Dopo quasi un anno dalla prima volta in cui li vidi all’opera, mi ricapita l’occasione d’assistere al set dei
Last Rites, questa volta in trasferta al Nota Bene Live di Rapallo, dove coprono il ruolo d’headliner in una serata che registra l’esibizione di altri due gruppi: i
Tenebrae e gli
Asylum.
La formazione savonese, recentemente amalgamatosi nelle vesti di
power trio in seguito alla defezione del chitarrista Breaker, prende possesso del minuscolo palco del locale intorno alle 23:30 ed attacca con uno dei brani più rodati del proprio repertorio,
“Psyko killer” che patisce a livello di corposità la mancanza di una chitarra. L’empasse, per fortuna e tutto sommato anche un po’ inaspettatamente finisce qui, nel proseguo della serata, infatti, il gruppo mette in canna una serie di pezzi diretti e micidiali che non fanno minimamente rimpiangere la formazione a quattro (anzi… - ndr).
Scorrono dunque
“Equilibrium” ed
“Hate” (inizialmente inteso come brano portante dell’EP omonimo in cui poi, all’ultimo momento, non venne inserito) e a seguire due pezzi di recente forgiatura, ancora senza titolo, che potrebbero finire nel nuovo album del gruppo.
Il primo inedito proposto mostra tutti i connotati dei “nuovi” Last Rites, quindi ritmica sostenuta, taglio chitarristico che rimanda al groove del thrash/death dei tempi andati e nessuno spazio alla masturbazione melodicamente intesa.
Nel secondo pezzo i Rites propongono, invece, soluzioni più complesse che perdono leggermente di tiro, a mio avviso recuperabile dando una smussata generale al brano, che in un paio d’occasioni è risultato un po’ slegato da se stesso.
I savonesi procedono poi con una composizione messa insieme poco prima di salire sul palco, un piacevole esercizio di stile che ha permesso al pubblico di apprezzare ulteriormente le doti della formazione, in attesa del bis di “Psyko killer” che chiude egregiamente la serata.
Anche questa volta torno a casa soddisfatto, conscio d’aver trovato il gruppo in ottima forma sia per quanto riguarda la tenuta del palco e l’esecuzione del proprio repertorio sia nel lato meramente compositivo, che lascia ben sperare in previsione dell’uscita di un nuovo album.
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