Mi ripresento al Parco delle Ex Colonie Padane non solo forgiato dalle mazzate da parte del Metal teutonico di Doro Pesch che ha chiuso la prima giornata, ma anche ritemprato da qualche ora a bordo della piscina comunale di una sempre accogliente Cremona. Pertanto, l'attesa passata ai vari stand che accompagnano l'evento musicale scorre via veloce.
Tanto quando l'Heavy Metal degli
Scala Mercalli, deputati ad aprire le ostilità. E chi meglio di loro, appassionati di Storia, e che per l'occasione indossano delle divise della Grande Guerra. Da veri eroi per il coraggio di indossare quelle pesanti giubbe sotto il sole battente, anche se via via se le sfilano con
Sergio Ciccoli, da sempre cuore pulsante della band, a cedere per ultimo.
Con un anno di ritardo, come ci ricorda il cantante
Christian Bartolacci, finalmente gli
Scala Mercalli possono scuotere il Luppolo con il loro roccioso Heavy Metal old school, mai banale, ne musicalmente e tantomeno a livello di testi. L'avvio di "
The 1000 (Calatafimi Battle)" è tellurico sotto i colpi assestati da
Ciccoli, e gli
Scala Mercalii non mancheranno di "
Be Strong" per tutta la mezzora a loro disposizione, sino alla conclusiva e nuova di zecca "
Ace of Aces".
Al termine del loro set non hanno alcuna esitazione nel cannoneggiarci dal palco, ma se il proiettile era di gomma... la loro anima è di vero metallo.
Per quest'anno non cambiare… stesso palco stessa band.
Gli
Ancillotti, tornano sul luogo del delitto dopo quattro anni, ma il tempo sembra essersi fermato, dato che
Bud Ancillotti e soci sono qui con la stessa potenza ed energia, al più con un paio di brani nuovi, come "
Revolution" e "
Broken Arrow" tratti dal più recente "Hell on Earth" che hanno supportato con un intenso tour nel quale si incastra anche il loro appuntamento al Luppolo. Come più volte ci ricorda il loro imponente frontman,
Bid Ancillotti,
Brian Ancillotti e
Ciano Toscani sono una vera famiglia (e in effetti,
Brian è figlio di
Bud e
Bid ne è il fratello) dedita all'Heavy Metal, e anche stasera lo tributano con un finale ad alto tasso energetico, andando a recuperare dal loro album d'esordio in rapida successione "
Bang Your Head", "
Legacy of Rock" e il brano testamento "
Warrior" che da l'ultimo scossone a tutti i metalhead che si affollano sotto il loro palco.
"
Into the Dark Night Warriors Come..." e allora ci rivediamo alla prossima occasione, e chi lo sa che non possa essere nuovamente al Luppolo.
La seconda giornata del
Luppolo In Rock, quella dedicata al Metal più tradizionale, vede come primi ospiti internazionali i britannici
Threshold. Fin dalle prima battute si possono udire suoni pressoché perfetti, ad evidenziare le doti musicali di questi cinque lord inglesi che capitanati dai veterani
Karl Groom alla chitarra e
Richard West alle tastiere si apprestano a profondere una dose di prog metal che manderà in estasi i numerosi fans accorsi. Ad aprire le danze due estratti dall'album "Dividing Lines" ovvero "
Hunted" e la lunga "
The Domino Effect" in cui il cantante
Morgan Glynn si alterna tra cantato e chitarra ritmica a supporto del maestro
Groom il quale sarà il protagonista con una prova a dir poco fenomenale alla sei corde. A seguire l'acclamata "
Mission Profile" tratta dal vero capolavoro della band "Subsurface" del 2004. quando la band era capitanata dal compianto vocalist Andrew "Mac" Mcdermott, inutile dire che il pubblico è andato in delirio su questo pezzo.
La band poi tributa gli auguri di buon compleanno al drummer
Johanne James, facendo intonare al pubblico una simpatica "
happy birthday to you", che il simpatico batterista sembra apprezzare molto. Il concerto fila via liscio fino alle conclusive "
King of Nothing" e "
Small Dark Lines" tratte dal periodo più recente della band chiudendo in maniera trionfale il concerto di una delle band più sottovalutate del panorama metal odierno.
I
Threshold escono tra gli applausi preparando il terreno per i Raven e per gli headliner della serata Saxon.
