Cosa c'è di meglio di un concerto di death metal vecchia scuola un martedì sera con temperature oltre i 30 gradi ancora dopo le 20?
Probabilmente un elenco infinito di alternative, ma sì sa, alla passione non si comanda e quindi mi sono recato allo
Slaughter Club di Paderno Dugnano a vedere i
Massacre, nell'unica data italiana prevista nel loro estenuante tour europeo.
Ad accompagnare il combo floridiano, gli svedesi
Methane. E per la data italiana ci sono anche i nostrani
Necrosy e
Putridity.
I cancelli aprono alle 20 e alle 20.15 iniziano i
Methane, davanti a 30 persone a dir tanto. Onesto e muscolare thrash metal da loro proposto nella mezz'ora a disposizione. Ricordo con piacere un gruppo di ragazzini adolescenti che sono arrivati all'inizio e si sono prodotti in un furioso headbanging durante la loro esibizione. Magari fra qualche anno ci sarà anche mio figlio, a scapocciare :-)
Prima dei Necrosy mi riempio lo stomaco e prosciugo una birra. Caldo insopportabile anche dentro il club, nonostante 6 ventilatori funzionanti.
I nostrani
Necrosy sono fautori di un death metal piuttosto tecnico e mi sono piaciuti parecchio, menzione particolare per il cantante Luis (al confronto i capelli di
Chris Barnes fanno un baffo) e per la chitarrista Francesca, ma anche Christian dietro le pelli e Sirius ci hanno dato dentro. Pezzo che mi è rimasto più imbresso "
Abstract Vortex", dal loro full length "
Perdition". Bravi davvero.
Dopo di loro salgono sul palco i
Putridity. Suonano meno di mezz'ora, avendo iniziato con quasi 20 minuti di ritardo. Problemi tecnici e il tuttofare dei Massacre che sale sul palco stizzito...boh...io non sono amante del brutal death metal tendente alla slamming e al gore e quindi non sarei obiettivo, ma francamente non mi hanno preso. Tecnicamente nulla da dre, perchè è un genere che richiede una certa preparazione (e loro ne hanno da vendere) ma mi sembravano pezzi tutti uguali.
Dopo di loro entrano le leggende del metal underground floridiano, i
Massacre. Non c'è più
Rick Rozz ad accompagnare
Kam Lee in questa nuova avventura, ma tutta la nuova truppa composta da turnisti live (fra cui spiccano due componenti dei
Druid Lord, ossia il bassista
Toni Blakk e il batterista
Elden Santos) ha fatto il proprio sporco lavoro.
Un'ora scarsa di massiccio e marcio death metal di stampo floridiano e divertimento a mille. Buoni suoni (a differenza ad esempio dei Methane, dove il volume era ad un livello insopportabile) e pezzi tratti dal masterpiece "
From Beyond" ma anche dal più recente "
Resurgence".
Alla fine ho avuto anche il piacere di salutare Kam e fargli i complimenti.
Per il centinaio di presenti, una serata sicuramente piacevole anche se torrida. Per me, vicino alle 53 primavere, un'ulteriore conferma che questi sono ormai gli eventi che prediligo.
Certo, se capita un festival o un concerto non a dimensioni ipertrofiche e con gruppi che mi piacciono ci vado, ma i concerti di nicchia sono ormai più alla mia portata.
Alla prossima.
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