Inizia a fare caldo e ad aprirsi ufficialmente la stagione estiva di quest’annata 2024 che si preannuncia molto bollente anche sul fronte metal, particolarmente intensa in questo primo weekend di giugno, dove sul palco dell’Alchemica di Bologna arriva una leggenda del metal USA anni 80, ovvero i leggendari
Vicious Rumors, tra le più importanti e influenti metal/power bands californiane (e non solo)!
Per questa speciale occasione la band capitanata dal chitarrista
Geoff Thorpe, uno dei fondatori e unico superstite dal ’79 a oggi, ci proporrà uno special show particolare, incentrato sul disco d’esordio “
Soldiers Of The Night“ che verrà suonato quasi per intero, più altri classici. La risposta italiana agli headliner della serata, arriva dai veterani
Crying Steel, che hanno risposto presente, facendosi trovare pronti all’appuntamento prestigioso in casa loro, a Bologna, contrapponendo il loro capolavoro del 1987 "
On The Prowl", che verrà riproposto interamente dai felsinei!
In apertura serata, vengono inserite due giovani e promettenti bands: i
Rebels Under Rain, una band di quattro elementi provenienti dalla Liguria, sono i primi a salire sul palco, forti del loro album d’esordio “
One King Forever“, uscito nel 2023.
Propongono un hard rock a forti tinte moderne ma piacevole da ascoltare, nonostante sia piuttosto lontano dal tema della serata old xchool. Purtroppo un po’ per questo motivo, un po’ perché penalizzati da un orario perfetto per cenare, si esibiscono davanti a poche persone, che comunque apprezzano e applaudono la loro esibizione.
Leggermente meglio va in termini di affluenza ai colleghi
The I Don't Know, che più che una band è un vero e proprio progetto, dove si mescolano molte influenze, dallo stoner, passando dal prog all’hard rock, in una miscela interessante ma a tratti confusa. I ragazzi ci sanno fare e hanno del talento, però si ha la sensazione che non sappiano ancora bene quale sia la direzione musicale esatta intrapresa nonostante ben tre dischi all’attivo. Ma, a mio modesto parere, il problema sta a monte in queste spiacevoli situazioni…non ha alcun senso questo contrapporre a una serata molto ben delineata nel genere con questi abbinamenti fuorvianti e fuori tema, perché si rischia solo di scontentare tutti, il pubblico che diserta l’esibizione ed i musicisti che rischiano di non raccogliere i frutti sperati.
Dopo un breve cambio palco (con orari impeccabilmente rispettati alla perfezione), entriamo invece ora più che mai nel vivo e nel tema della serata: heavy metal old school!
Voglio essere onesto: sono un grande fan dei Crying Steel da sempre, li seguo da oltre venticinque anni, li ho visti praticamente con tutte le formazioni, ho sofferto per determinate scelte, per l’abbandono recente di
Angelo Franchini, (uno dei fondatori storici), ma in particolare anche perché spesso non hanno raccolto mai quanto avrebbero meritato. Con
Franco Nipoti, uno dei due veterani rimasti, ho un rapporto di vera e propria amicizia che dura da molti anni e ci siamo detti sempre confidati e detto sinceramente tutto a quattr’occhi.
L’ultima loro esibizione prima di quella di stasera a cui ho assistito proprio qua a Bologna lo scorso settembre, dove per l’occasione furono di spalla ai
Metal Church, fu una delusione clamorosa…una serata storta, una scaletta sbagliata, musicisti demotivati…tutto possibile, certo, ma resta il fatto che me andai a casa con dei pensieri poco positivi e piuttosto preoccupanti.
L’occasione del riscatto che mi si è ripresentata, sempre sullo stesso luogo del delitto e a distanza di pochi mesi, era troppo ghiotta per farsela sfuggire ed ideale per fare la cosiddetta prova del nove e testarne il reale stato di salute.
Oltretutto, anche in questo caso, di spalla a un altro gruppo di fama internazionale come i Vicious Rumors, icone del metal americano anni 80!