Report Threshold a cura di Davide Dade Avigo
Dopo la proposta elegante e controllata dei Threshold tocca alle vecchie glorie
Raven spezzare le catene all'insegna di quel sound ruvido ed energico Athletic Rock che
John e
Mark Gallagher hanno messo su sin dal 1974, celebrando la N.W.O.B.H.M. con una lunga lista di EP e LP, alcuni più riusciti di altri. Tra questi quel "All for One" che viene omaggiano dal telone che fa da sfondo all'esecuzione dei tre musicisti, in quanto a dare la botta a brani come "
Take Control" o "
Hell Patrol" c'è il batterista statunitense
Mike Heller. Con i
Raven scatta l'effetto nostalgia, il tempo passa per tutti ma i fratelli
Gallagher sembrano averne risentito ben poco (vabbè... che saranno mai qualche chilo in più e qualche capello in meno!), scorrazzando come indemoniati sul palco, e per farlo
John ha utilizzato un microfono con cuffia, che forse un po' lo ha penalizzato. Non che i
Raven siano mai stati dei virtuosi, dato che hanno sempre badato più al sodo, eppure nel corso di "
Rock Until You Drop" dopo l'inevitabile sing-along,
Mark si è piazzato a centro palco per un assolo di chitarra tanto demodé quanto vigoroso. I
Raven non si smentiscono e non pagano pegno neppure passando da classici come "
Rock until You Drop" o quelle "
Seek and Destroy" o "
Break the Chain", entrambe tratte dal già citato "All for One", a episodi più recenti come "
Top of the Mountain" tratta da "Metal City" o "
Surf the Tsunami" dal nuovissimo (è uscito solo a giugno) "All Hell's Breaking Loose".
Questi non vogliono mollare. Che siano d'esempio per tutti: "
You've Gotta Rock... Rock until You Drop!"
Gli organizzatori del
Luppolo per chiudere il Day 2 hanno fatto le cose in grande, portando a Cremona un'altra vecchia gloria dalla Terra d'Albione, nientemeno che i
Saxon.
Poi, certo che definirli "glorie" è corretto, ma l'aggettivo "vecchie"
Biff Byford e compagni me lo schiaffano sui denti sin dall'opener "
Carpe Diem", visto che stasera i
Saxon sono carichi e in palla.
Addirittura, a luci spente e mentre si stanno accingendo ad iniziare le danze, il bassista
Nibbs Carter è già lì che fa headbanging come se non ci fosse un domani. Già, ogni volta che vedo i
Saxon dal vivo non posso che rimanere impressionato dall'energia e dalla passione che
Carter sprigiona sul palco, secondo in questo (al cuor non si comanda...) solo a Steve Harris. Sul palco, se alla destra di
Biff troviamo il solito
Doug Scarratt e alle loro spalle il batterista
Nigel Glocker (che ha addobbato la sua batteria con un tricolore), ecco che dall'altro lato spunta
Brian Tatler dei Diamond Head, che ha sostituito per le date live Paul Quinn.
Tanta qualità, esperienza e carisma a favore dei
Saxon, che però non si accontentano di fare il compitino e danno vita ad un grande concerto, passando dai brani storici, a quelli più recenti, senza dimenticarsi dei classici dei classici, quelli che non possono mancare, e come vedremo NON mancheranno.
Biff ha sempre quel mood compassato da Lord prestato al Metal, imponente come figura e come voce, e dopo "
Carpe Diem" è già il momento di un primo salto nel passato, ecco "
Motorcycle Man" con tanto di fischi da parte del carismatico frontman, prima di ritornare al presente con "
Age of Steam", da qui in poi è un tributo alla storia dei
Saxon, "
Power and the Glory", "
Dallas 1 PM" (adoro sto pezzo!!), "
Heavy Metal Thunder", "
Strong Arm of the Law" e "
Crusader" (Biff chiede al pubblico:
volete "Ride Like the Wind" o "Crusader"? E ha vinto quest'ultima a mani basse). Dopo "
Wheels of Steel" (durante la quale
Biff tira fuori uno smartphone dal pastrano che indossa e fa un video al pubblico) le luci si spengono e ci si prepara per i bis, che a sorpresa attaccano con una invero efficace e coinvolgente "
The Pilgrimage", poi arrivano i pezzi da novanta, prima con "
747 (Strangers in the Night)", poi dopo che
Scarratt ha indossato un liso giubbotto di jeans, non potevano che proporci "
Denim and Leather", quindi si chiude una grande serata con "
Princess of the Night".
E posso dirmi contento e soddisfatto.
"
Denim and Leather... Brought Us All Together!"
Setlist:
01. Carpe Diem (Seize The Day)
02. Motorcycle Man
03. Age Of Steam
04. Power And The Glory
05. Dambusters
06. Dallas 1 PM
07. Heavy Metal Thunder
08. Metalhead
09. Sacrifice
10. Crusader
11. Strong Arm Of The Law
12. Solid Ball Of Rock
13. And The Bands Played On
14. Wheels Of Steel
15. The Pilgrimage
16. 747 (Strangers In The Night)
17. Denim And Leather
[I]Foto di Sergio Rapetti