(08 dicembre 2023) Marty Friedman clinic con Andy Martongelli e Diego Benedetti @ Verona

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Provincia:VR
Costo:non disponibile
Per questo “Ponte dell'Immacolata”, all’Area Expò di Cerea in provincia di Verona, va in scena una serata di musica della “Madonna”!

Scusate il gioco di parole “sacro/profano”, ma era lecito farlo, soprattutto se il personaggio in questione si chiama Marty Friedman (ex chitarrista tra gli altri di Hawaii, Cacophony e dei ben più noti Megadeth). Il famoso guitar hero statunitense, nativo di Washington, da anni ha intrapreso però una brillante carriera solista che lo ha visto spaziare molto e allargare il suo raggio d’azione ben oltre il metal, dimostrandosi non solo un talentuoso e virtuoso della sei corde ma anche e soprattutto un musicista completo, dotato di gusto e di gran classe, messa a disposizione in questa serata straordinaria, unica ed esclusiva, per gli allievi della prestigiosa MMI (Modern Music Institute) di Verona, presieduta dal mitico e storico chitarrista Alex Stornello (anche ex X-HERO), nonché presentatore della serata.

L’artefice di tutto ciò, l’organizzatore dell’evento in questione (in collaborazione con La Fabbrica Degli Artisti), è colui che a Verona rende possibile questi piccoli miracoli e sogni realizzati…Il suo nome corrisponde a quello di Andrea Martongelli, un insegnante e talentuoso chitarrista piuttosto noto e conosciuto in tutti i circuiti metal attuali, nazionali ed internazionali, che non teme oggi il confronto con alcun suo collega già più famoso di lui; e sfido chiunque nel contrariare questa mia affermazione!
E questo va ben oltre l’amicizia di lunga data che ci lega, che nulla ha da spartire con i suoi progressi e passi da gigante fatti in questi ultimi anni. Ho seguito e supportato il Maestro sin dagli esordi, l’ho visto crescere ed affermarsi con i suoi Arthemis, passando dapprima per i piccoli pub e locali di provincia, fino ad arrivare a condividere il palco in giro per il mondo con personaggi del calibro di Dave Ellefson (ex Megadeth), tanto da entrarne addirittura a farne parte della sua band! La dimostrazione concreta che anche un ragazzo della provincia italiana può farcela, nonché il riassunto in sintesi del detto: volere/potere, alla quale si deve necessariamente affiancare certamente anche una buona dose di fortuna, che bisogna però sapersela creare e ritagliare, cogliendo i treni giusti e al momento più opportuno…

La serata si apre puntualmente alle ore 21 come da programma con una sorprendente esibizione di Diego Benedetti, un giovane ed emergente insegnante della MMI, che propone dei pezzi inediti e di sua composizione davvero notevoli, mettendo subito in chiaro che non è sul palco per fare passare del tempo, ma al contrario, riesce a far capire a tutti i suoi colleghi presenti in sala l’alto livello a cui si può arrivare frequentando questa esclusiva accademia di musica: da semplici allievi si può diventare insegnanti talentuosi e trasformare la passione per la chitarra in una vera e propria professione di vita, esattamente come è riuscito a fare il sopracitato Andrea Martongelli, partito da queste fondamenta fino ad arrivare ad essere oggi un n.1!
Tornando a Benedetti, suona con ottima tecnica individuale, gusto e trasporto, e in questa speciale clinic è riuscito nell’ intento di trasmetterci con le sue composizioni le sue emozioni chitarristiche. Complimenti e avanti così!

Tocca ora ad Andy M scaldare a dovere la sala dell’Area Expò, prima del piatto forte della serata, in arrivo a breve ! E direi che nonostante una temperatura gelida esterna c’è riuscito alla grande il Maestro, regalandoci mezz’ora di metallo puro, massiccio e incazzato, sparandoci in faccia con la sua solita grinta e verve chitarristica tonnellate di note, riff e assoli da manuale. La scelta della sua breve ma intensa esibizione ricade in una scaletta sintetica da cui attinge, presentandoci quattro pezzi del suo nuovo secondo disco solista intitolato “Ultradead”, uscito pochi giorni fa. A bomba e in rapida sequenza il “Zakk Wylde Made In Italy” (l’ho sempre associato a lui), vengono eseguite “Army Of Darkness“, “The Last Tears”, “Facemelt”, “Vertigo”, che sono vere e proprie mazzate sui denti senza compromessi! Fantastico ed impeccabile come sempre, sia in fase esecutiva che di impatto! Garanzia assoluta sempre di grande qualità, N.1!