La gioia poi di leggere che avrebbero rifatto per la speciale occasione tutto “On The Prowl” del 1987 da cima a fondo ha fatto aumentare il mio tasso di testosterone a livelli esponenziale ma apprendere a poche ore dal loro live che alla voce ci sarebbe stato un fenomeno come il mio amico toscano, ovvero il mitico
Tiziano Sbaragli degli
Angel Martyr, me lo ha fatto schizzare fino al cervello! Solo vederlo realmente sul palco coi Crying Steel col microfono in mano, avevo intuito che sarebbe stato qualcosa di straordinario e che avrebbe spazzato via tutto i dubbi e i cattivi ricordi dello scorso anno …e così è stato!
Padrone assoluto del palco, mattatore e intrattenitore esattamente come lo ricordavo con la sua band, disegna con la sua voce potente e vigorosa qualsiasi tonalità possibile, con una facilità apparentemente disarmante : alti, bassi, medi.. non ci sono ostacoli per Sbaragli.. non arrivano mai errori o stecche,ma solo tanti meritati applausi dal pubblico! Ma i Crying Steel sono una band di heavy metal rodata e non dipendente dal frontman, dove è necessario essere grandi musicisti per ottenere un grande risultato di squadra! Franco Nipoti e
Paolo Nocchi disegnano riff impeccabili e funambolici, interscambiandosi negli assoli e dimostrando di avere un affiatamento incredibile alle chitarre, nonostante si intreccino tra di loro due generazioni abbondanti di differenza anagrafica e il fatto che non siano tanti anni che suonano assieme!
Luca Ferri alla batteria è la solita garanzia di precisione, affidabilità e caparbietà, affiancato dal nuovo bassista
Marco Zirondelli, con il quale forma una sezione ritmica eccellente. Si parte forte con Sbaragli sugli scudi…”
No One’s Crying” e “
Fly Away”, manda letteralmente i fans fuori di testa con i suoi acuti, generando un agitazione generale in sala, dove ora la presenza è diventata considerevole e in linea con un evento di questa caratura! “
Struggling Along” è un aperitivo piacevole che introduce “
Changing The Direction", forse il pezzo più famoso e più figo di “On The Prowl” (anche secondo Tiziano), dove il pubblico diventa il secondo cantante aggiunto ai cori! Non ricordavo una partecipazione e un entusiasmo così a un loro concerto da anni! L’uomo della provvidenza e dei miracoli, continua a martellare con la sua ugola e anche dove si rallenta il ritmo come su “
The Song Of Evening” o sul lento “
Shining” risulta tutto piacevole. Un veloce salto al disco del 2007 “
The Steel Is Back!!!”, con la sempreverde e strafiga “
Raptor”, prima di chiudere lo show con la roboante e corrosiva “
Thunderdogs”, che lascia sconvolti anche i baristi e i muri dell’ Alchemica, e con una certezza: i Crying Steel hanno finalmente trovato un vero cantante , degno di questo monicker, dopo tanti (troppi) anni di tribolazioni ! Una spettinata incredibile prima dei Vicious Rumors… un live memorabile! Avanti così …STAY STEEL!
Dopo aver assistito a uno show devastante come quello messo in atto dai Crying Steel, non sarà semplice per i
Vicious Rumors replicare, anche se siamo, lo ripeto, al cospetto di una band di heavy metal storica, navigata e blasonata, con sul groppone più di quarant’anni di storia e migliaia di dischi venduti nel corso della loro carriera. Di quella formazione stellare di inizio anni 80, l’unico sopravissuto e in forza attualmente ai Vicious Rumors è il chitarrista leader e fondatore Geoff Thorpe, che ha dovuto affrontare una marea di cambi di line-up nel corso di tutti questi anni, ma senza mai perdersi d’animo e portando avanti in modo sempre abbastanza credibile (con album più e meno buoni), il progetto originale. Certo, sostituire un fuoriclasse alla voce come
Carl Albert (deceduto in un incidente automobilistico al culmine della carriera), è un impresa impossibile per chiunque, tant’è che ad oggi l’apice compositivo assoluto e di maggior successo commerciale raggiunto dai Vicious Rumors è certamente quello che racchiude i quattro album incisi con lui, dove l’apice compositivo viene raggiunto con il capolavoro del 1987 “
Digital Dictator”, senza alcun dubbio il più conosciuto e amato dai fans!
