(09 settembre 2023) MEH SUFF 2023 @ Huttikon (Svizzera)

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MEH SUFF 2023
seconda giornata (9 settembre 2023)

Seconda giornata del Meh Suff Festival che inizia puntualmente alle 13. Sole e bella giornata anche oggi.
Le prime 3 bands sono tutte svizzere.

Iniziano i Blutspiel, con cui ho pranzato il giorno prima manco sapendo chi fossero :-). Autori di un unico album dello scorso anno, propongono un thrash/death piacevole e onesto ma nulla più.

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Dopo di loro passiamo a qualcosa di più putrido con gli Amputate (già il nome...) fautori di un death gore bello marcio. anche se residenti in Svizzera, la band proviene dal Portogallo, il bassista additìrittura dal Brasile. Carriera ultradecennale con 2 album all'attivo. Una bella carneficina in attesa di uno dei gruppi che più ero curioso di veder nella seconda giornata.

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Cambio di palco ed ecco apparire i terrificanti Malphas. Provenienti da Losanna, i nostri propongono un black metal vecchio stampo con una violenza sonora devastante. Attivi da quasi un decennio e autori di 3 album ed un EP, hanno dalla loro un'attiività concertistica nell'underground numericamente importante che ha permesso loro di produrre performances di livello. Per l'occasione erano ancora accompagnati alle vocals dalla turnista A. Tlemati, all'ultima esibizione con loro.
Ecco, a mio giudizio, con lei che ha deciso di andarsene per scelte personali dopo questa ultima esibizione, i Malphas perdono molto. Una voce demoniaca ed una presenza scenica inquietante che ha fatto dell'esibizione dei Malphas la più violenta di tutto il festival.

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A seguire i Brutal Sphincter, che sono l'opposto dei Malphas. Il gruppo belga infatti propone un brutal death/goregrind scemo e ignorante. Veramente divertenti, circle pit proposto e fatto lungo tutta l'area del festival, cantanti che emettono suoni che sono un incrocio fra lavabi intasati e frullatrici impazzite. Talmente imprevedibili che a un certo punto fanno fare un circle pit solo femminile suonando "The Art of Squirting". :-)

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Dopo cotanta carneficina, mi godo i Legion of the Damned in posizione defilata. Gli olandesi propongono un death/thrash potente e coinvolgente. Autori di otto album e di perfomance dal vivo anche in festival di caratura maggiore di questo, il pubblico li ha molto apprezzati e sostenuti Personalmente, essendo in mezzo ai due gruppi che più mi interessavano oltre alla performance delirante del gruppo che li ha preceduti, li ho seguiti poco.

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Dopo di loro e prima di riprendere l'auto per tornare in Italia, mi sono goduto a bordo palco i Melechesh. Visti anni fa a Paderno Dugnano di spalla ai Belphegor, volevo fortemente rivederli. Provenienti da Israele, da dove sono fuggiti per le tematiche trattate e l'oppoiszione del fondamentalismo ebraico, ma accasati in Olanda, i nostri in sei album molto apprezzati da critica e pubblico propongono un death/black con influenze folk del medio oriente. Performance spettacolare con le devastanti "Ladders to Sumeria" e "Rebirth of the Nemesis". Il leader Ashmedi nel durante del concerto ha chiesto ai fan di aiutare la band per la pubblicazione del settimo anno tramite crowdfunding, dato che a quanto pare la loro label li ha al momento scaricati. Vedremo se ci sarà un seguito. Prestazione impeccabile e volumi ottimi.

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Al termine della loro esibizione esco dall'area del festival un po' provato ma sinceramente soddisfatto, sia per la proposta musicale offerta sia per l'organizzazione impeccabile.
Se possibile, ci tornerò anche il prossimo anno.

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Report a cura di Matt Falco

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