(03 ottobre 2002) Primal Fear, Rage - 03.10.02 - Rainbow, Milano

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Gradito ritorno in Italia di quelle che possono essere considerate due delle migliori realtà del panorama heavy/power teutonico, gli uni, i Rage, rappresentanti di quasi un ventennio di storia ed evoluzione stilistica, gli altri, i Primal Fear, portabandiera del power metal nel nuovo millennio.

Con mia sorpresa il ruolo di opener viene ricoperto dai Rage (anche se di headliner in questo concerto non è possibile parlare) autori di uno spettacolo di circa 90 minuti nei quali tutta la abilità tecnica di un Terrana o uno Smolski hanno ampiamente (forse troppo) avuto modo di farsi notare, con grande piacere di buona parte del pubblico. Molta attenzione viene rivolta all'ultima fatica Unity, del quale vengono riproposti numerosi episodi, compresi la strumentale title-track e la insolita "Dies Irae" dal refrain (campionato) di dubbio gusto.

Altrettanta attenzione viene concessa alle acrobazie tecniche di un Terrana come sempre in gran forma, dilungatosi in un estenuante ed esilarante assolo di circa 15 minuti seguito di lì a poco dalla replica di Victor Smolski alla chitarra, tanto divertente il primo quanto patetico e ripetitivo il secondo. In buona sostanza, in circa un'ora di concerto, 5 canzoni (tra cui un'interminabile "Higher Than The Sky") e tante energie impiegate in inutili orpelli piuttosto che indirizzate verso una setlist più varia e interessante.

Infatti, a concerto terminato, escluso l'ultimo album e qualche episodio dal suo predecessore, Welcome To The Other Side, dei restanti 12 album della band nemmeno l'ombra, eccezion fatta per la solita "Don't Fear The Winter" (ormai quanto di più lontano dall'originale del 1988) e una rediviva "From The Cradle To The Grave" da XIII.

Certo un maggior sforzo sarebbe stato ben gradito dai presenti o almeno dal sottoscritto, ancora memore di concerti, come quello successivo a XIII del '98, in cui la band era in grado di suonare per quasi 2 ore senza sosta e con una setlist di quasi 20 brani; ma forse quelli erano proprio altri tempi…

Compito più facile per i Primal Fear quello di accontentare tutti i presenti, proponendo estratti da tutti e quattro gli album della propria breve ma intensa (4 album in 4 anni) discografia. In primo piano il recente Black Sun di cui spiccano le esecuzioni di una "Armageddon", "Metal Eagle" o più ancora la valida "Fear". Trainati da un Ralf Scheepers un po' sotto tono, almeno nella prima parte del concerto, i 5 fanno del loro meglio per guadagnarsi i consensi del pubblico con uno spettacolo decisamente più intenso, anche se non sono mancati pretenziosi e inutili assoli di chitarra alternati a ben più divertenti scambi di battute col pubblico per fare prendere fiato alla band.

Brani come "Nuclear Fire", "Angel in Black" o "Final Embrice", per quanto apprezzabili, non riescono ad entusiasmare quanto gli episodi tratti dal primo e inarrivabile omonimo album della band. "Chainbreaker", "Running in the Dust" e la semi ballad "Tears of Rage" riescono ad emozionare da sole quasi quanto tutto il resto del concerto, il quale viene comunque ben seguito ed apprezzato dai numerosi presenti.

In definitiva una buona serata anche se non sono mancati, in entrambi i casi, cali di tono e momenti di noia; ma forse solo in pochi (per fortuna loro) si saranno accorti di questi piccoli particolari, con buona pace del sottoscritto.

Foto di Corrado Breno

Report a cura di Marco 'Mark' Negonda

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