta presenza di pubblico. Tempo di foraggiarci lo stomaco con cibo e birra e ci fiondiamo nell'area concerti.
Siamo qua essenzialmente per il combo norvegese, gli altri gruppi non erano fra le nostre priorità ma ce li godremo tutti lo stesso.
I
Tyrmfar sono un ensemble svizzero, dedito a un certo death/black melodico. Nella mezz'ora a loro disposizione hanno caricato a dovere i già presenti con una buona dose di energia. Prestazione più che dignitosa, suoni decenti e pubblico che ha apprezzato.
Dopo di loro è la volta dei francesi
Hats Barn. Questi tizi sono un gruppo prettamente black, che tratta tematiche come guerra e genocidi vari. Figura di rilievo il cantante, tale
Psycho, che già dal nome si può capire che genere di performance possa offrire. Si dimena sul palco con atteggiamenti proprio da psicopatico, in mezzo ad una cacofonia di suoni dove per le prime 2/3 canzoni non si capiva un cazzo a parte la voce che sembrava quella di un animale squartato. Continuando la resa sonora è migliorata e parte del pubblico ha sicuramente apprezzato. Io, boh...molta scena, ma musicalmente non mi hanno detto granchè. Tiziana è stata anche più lapidaria, ma non posso farcire il report di parolacce :-)
Cambio palco ed entrano in campo i
Doodswens, dall'Olanda. Fino all'anno scorso avrei detto le Doodswens, dato che inizialmente erano un duo femminile. Della line up originale è rimasta solo la giovane batterista
Inge Van der Zon, affiancata da due nuovi membri maschili (detta così è una visione un po' da film porno ma tant'è). La chitarrista
Faukje van Burg ha lasciato il gruppo mesi fa, pare per un burnout notevole. Noi li abbiamo visti a fine 2021, quando erano di supporto al tour dei Marduk e l'impressione è quella di un gruppo black che produce un muro sonoro massiccio e compatto, dove comunque l'originalità non regna sovrana. Quaranta minuti godibili con l'arena concerti già bella piena in attesa dei Gorgoroth.
Chi frequenta il Legend sa che il locale non è molto grande e quando è pieno potrà contenere al massimo 300 persone.
Quando iniziano a suonare Infernus & co. la capienza è al limite.
Un'ora scarsa di concerto senza un attimo di pausa, pezzi mai annunciati da
Hoest, cantante dei
Taake che accompagna i Gorgoroth per queste date, a parte se non ricordo male la terrificante "
Unchain my Heart".
Un cantante che non ha il carisma di
Pest o di
Gaahl ma dotato di un'ottima presenza scenica (con tanto di asta del microfono usata quasi come una lancia) e un vero screamer black, come del resto ha sempre dimostrato nel suo gruppo.
Tutti affiatati, una vera macchina da guerra.
Infernus è un leader silenzioso e poco appariscente, ma dotato di un riffing efficace,
Asklund è un batterista mostruoso e ha suonato in passato con autentiche istituzioni come
Dissection e
Dark Funeral, anche gli altri due musicisti erano belli in palla.
Nessun bis e poca interazione col pubblico. Un vero concerto black insomma.
Al termine ce ne andiamo soddisfatti e contenti, come tutto il numeroso pubblico presente.
Alla prossima!
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