Unica data italiana per il tour intrapreso nel 2024 dai padri del grindcore.
Ad accompagnarli le leggende underground del death metal, i
Master, gli statunitensi
Primitive Man ed i
Wormrot da Singapore.
Arrivo allo Slaughter in ritardo per motivi di lavoro con i
Wormrot che hanno già iniziato.
Pressocché sconosciuti da noi hanno comunque un discreto seguito a livello mondiale anche se la loro carriera, dopo la dipartita del loro cantante storico,
Arif Suhaimi, ha subito qualche contraccolpo.
Suoni violentissimi di puro grind anche se sul palco si presentano senza bassista. Prestazione molto energica, anche se i nostri non propongono nulla di nuovo a livello di sonorità violente.
I presenti hanno molto apprezzato l'attitudine e la proposta che i Wormrot hanno sciorinato sul palco. Non chiedetemi i nomi dei pezzi eseguiti perchè non li so :-)
Lineup
Gabriel Dubko – voce
Nurrasyid “Rasyid” Juraimi – chitarra
Vijesh Ghariwala – batteria Dopo di loro arriva un mattone allucinante a nome
Primitive Man.
Passiamo da un grindcore spacca meningi a un doom lento e pesante.
Durante la loro esibizione sono uscito a farmi una birra perchè i suoni erano decisamente alti, assordanti e ripetuti, accompagnati da urla che ho reputato fastidiose per tutta l'esibizione.
Ok, avrete capito che la loro proposta musicale non è la mia tazza di tè e quindi non esprimo giudizi in merito alla loro esibizione. Posso solo constatare che mi sembravano un po' fuori contesto rispetto alla proposta musicale della serata. Chi, come il sottoscritto, si aspetta solitamente da un concerto metal un po' di divertimento e rilassamento dopo una giornata di lavoro, non può subire una mezz'ora di suoni angoscianti che ti fanno arrivare la mano alla fondina della pistola.
Anche qua non chiedetemi i pezzi eseguiti perché non ne ho idea.
Lineup
Ethan Lee McCarthy – voce, chitarra
Jon Campos – basso
Joe Linden – batteria La serata si risolleva decisamente con la presenza sul palco dei
Master. Non era mia intenzione presenziare a questa data ma, quando ho saputo che
Paul Speckmann e soci erano subentrati ai Biermacht, non ho avuto dubbi. Autentica leggenda del death metal statunitense Paul è una delle persone più genuine ed umili che abbia mai incontrato in 35 anni di metal gigs.
Sempre al banchetto del merchandise, sempre disponibile a una foto, a una breve chiacchierata. Una persona squisita. Quando sale sul palco si trasforma e lì esplode tutta la sua rabbia, la sua attitudine e la sua grinta. Tutti aspetti che riassumono 40 anni di carriera e ben 15 album. Per me era la terza volta che li vedevo dal vivo e la prestazione è sempre coinvolgente, energica e senza troppi fronzoli.
Sicuramente avrebbero potuto avere una carriera diversa, senza continui cambi di lineup (da un po' è tornato il chitarrista storico
Alex Nejezchleba e si sente) e case discografiche ma nulla toglie al loro valore e importanza storica nel death metal.
Lineup
Paul Speckmann – voce, basso
Alex Nejezchleba – chitarra
Peter Bajci – batteria Setlist
Master
Subdue the politician
Pledge of allegiance
Judgement of will
Submerged in sin
Terrorizer
Vindictive Miscreant
Re-entry and destruction
Remove the knife
Pay to die
Mangled dehumanizationDopo di loro salgono sul palco gli headliner nonché inventori del grindcore
Napalm Death.
Questi ceffi hanno fatto la storia del metal estremo e sono sulla scena da quasi 40 anni, guidati da quel folle di
Barney Greenway.
Assente ancora lo storico bassista
Shane Embury, ma non perché abbia lasciato la band o perché sia malato, come ha specificato il cantante.
Un'ora abbondante di distruzione dei timpani, inframmezzata dagli sproloqui di Barney, dove la band ha proposto tutti i pezzi storici della propria discografia composta da ben sedici album, compresi alcuni dell'epoca di
Lee Dorrian. Immancabili nella setlist la cover dei Dead Kennedys "
Nazi Punks Fuck Off" e la canzone più corta della storia ossia "
You Suffer" che dura meno di 2 secondi.
Un martedì sera divertente e ben speso, pubblico molto numeroso per essere un giorno infrasettimanale.
Un saluto agli amici Davide e Marco con cui ho condiviso parte del concerto.
Alla prossima
Lineup
Mark “Barney” Greenway – voce
Adam Clarkson – basso
Mitch Harris – chitarra
Danny Herrera – batteria Setlist
From Enslavement to Obliteration
Taste the Poison
Next on the List
Contagion
Rise Above
Resentment Always Simmers
That Curse of Being in Thrall
Amoral
If the Truth be Known
Backlash Just Because
Fuck the Factoid
Suffer the Children
Mass Appeal Madness
Scum
M.A.D.
Success?
You Suffer
The code is red…long live the code
Dead
Nazi Punks Fuck Off (Dead Kennedys cover)
Instinct of Survival
Contemptuous
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