L’aria, a questo punto, non è solo più solo surriscaldata a dovere ma diventa elettrica; Signori e Signore, ecco a voi Mr. MARTY FRIEDMAN! Accompagnato sul palco e presentato dallo stesso Martongelli, viene accolto da un boato e da un ovazione di applausi, che ben merita per ciò che ha prodotto nella sua lunghissima carriera e per quello che ci ha dimostrato di saper fare stasera, grazie alla sua tecnica sopraffina, tipica dote appartenente solo ai grandi fuoriclasse. Parecchi anni addietro, in verità, avevo già partecipato a una sua clinic e ne fui particolarmente colpito ed entusiasta, nonostante io non sia un musicista, né tantomeno un chitarrista. Non trovai affatto pesante quella situazione, esattamente come in quest’occasione e a distanza di molto tempo da quell’esperienza riconfermo tutto.

La forza di un grande professionista qual è Friedman consiste non solo in quella strettamente esecutiva con la sei corde ma anche e soprattutto nella disponibilità e nella semplicità dell’uomo nel rispondere dettagliatamente e esaurientemente ad ogni domanda posta, sia di natura squisitamente tecnica, che a quelle pura di curiosità personale, quale la mia ad esempio, fatta da semplice fan; nello specifico ho chiesto a Marty su un suo possibile rientro in pianta stabile nei Megadeth, ora che il posto è diventato vagante dopo la recente fuoriuscita di Kiko Loureiro... “nella vita mai dire mai, con Dave Mustaine siamo in contatto ancora e abbiamo un buon rapporto.. recentemente ho raggiunto la band sul palco per un paio di date esclusive che sono andate molto bene e ci siamo divertiti molto “(sua testuale risposta).

Tra una domanda e l’altra, il guitar hero statunitense ha eseguito anche circa sette/otto brani estratti dalla sua lunghissima carriera da solista, dimostrandoci di essere un chitarrista moderno, raffinato e a tutto tondo, in grado di suonare qualsiasi cosa, dal metal ai lenti, attraverso la ricerca di un sound personale, e sviluppando una tecnica personalissima, che consiste in un inclinazione della mano destra tenuta in modo del tutto innaturale ed inusuale per un chitarrista, cosa che è stata fatta notare da un allievo in sala, a cui Friedman ha risposto che è un metodo che ha sviluppato per dare più morbidezza alle corde, e di conseguenza per creare un suono più vellutato, profondo ed intenso al tempo stesso.

E per ritornare agli eufemismi iniziali, non poteva mancare la classica ciliegina sulla torta, nel vero senso della parola…proprio oggi infatti, l’8 dicembre, cade il giorno del suo compleanno, ed ecco apparire sul palco una mega torta, di cui purtroppo ci resterà solo la voglia di assaggiarla ..partono i classici “Happy birthday to you“ intonati a gran voce dai partecipanti di questa clinic, con un Friedman quasi commosso che ci ringrazia per tanto affetto dimostrato nei suoi confronti. Ma in realtà siamo solo noi che ringraziamo lui per averci dato l’onore di festeggiare il suo compleanno con questa clinic, come testimonianza e ricordo di una serata perfetta e memorabile! La grande disponibilità alla fine per foto ed autografi con tutti i partecipanti sono il ritratto perfetto di chi è Marty Friedman: un grandissimo artista, uno dei migliori chitarristi al mondo attualmente in circolazione, ma anche e soprattutto di un grande uomo!

Un grazie di cuore ad Andrea Martongelli e alla MMI per avermi ospitato in sede di cronista per questo evento esclusivo e straordinario, a cui ho avuto il piacere di presenziare e assistere. Bellissima esperienza…alla prossima!
Report a cura di Alessandro Masetto

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