Per ofiziare a questa “notte di sacrifici” (testualmente come recita il titolo di presentazione della serata in questione), viene scelta come location il centro sociale Bocciodromo di Vicenza, davvero molto migliorato visibilmente nel corso del tempo sotto ogni punto di vista, cosa che dopo tanti anni di assenza e di ritorno sul posto, mi ha lasciato piacevolmente sorpreso in positivo.
Purtroppo qualche piccola “pecca” tecnica, (che non ha minimamente macchiato l’esito finale di questo live), con l’esibizione degli Abysmal Grief si è verificata, con un bilanciamento dei suoni non sempre perfetto e ben calibrato, dove la chitarra risultava sovrastata e coperta dal basso e dalle tastiere tenute troppo alte; si presume che questo sia stato dovuto alla mancanza di tempo per fare dei sound check necessari. Di contro, la visibilità è apparsa buona da ogni lato della sala e il palco sufficientemente ampio e rialzato, con volumi mai troppo alti o fastidiosi, che si contestualizza e si somma tra “pregi e difetti“, con un voto complessivamente buono per un evento di questa caratura.
Gli
Abysmal Grief sono una leggendaria e storica doom metal band genovese, fondata nel 1996, (coincidenza casuale di 6 e 9?), che per chi segue il genere più tetro, introspettivo e cimiteriale del metal non hanno certo bisogno di tante presentazioni, e non a caso la risposta del pubblico accorso (molti anche da lontano e da fuori regione) è stata eccellente in termini di affluenza: alla fine si conteranno ben 120 ingressi, un risultato assolutamente sopra ogni più rosea aspettativa, considerando il venerdì infrasettimanale e il genere metal di nicchia, seguito e supportato solo da un certo tipo di pubblico metal. Ad accompagnare i già citati headliner, vengono affiancate due black metal band in linea con il genere e le tematiche oscure; in apertura gli
Harkane e a seguire i
Darkend, che per motivi che vanno al di sopra la mia volontà personale non ho purtroppo fatto a tempo a vedere, se non gli ultimi dieci minuti dei Darkend, che mi sono sembrati davvero interessanti, e che spero di aver modo di recuperare dall’ inizio in futuro! Un grazie sentito a Orion Agency e Years Zero Events agenzie organizzatrici dell’evento per avermi ospitato a questo “rituale”!
ABYSMAL GRIEF
Senza nulla togliere ai gruppi che si sono esibiti precedentemente e di cui ho sentito in sala ampi commenti positivi, è innegabile che il novanta per cento dei partecipanti fosse presente stasera al CS Bocciodromo di Vicenza, per assistere alla performance degli Abysmal Grief, un gruppo storico e di culto, capostipiti e precursori della scena doom metal italiana. Come conviene e si addice a una band del loro rango, è fondamentale in primis la preparazione del palco per il rituale, necessario per creare quell’ atmosfera cimiteriale, malsana e sinistra tanto cara a chi suona musica funerea ed occulta. Viene quindi “purificata” l’aria cospargendola di incenso ed allestendo il palco con blasfeme rappresentazioni religiose, candelabri, candele e con qualche altro ornamento sacro/profano. In mezzo viene collocato il pulpito dal quale il vocalist Labes C. Necrothytus urlerà i suoi deliranti grimori strada facendo.
Luci basse e lievi, a tratti quasi impercettibili, e dal buio pesto appaiono magicamente i cinque musicisti tra la nebbia dell’incenso, avvolti in abiti neri come da copione, dove solo il bassista
Lord Alastair è completamente coperto da capo a piedi con tanto di minaccioso cappuccio. Ero molto curioso di assistere finalmente per la prima volta ad una loro esibizione, e anche se non mi ritengo propriamente un loro fan, ho sempre avuto molto rispetto per gli Abysmal Grief, considerandoli un gruppo seminale per chi ama il doom e affini come il sottoscritto. Attese assolutamente non tradite, con musicisti davvero talentuosie capaci di creare un sound ed uno spettacolo molto personale, creato e sviluppato da un groove ossessivo , incalzante ed ipnotico. Se posso smuovere una critica, o parere personale, trovo a volte un po’ statica e ripetitiva la loro proposta, dove il livello compositivo è sempre mediamente alto, ma con poche variazioni sul tema e con una voce un po’ troppo rabbiosa per i miei standard di doom metal; infatti trovo molto virante al black metal la proposta degli Abysmal Grief, tanto da definirla doom/black!
Con sei album al loro attivo, cinque mini LP, e una serie di singoli o 7” qualsivoglia, hanno molto materiale da cui attingere ed infatti i dieci brani presenti in scaletta stasera spaziano molto tra passato e presente, dove viene però clamorosamente snobbato completamente l’ultimo album “
Funeral Cult Of Personality” del 2021. E dopo un intro dalla forti tinte oscure, proprio un singolo “
Hearse” (dall’omonimo 7” del 2002) da' inizio alle danze macabre, per poi saltare ai tempi più recenti con “
Nomen Omen” da “
Strange Rites Of Evil” del 2015. Dell’ottimo “
Blasphema Secta” del 2018 vengono eseguite “
Maleficence” e “
Rusthless Profaners”. Ma come accade per qualsiasi gruppo metal in circolazione, il pubblico è sempre maggiormente affezionato ai classici e ai primi album ed infatti con l’esecuzione di “
Creatures Of The Grave”, dal primo album omonimo parte un ovazione.
Molto interessante ho trovato “
Hidden In The Graveyard” tratta da “
Feretri” del 2013. Il carisma e la potenza vocale di Labes C. Necrothytus non lascia indifferenti, ma certamente non lo lascia neppure il talentuoso
Ragen Graves, compositore, e chitarrista di gran talento, e neppure il lavoro di
Flux Mortis alle tastiere che seppur usate talvolta in modo eccessivo e sovraesposto conferiscono al sound un impatto notevole ed incisivo. “
Borgo Pass”, B-side del 7” Hearse, “
The Samhain Feast” (altro singolo del 2009), intervallate da “
Crypt Of Horror” da “
Misfortune”, sono il preludio al gran finale, per il quale viene scelta un cover super classica, ovvero “
Chains Of Death “ dei primordiali Death SS era
Paul Chain ai quali sono indubbiamente forti debitori gli Abysmal Grief, che manda in subbuglio e in brodo di giuggiole un po’ tutti , incluso il sottoscritto, noto fan della band pesarese.
Il rituale si è ora concluso definitivamente… gli Abysmal Grief hanno lasciato un segno tangibile a Vicenza stanotte e dato una lezione di metal a tutti, dimostrando perché sono ancora qua oggi, vivi e vegeti dal lontano 1996! Ora possono tornare meritatamente a riposare nelle loro cripte, collocate al cimitero Staglieno di Genova, in attesa del prossimo evento, dove verranno riesumati i loro “Feretri”…