Sabato 23 settembre e Domenica 24 tra Treviso e Venezia
Go Down e Trivel hanno organizzato una doppietta di concerti impregnati di quel fascino tutto tipicamente underground fatto di nomi di culto, posti che non sono i soliti locali noti e quell’alone di mistero che pervade il tutto.
Situazioni fatte da appassionati per appassionati, letteralmente e di cui vale veramente la pena parlare e senza troppe menate, comincio.

The Secret + Slug Gore & Guest @ Altroquando (TV)
Il Veneto ha una scena vivace e scoppiettante nonostante le luci e ombre che ci sono e questa data ne è una delle tante dimostrazioni.
Cimitero (Raw Punk) e Jahbulong (Stoner/Doom) inizialmente previsti ora sono dispersi: che sia colpa del maltempo che ha imperversato nell'alto veneto?
Tra grandine, pioggia e bombe d'acqua c’è stato da divertirsi in alcuni punti durante il viaggio di andata
.
Ma poi si arriva alla terra promessa del riff, alla Trattoria Altroquando, ti rendi conto che va tutto bene e sei felice.
E anche durante questo sabato la mia amata "Woodstock veneta" ha dato spettacolo:



- Percossa Fossile già dal nome mi stavano simpatici e niente, se a livello vocale sono molto naif, beh, a livello strumentale sono di tutt’altra pasta!
Cambi di ritmo, fantasia e dinamismo, assoli e pure qualche accenno Funk, ma quante belle idee!
Davvero molto stimolanti tra riffs Punk e strutture Progressive si va verso un Crossover destabilizzante che può portare a cose molto interessanti se ben sviluppate. Chissà che questi padovani continuino e si migliorino.
Mi hanno ricordato per certi versi i Mr. Bungle.

- Thysia, altra band veneta, questo giro da Treviso e dintorni, che è dedita ad un Black Metal un po' meno scandinavo ma non per questo più mediterraneo (come fatto invece da Inchiuvatu o Rotting Christ).
Black Metal sospeso tra vecchia e nuova scuola, che vede un lavoro chitarristico molto più sviluppato rispetto a quella che è la media del genere.
Atmosfere da chiesa sconsacrata, da rivedere visto che siamo ben lontani da certa mediocrità di tante, troppe copie carbone.



- Slug Gore: è tipo l'ottava volta che vedo questi Death/grinders e su queste pagine virtuali ve ne ho già parlato con toni molto positivi, quindi che vi devo dire ancora?
Che la lasagna con zucchine, provola e pesto era davvero sublime, con una bellissima crosticina esterna e con un cuore cremoso ed avvolgente. Solo un piccolo appunto: magari avrei cotto da parte del zucchine e poi messe dentro, così da renderle più morbide. Comunque una ricetta goduriosa.
Scherzi a parte, aggiungo un piccolo aneddoto: durante la serata ho conosciuto un ragazzo di 16 anni che grazie agli Slug Gore, al suo secondo concerto si è visto i The Secret (e al primo i Fulci e i Brujeria).
Per me è impossibile non voler bene a Poldo, Danny Metal e soci visto che avvicinano molti ragazzi/ragazzini a queste realtà!



- The Secret: atmosfere sulfuree tra nebbiolina e luci rosse, volumella a manetta che faceva vibrare il pavimento durante le parti più distorte o i suoni più diretti che ti entravano nelle budella.
Il miracolo è che un suono così caotico sia al tempo stesso ipnotico, tra Grindcore irruento, oscurità Black Metal e vischiosità Sludge, i triestini hanno avuto pure la benedizione della Southern Lord Records!
Ed il mantra sonoro dei friulani si è concluso, una litania sonica nera come la morte, nella quale non c’è nessuna speranza per tutti noi.
Sì, il quartetto nostrano porta realmente l’inferno sulla terra quando sono sopra le assi di un palco, come fatto durante il VEHC 2023 (di cui colpevolmente non ho scritto nulla).



Insomma, per l’ennesima volta questo sperduto angolo della marca trevigiana ha regalato gioie, emozioni e soddisfazione.
PS certo che se qualcuno si è fatto intimorire da due gocce di pioggia, non merita veramente niente, eh? Piove acqua, mica piscio o acido muriatico!



24/09 – Escuela Grind (New England, USA) + Restos Humanos @ Garage Guinguette Baladin

I live domenicali hanno sempre un’atmosfera molto particolare, c’è un qualcosa di velatamente romantico e al tempo stesso malinconico nell’aria: finisce il weekend e il giorno dopo si torna a lavorare o a scuola, in una metaforica staffetta che dalla baldoria del sabato viene passata alla routine di tutti i giorni…
Durante la pandemia si parlava addirittura di fare live pomeridiani, cosa che poi puntualmente non si è fatta.

In questo Pub piccino picciò di San Donà di Piave, il Garage Guinguette Baladin, si è piazzato una doppietta da “two shot, two kills”.
Il motto della serata può essere riassunto con un “Blast Beat propaganda”, ma anche “Tupa Tupa for life” non è assolutamente fuori luogo:

- Restos Humanos è una band italo-colombiana tornata di recente con un cambio di formazione ed un nuovo lavoro in studio. Dal vivo, come già avevo sperimentato in quel di Schio (in compagnia di Dead Chasm e Purtenance al CS Arcadia) sono parecchio convincenti e il loro Deathgrind è molto solido e muscolare.
Qualche problema tecnico c’è stato, ma poco importa.
Il loro batterista comunque insegna che sì, i blast beat sono belli, ma i tupa tupa lo sono ancora di più e se si alternano bene, è uno spettacolo sconquassante.
Fateli suonare più spesso!



- Di contro, Escuela Grind ha dimostrato chiaramente come non solo sia possibile pogare senza troppe storie in un locale di mezzo metro quadrato, ma che è pure possibile far volare la gente in uno spazio così angusto!
Il quartetto non è qui per cazzeggiare ed ha una grande, grandissima intensità che piglia subito bene e che trasforma tutto questo in una bellissima situazione.
Dimostrazione di come unire Punk HC, Powerviolence e Death Metal per fare un Grind al passo con i tempi, senza però snaturarlo.
Scommetto poi che agli Escuela Grind il pubblico italiano dia sempre grandi soddisfazioni visto il livello di entusiasmo e partecipazione.



Una botta di vita che può solo far bene!
E alla fine ok il divertimento e il non prendersi troppo sul serio, ma il gruppo, con il suo messaggio finale ha voluto ribadire che sono impegnati su determinati fronti, a voi quindi scegliere da che parte stare.



Serata per pochi intimi, con una presa bene generale che ha portato bands e pubblico ad avere un reciproco scambio di energie positive ed è questo ciò che realmente conta.

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