Non molto inferiore a quest’ultimo come livello tecnico e compositivo lo è stato certamente il suo predecessore, ovvero il disco d’esordio “Soldiers Of The Night “, dove al microfono all’epoca militava un certo
Gary St.Pierre e alla chitarra un certo
Vinnie Moore che non ha certo bisogno di tante presentazioni.
Di quella formazione, escluso il già citato fondatore Thorpe (presente in tutta la discografia della band), non c’è più nessuno ma questo non è un valido motivo per non riproporlo quasi interamente in una forma tipicamente celebrativa, specie se fatta da musicisti bravi e preparati come quelli di cui si è circondato attualmente Thorpe.
Brian Allen è un ottimo cantante, con importanti qualità sia in estensione che sugli acuti e a suo modo un veterano, nel senso che ha inciso con loro già un paio di album in passato di discreto livello, anche se non certo memorabili come quelli citati. Ma in generale anche gli altri nuovi musicisti mi han fatto una buona impressione, nonostante la giovane età, dove su tutti sicuramente spicca la personalità e la tecnica del secondo chitarrista
Gunnar DuGrey, davvero un funambolo notevole negli assoli.
Purtroppo, l’acustica del locale con volumi troppo sparati e tenuti eccessivamente alti, ai quali si somma un lavoro non certo impeccabile del fonico, non ha agevolato la loro esibizione, dimostrando purtroppo ancora una volta di non essere il punto di forza dell’ Alchemica, dove sia coi Crying Steel prima che coi Vicious Rumors poi non sono stati perfetti e ottimali, risultando spesso troppo sbilanciati e impastati.
Chiusa questa piccola ma doverosa considerazione, torniamo a concentrarci sulla musica: si parte a bomba con l’intro "
Ride (Into The Sun)", che introduce “
Medusa”, per lasciare subito spazio a “S
oldiers Of The Night” che fa esplodere il delirio in sala e partire il primo pogo sottopalco!
Neanche il tempo di rifiatare che “
Murder”, “
March Or Die”, “
In Fire”, “
Blistering Winds” ci vengono scaraventate addosso con le potenza di un cartepillar, senza dare scampo a nessuno, e chiudendo così di fatto il cerchio “Soldiers Of The Night”!
Ma possono mai mancare i classici in una scaletta dei Vicious Rumors ? Risposta scontata…NO! Ed ecco che da “
Digital Dictator“ viene eseguita la titletrack, seguita a razzo da “
Minute To Kill” e da “
Worlds And Machines”!
A questo punto scoppia letteralmente il delirio, e in un atmosfera già surriscaldata dal caldo afoso della giornata estiva che si combina con quello del locale, diventa dura proseguire senza bere…ed ecco che allora Brian Allen ci viene in soccorso, lanciando bottigliette d’acqua ai fans assetati in prima fila, mentre il simpatico bassista
Robin Utbult distribuisce generosamente plettri serigrafati.
Questo clima di grande complicità e amicizia che si crea tra Vicious Rumors e pubblico è davvero positivo e bello da vedere, lontano anni luci da atteggiamenti da rockstar insulsi e antipatici a cui spesso siamo costretti assistere, anche a livelli molto più bassi. C’è spazio anche per “
Welcome To The Ball” del ’91 dal quale viene ripescata “
Abandoned”, e per il più recente “
Razorback Killers” del 2011, con “
Murderball”, che peraltro è uno degli album incisi con Brian Allen alla voce, e ragion per cui di fatto non può essere considerato certamente un componente storico, ma neppure una new entry come gli altri componenti attuali.
Gran finale tutto per l’omonimo “Vicious Rumors” del ’90: “
Down To The Temple”, “
Hellraiser” e la leggendaria “
Don’t Wait For Me”, chiudono nel migliore dei modi uno concerto fantastico, impeccabile e coinvolgente sotto tutti i punti di vista!
La simpatia e la disponibilità di Geoff Thorpe e di tutti i ragazzi della band al banchetto della merchandising per foto e autografi, prima e dopo la fine, è stato un altro valore aggiunto a questa serata di metallo old school bolognese!
Infine, un grazie a
Carlo "Osbourne" Balasini per avermi gentilmente ospitato, all’Alchemica di Bologna ed a tutto lo staff della Mostro Production per aver organizzato questo evento, davvero riuscito sotto tutti i punti di vista!
Alla prossima!