A poco più di una settimana di distanza dall’ultimo concerto a cui ho assistito, eccomi di nuovo in pista in quel di Milano, passando da una suggestiva chiesa sconsacrata con i
Nargaroth in quel di Pinerolo al palco del Legend Club nella capitale lombarda per il countryfolkrocksticazzi dei finlandesi
Steve ’n’ Seagulls. Lo so, non esiste nesso fra le due band, ma a me i salti quantici musicali sono sempre piaciuti. Arrivo alla venue con largo anticipo, nella speranza di trovare parcheggio senza troppe difficolta ma, ahimè, le mie speranze risultano vane: non ne ero a conoscenza, ma il concerto dell’ensemble finnico risulta sold out da giorni e la situazione si riflette inevitabilmente sulla concentrazione smisurata di automobili nel circondario. E, siccome la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, nell’adiacente campo da calcio è in svolgimento una partita di bambini, con conseguente affluenza dei vari genitori e dei loro rispetti suv parcheggiati su tutti i marciapiedi del quartiere. Alla fine, dopo le ricerche del caso, trovo uno spot libero e riesco finalmente a raggiungere il locale. Sono stato al Legend parecchie volte negli anni, ma così imballato non lo vedevo da tempo: quel che subito salta all’occhio è l’eterogeneità del pubblico, sia a livello di outfit/provenienza sia di età… per una volta non mi sento il vecchio di turno, in quanto di chiome bianche il locale è ben guarnito. Ma torniamo a noi… scattano le 21.00 ed ecco che i nostri 4 rednecks salgono sul palco armati dei loro strumenti ed è subito festa. Si parte con la zeppeliniana
“Black Dog”, seguita a ruota dalla purpleiana
“Perfect Stranger” e dal classico AC/DC
“Money Talks”, passando poi durante la serata per classici come
“The Trooper” (Iron Maiden),
“Self Esteem” (The Offspring) e
“Kickstart My Heart” (Motley Crue).
Il bello di questa band è la capacità di prendere canzoni di estrazione abbastanza diversa, riarrangiarle alla propria maniera e riuscire sempre e comunque a dare un risultato eccellente dove non si perde lo spirito della canzone originale anche se trasformata nel sound. Non so voi, ma io con gli Offspring di
“Self Esteem” ci sono cresciuto al liceo e mai mi sarei immaginato di sentirne un’interpretazione in stile country capace di piacermi e convincermi. L’ora e mezza dello spettacolo sta per volgere al termine ed ecco sparate le ultime due cartucce della serata,
“Over The Hills And Far Away” di Gary Moore e la stupenda
“Thunderstruck” degli AC/DC, ossia la canzone che credo abbia dato il successo planetario galli Steve ’n’ Seagulls con le sue 181 Milioni di views su YouTube. Nota di colore: dopo l’esecuzione di
”Over The Hills And Far Away” un ragazzo del pubblico, parlando con suo amico, afferma: “Dai, bene, hanno anche fatto la cover di un brano finlandese”. Ok, probabilmente costui ha solo sentito la splendida cover fatta anni addietro dai Nightwish quando Tarja era ancora in seno alla band e pubblicata sotto forma di MCD nel Giugno 2001, ma chi glielo spiega che la versione originale è stata composta da Gary Moore nel lontano 1987? Ma non tergiversiamo… show finito, tutti a casa. Ah no: come da rito di moltissime band, ecco tornare sul palco il nostro quintetto che ci tiene due bombe atomiche per i bis di rito: ecco fuoriuscire dagli amplificatori le note di
“Dont Fear The Reaper” dei Blue Oyster Cult seguite a ruota da quelle di una splendida interpretazione di
“Run To The Hills” degli Iron Maiden che chiude lo show.
Saluti, baci e appuntamento al banchetto del merchandise, dove tutta la band si rende disponibile per autografare qualsiasi cosa il pubblico abbia per loro, fare quattro chiacchiere, foto e selfie a profusione e vendere le magliette di rito. Che altro dire? Di band e di concerti così ce ne vorrebbero di più, e non parlo solo dell’approccio musicale o delle capacita interpretative ed esecutive dei membri della band, ma parlo sopratutto del lato umano, di concedersi al pubblico dopo lo show per quel favoloso rito ai foto/autografi che molti musicisti purtroppo negano ai propri fans (chi ha detto Marduk?) ma che rendono un bel concerto uno splendido concerto, un’esperienza non solo musicale da raccontare agli amici che consolida il rapporto fra chi paga il biglietto dello show e la band.
Non è ancora stato scritto nessun commento per questo concerto! Vuoi essere il primo?